La diffusione del virus influenzale è entrato nel periodo clou: secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il picco è previsto tra metà e fine gennaio. In accordo con la campagna del Ministero della Salute sull’influenza, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) raccomanda alcune misure di prevenzione. Consiglia anche le terapie opportune da eseguire sempre sotto stretto controllo medico.
Il paracetamolo è il più efficace analgesico e antipiretico.
Gli antinfiammatori non steroidei devono tenere conto dei rischi cardiovascolari, renali e gastrici del paziente.
Altri farmaci utili possono essere gli antitussivi e i decongestionanti nasali.
I cortisonici devono essere evitati.
L’uso di antibiotici, invece, è assolutamente da evitare in caso di infezioni virali.
Influenza, rispettare le comuni norme igieniche
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In presenza di sintomi influenzali, è fondamentale mantenere il distanziamento sociale e utilizzare le mascherine, in particolare nei luoghi affollati. E anche in casa in presenza di soggetti fragili. Seguire, poi, le buone e comuni norme igieniche. Si raccomanda, inoltre, un’alimentazione corretta ed equilibrata e una buona idratazione.
«Il virus circolante dell’influenza [A sottotipo N3N2 (A-H3N2)], responsabile della cosiddetta “Australiana”, suscita particolare preoccupazione per la capacità di evadere le difese immunitarie. E anche per la maggior aggressività dei sintomi». Così Alessandro Rossi, Presidente SIMG. «L’epidemia influenzale in corso si sovrappone alla persistente presenza del virus SARS-CoV-2 e di altri virus che interessano le vie respiratorie. Come il virus respiratorio sinciziale e virus parainfluenzali. La diagnosi differenziale dal punto di vista clinico non è sempre facile e talvolta occorre far uso dei tamponi antigenici rapidi naso-orofaringei».
I sintomi principali delle sindromi influenzali
I sintomi principali delle sindromi influenzali includono riniti (raffreddore), mal di testa, dolori articolari, tosse, mal di gola e febbre.
I disturbi possono durare pochi giorni, ma sovente persistono anche più a lungo (con una mediana di 18 giorni per tosse e rinorrea).
È importante ricordare che una temperatura corporea elevata non è necessariamente un indicatore di gravità della patologia, ma piuttosto di una valida risposta dell’organismo all’infezione.
La persistenza di temperature elevate per numerosi giorni oppure una mancata risposta ai comuni antipiretici richiede sempre una valutazione clinica.
Sindromi influenzali, quali farmaci assumere
In presenza di sintomi influenzali, il paracetamolo è il più efficace analgesico e antipiretico perché scevro da importanti effetti collaterali se usato alle dosi consigliate.
Gli antinfiammatori non steroidei possono essere utili anche in forma topica (spray orali, collutori) se c’è un’importante infiammazione del cavo orale.
Altri farmaci utili sono:
- Gli antitussivi (facendo attenzione all’azione sedativa di alcuni di essi), in particolare se vi è tosse stizzosa che disturba attività e sonno.
- I decongestionanti nasali in caso di rinorrea importante.
Da limitare o evitare, invece:
- I cortisonici devono essere limitati poiché possono ridurre le difese immunitarie e aumentano il rischio di complicanze.
- L’uso di antibiotici è da evitare in caso di infezioni virali. La necessità di una loro assunzione deve seguire sempre una valutazione medica, mantenendo la prescrizione riservata ai soli casi necessari.
Attenzione ai pazienti fragili e ai grandi anziani
Un’attenzione particolare deve essere riservata ai pazienti fragili e grandi anziani, i quali sono più suscettibili a un peggioramento del quadro clinico in caso di infezione virale.
È utile, in questi casi, la ricerca tramite tampone del virus SARS-CoV-2. Per questo virus è attualmente disponibile e raccomandato l’uso tempestivo di un farmaco antivirale che ha dimostrato di ridurre complicanze, ricoveri e mortalità.
Fonte: Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie