L’inquinamento dell’aria si verifica quando ci sono sostanze nocive nell’ambiente. Si tratta di sostanze che possono essere inalate e che quasi sempre sono impercettibili all’occhio umano. Sono però presenti e non devono essere ignorate, perché sarebbe un grave errore.
Le sostanze nocive in questione, spesso cancerogene, possono essere gas di vario genere: dal particolato derivante dagli scarichi, ai composti organici volatili fino ad altre sostanze chimiche. Tra esse ci sono sicuramente il gas radon, naturale ma radioattivo che ad alte concentrazioni può causare il tumore al polmone; nonché l’amianto, le cui fibre minuscole possono restare nell’aria ed essere inalate e che può provocare patologie come l’ispessimento pleurico, fino ad arrivare alle più gravi come l’asbestosi e il mesotelioma.
Ecco perché è necessario bonificare i luoghi contaminati: per evitare che le sostanze cancerogene come l’amianto possano creare danni a uomo e ambiente. Lo sostengono da sempre l’Ona – Osservatorio Nazionale Amianto e l’Osservatorio Vittime del Dovere, associazioni presiedute dall’avv. Ezio Bonanni, autore de Il Libro Bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022, che dipinge un quadro molto chiaro del dramma generato da questa sostanza. Con l’app amianto è possibile consultare i siti contaminati ancora oggi presenti sul territorio (sono migliaia) e fare nuove segnalazioni.
Se pensi di essere una vittima di amianto, o di altre sostanze cancerogene, chiama il numero verde 800.034.294 per una consulenza gratuita personalizzata. Potrai conoscere i tuoi diritti e sapere come muoverti per ottenere giustizia.
Le fonti dell’inquinamento dell’aria che respiriamo
Indice dei contenuti
L’inquinamento dell’aria può avere diverse fonti. Tra esse ci sono le attività industriali, l’uso di combustibili fossili per la produzione di energia, il traffico veicolare, l’agricoltura intensiva e le attività di smaltimento dei rifiuti. Ma sono soltanto alcuni esempi.
Le emissioni industriali, il trasporto su strada e la gestione delle nostre case rappresentano oggigiorno le principali fonti di inquinamento dell’aria.
Partendo dai fattori più vicini alla nostra vita quotidiana, il trasporto su strada – automobili, camion e moto, veicoli che usiamo ogni giorno – è una fonte molto significativa di inquinamento atmosferico. Le emissioni sono rappresentate da NOx, monossido di carbonio (CO), particolato atmosferico e idrocarburi. Anche la gestione della casa, in particolare del riscaldamento, è determinante per l’inquinamento atmosferico. L’uso di combustibili come il carbone, il petrolio e il gas naturale può causare l’emissione di sostanze inquinanti come il monossido di carbonio, il particolato atmosferico e i COV. Inoltre l’uso di biomasse come legna da ardere, e carbone vegetale per il riscaldamento domestico e cottura sono ancora pratiche comuni, ma possono causare l’emissione di particolato atmosferico, CO2, CO e altre sostanze inquinanti.
Inquinamento atmosferico da emissioni industriali e agricole
Tra le fonti di inquinamento dell’aria, ci sono sicuramente anche le attività industriali e agricole. Gli impianti industriali come le centrali elettriche, le raffinerie, le industrie chimiche e manifatturiere, possono emettere diverse sostanze inquinanti nell’atmosfera, nonostante esse siano molto limitate dai controlli. Parliamo di anidride solforosa (SO2), ossidi di azoto (NOx), particolato atmosferico e composti organici volatili (COV). Gli inceneritori di rifiuti e le discariche possono invece emettere diossine, furani e metalli pesanti durante il processo di combustione o la decomposizione dei rifiuti.
Le emissioni da attività agricole sono rappresentate soprattutto da gas provenienti dai processi di fertilizzazione, allevamento del bestiame e gestione dei rifiuti. Ad esempio, l’uso di fertilizzanti azotati può portare all’emissione di ammoniaca (NH3), mentre il bestiame produce metano (CH4).
