Inquinamento luminoso: spegni la luce, guadagnerai salute. Potrebbe sembrare un consiglio banale, ma è il messaggio che arriva da una ricerca australiana pubblicata sulla rivista Jama Network Open, secondo cui dormire esposti alla luce artificiale aumenta in modo significativo il rischio di malattie del cuore.
Lo studio, condotto dalla Flinders University su quasi 90 mila persone di mezza età, mostra un legame diretto tra la quantità di luce notturna a cui siamo esposti e la probabilità di sviluppare disturbi cardiovascolari come infarto, ictus e insufficienza cardiaca.
Chi dorme in ambienti illuminati artificialmente, secondo i dati raccolti, presenta un rischio fino al 56% più alto di soffrire di malattie cardiache rispetto a chi riposa al buio.
La ricerca: un rischio che cresce con l’inquinamento luminoso
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Per arrivare a questi risultati, i ricercatori australiani hanno combinato dati satellitari e informazioni cliniche. L’analisi ha mostrato che, tra il 1992 e il 2017, l’esposizione globale alla luce artificiale notturna è aumentata di quasi il 50%.
Un incremento preoccupante, perché la luce – anche quella apparentemente tenue proveniente da lampioni, schermi o dispositivi elettronici – può interferire con i meccanismi di regolazione ormonale e con il sonno.
Nel campione analizzato, le persone più esposte alla luce notturna hanno mostrato un aumento del rischio di:
- coronaropatia +32%
- ictus +28%
- fibrillazione atriale +32%
- infarto del miocardio +47%
- insufficienza cardiaca +56%
Al contrario, chi trascorreva più tempo alla luce naturale del giorno aveva una riduzione complessiva del rischio cardiovascolare.
Gli autori concludono che l’esposizione alla luce artificiale di notte è un nuovo e sottovalutato fattore di rischio per il cuore, soprattutto dopo i 40 anni.
Inquinamento luminoso: perché la luce artificiale fa male al cuore
Dormire con la luce accesa altera profondamente i ritmi biologici del corpo. Il nostro organismo segue un orologio circadiano, regolato dal ciclo naturale di luce e buio. Quando arriva la sera e la luce diminuisce, il cervello rilascia melatonina, l’ormone che favorisce il sonno e riduce la pressione arteriosa.
L’esposizione alla luce durante la notte – anche quella debole di uno schermo o di una finestra illuminata – sopprime la produzione di melatonina. Il risultato è un sonno più frammentato, un aumento dello stress ossidativo e un’attivazione cronica del sistema nervoso simpatico, che mantiene alta la frequenza cardiaca anche a riposo.
Questo squilibrio, se prolungato nel tempo, favorisce ipertensione, infiammazione, alterazioni metaboliche e accumulo di grassi nelle arterie, tutti fattori chiave nello sviluppo delle malattie cardiovascolari.
Come dosare la luce di giorno e di notte
La luce non è un nemico in sé, ma un alleato che va dosato nel momento giusto.
Durante il giorno, soprattutto al mattino, la luce solare regola l’umore, migliora la concentrazione e rafforza il sistema immunitario. L’esposizione regolare alla luce naturale aiuta anche a stabilizzare il ritmo circadiano e a dormire meglio la notte.
Il problema nasce quando il corpo è bombardato da stimoli luminosi continui anche dopo il tramonto: smartphone, TV, lampioni, insegne o semplicemente una lampada da comodino lasciata accesa. In molte città, il cielo non è mai davvero buio, e questa condizione di “luce perenne” ha un impatto crescente sulla salute pubblica.
Inquinamento luminoso: un problema globale
Secondo i dati satellitari citati nello studio, oltre l’80% della popolazione mondiale vive oggi sotto cieli inquinati dalla luce artificiale. L’Italia è tra i Paesi europei più colpiti: le grandi aree urbane non conoscono mai il buio completo.
Gli effetti non riguardano solo gli ecosistemi e la fauna notturna, ma anche la salute umana. Il nostro organismo è programmato per alternare fasi di luce e buio: l’interruzione di questo equilibrio altera il metabolismo e aumenta la vulnerabilità a malattie croniche come diabete, obesità e tumori ormonodipendenti, oltre ai disturbi cardiaci.
Inquinamento luminoso: i risultati in numeri
| Tipo di malattia cardiovascolare | Aumento del rischio con luce notturna | 
|---|---|
| Coronaropatia | +32% | 
| Ictus | +28% | 
| Fibrillazione atriale | +32% | 
| Infarto del miocardio | +47% | 
| Insufficienza cardiaca | +56% | 
Il buio come terapia preventiva
La conclusione dei ricercatori è chiara: dormire al buio può diventare una semplice, ma efficace, strategia di prevenzione.
Ridurre la luce notturna non significa vivere al buio assoluto, ma limitare le fonti luminose artificiali nelle ore serali e durante il sonno. Spegnere le luci non necessarie, evitare di lasciare dispositivi in standby e usare tende oscuranti sono piccoli gesti che possono fare una grande differenza.
Gli studiosi australiani raccomandano inoltre di esporsi di più alla luce naturale durante il giorno, perché una buona sincronizzazione del ritmo circadiano aiuta il corpo a gestire meglio i processi biologici notturni.
Come proteggere il cuore dalle luci artificiali
Gli esperti propongono alcune regole pratiche per mantenere in salute il ritmo sonno-veglia e, con esso, il sistema cardiovascolare:
- Creare un ambiente buio in camera da letto, evitando luci dirette e lampade notturne troppo forti.
- Limitare l’uso di smartphone e tablet almeno un’ora prima di dormire: la luce blu degli schermi è la più dannosa per la melatonina.
- Utilizzare luci calde e soffuse nelle ore serali, preferendo tonalità ambrate o aranciate.
- Esporsi al sole al mattino per rafforzare il ritmo circadiano.
- Ridurre l’inquinamento luminoso domestico, scegliendo lampadine a bassa intensità e spegnendo quelle non necessarie.
Luce e cuore: una connessione confermata da altri studi
Il lavoro della Flinders University non è un caso isolato. Altri studi condotti negli Stati Uniti e in Giappone hanno evidenziato un legame simile tra l’esposizione notturna alla luce e l’aumento della pressione arteriosa, oltre a una ridotta variabilità della frequenza cardiaca, segno di stress fisiologico.
Anche la Harvard Medical School ha dimostrato che dormire con la TV o una luce accesa aumenta il rischio di obesità e sindrome metabolica, due condizioni che predispongono alle malattie cardiache.
Il buio, dunque, non è solo una condizione ambientale ma un vero fattore protettivo biologico.
FAQ – Domande frequenti sulla luce e la salute del cuore
Perché dormire con la luce accesa fa male al cuore?
Perché sopprime la produzione di melatonina e altera il ritmo circadiano, aumentando stress e pressione arteriosa.
Che tipo di luce è più dannosa?
La luce blu e bianca, emessa da schermi e lampadine a LED. Le luci calde o aranciate hanno un impatto minore.
Quanto tempo serve per notare benefici dormendo al buio?
Già dopo una settimana di sonno in totale oscurità si osservano miglioramenti nella qualità del riposo e nella frequenza cardiaca.
È utile usare mascherine per dormire?
Sì, se non si riesce a oscurare completamente la stanza, una mascherina sugli occhi è un rimedio semplice ed efficace.
Chi è più a rischio per la luce notturna?
Le persone sopra i 40 anni e chi vive in città molto illuminate, ma anche chi lavora su turni o soffre di insonnia cronica.