In questo caso, oltre all’ambiente, sono a rischio anche i lavoratori esposti alle sostanze nocive. Dunque è bene ricordare sempre l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale come misura di sicurezza, oltre al rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Evitare l’inquinamento dell’aria che respiriamo
È possibile limitare l’inquinamento dell’aria che respiriamo? La risposta è certamente affermativa. Però per migliorare la qualità dell’aria, è necessario attuare misure di contenimento, e modificare il nostro stile di vita e le nostre abitudini. Non è facile, ma insieme si può fare.
La riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera si può mettere in atto grazie all’uso di tecnologie pulite; con un miglioramento della qualità dei combustibili, oppure direttamente evitare di usare veicoli a motore, preferendo la bicicletta o altri tipi di mobilità sostenibile quando ci muoviamo in città. Il controllo frequente delle emissioni dei veicoli è un altro fattore importante, ad esempio, quando non possiamo evitare l’automobile. Usare i mezzi pubblici è un altro modo di controllare le emissioni.
Anche il risparmio energetico e la riduzione dell’uso di plastica e di altri materiali inquinanti sono comportamenti ecosostenibili. In questo modo, si può contribuire a garantire un ambiente più sano e sicuro per tutti.
Inquinamento dell’aria: le conseguenze sulla salute umana
L’inquinamento dell’aria può avere effetti molto negativi sulla salute umana fino a provocare intossicazioni, problemi respiratori, malattie cardiache, cancro e morte. E può essere pericoloso che per l’ambiente, compromettendo l’equilibrio degli ecosistemi per la morte degli animali e delle piante. Nei luoghi in cui non sono state eseguite le bonifiche, corrisponde ad un pericolo che può essere sempre presente senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo.
I problemi respiratori sono il primo campanello d’allarme sui rischi per la nostra salute dovuti all’inquinamento dell’aria. Le sostanze nocive contenute nell’atmosfera possono infatti irritare le vie respiratorie e causare problemi come tosse, bronchite, asma, fino ad arrivare ad una ridotta capacità polmonare. Le particelle fini presenti nell’aria possono penetrare profondamente nei polmoni, causando danni ai tessuti, con il rischio di dare luogo a malattie polmonari croniche. Queste ultime, quando già presenti, possono anche subire un aggravamento.
L’inquinamento dell’aria può anche aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. L’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico, infatti, può essere associata a ipertensione, insufficienza cardiaca, gli eventi coronarici acuti (infarti) e ictus. Questo perché le particelle fini e i gas inquinanti possono danneggiare i vasi sanguigni, dare luogo ad infiammazioni e così favorire la formazione di coaguli.
Come detto in precedenza, inoltre, alcune sostanze inquinanti presenti nell’aria (es. idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e nanoparticelle) sono cancerogene.
Consulenza gratuita personalizzata per inquinamento
Da sempre l’Ona e l’Osservatorio Nazionale Amianto combattono contro le sostanze inquinanti, soprattutto sul luogo di lavoro, ma anche nell’ambiente circostante. Esse infatti possono provocare gravi sofferenze nelle persone che vengono colpite dalle malattie ad esse correlate (come ad esempio i pazienti esposti all’amianto), fino alla morte.
Ecco perché è necessario combattere tutti insieme perché i diritti dei lavoratori e delle persone siano rispettati. Con la battaglia quotidiana dell’Ona e dell’Osservatorio Nazionale Amianto, si stanno ottenendo già grandi risultati anche in campo giudiziario.
Se hai bisogno di una consulenza personalizzata, basata sul tuo caso particolare, puoi contattare il numero verde 800.034.294 oppure compilare il formulario per essere ricontattato. Puoi anche scrivere un messaggio di whatsapp per essere richiamato. Unisciti ora alla battaglia contro l’inquinamento e per la salute delle persone e dei lavoratori.