In Italia, oggi, più di tre milioni di persone soffrono di Disturbi della Nutrizione e Alimentazione (DNA). Tra questi, anoressia e bulimia affliggono l’8-10% di ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi. C’è un aumento dei casi anche a partire dagli 8-9 anni.
Il fenomeno è in aumento in Italia, soprattutto negli ultimi anni. A livello mondiale, decine di milioni di giovani e di adulti si ammalano ogni anno. La pandemia ha peggiorato la situazione, con un incremento dei casi stimato di almeno il 30-35% e un abbassamento dell’età di esordio soprattutto tra i giovanissimi. Le ragazze in particolare tra gli 11-12 e i 15 anni, e in alcuni casi, anche prima.
La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla
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In occasione del 15 marzo, Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla 2025, SINPIA, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza intende sensibilizzare la comunità. È sempre più indispensabile il ruolo di un’equipe multidisciplinare e l’intervento precoce centrato sulla famiglia per trattare e curare tali disturbi al loro esordio.
«I Disturbi della Nutrizione e Alimentazione – spiega Elisa Fazzi, presidente SINPIA – rappresentano un gruppo eterogeneo e variegato di condizioni. Questi includono quadri più tipici della prima infanzia, fino a quadri più chiaramente caratterizzanti l’adolescenza e giovane età adulta. Il tasso di co-occorrenza con altre condizioni psichiatriche appare alto. Spesso risulta complesso distinguere una linea di confine tra le manifestazioni di differenti disturbi, soprattutto in riferimento ai quadri legati ad un neurosviluppo atipico. È fondamentale che le ragazze e i ragazzi possano essere seguiti da un’equipe multidisciplinare dedicata che includa diverse figure professionali con formazione specifica per l’età evolutiva».
Disturbi della Nutrizione e Alimentazione, i segnali
I segnali di un Disturbo della Nutrizione e Alimentazione che un genitore non dovrebbe sottovalutare sono i seguenti:
- Mangiare di nascosto.
- Nascondere il cibo.
- Mostrare cambiamenti nelle abitudini alimentari, ad esempio tagliare il cibo in piccoli pezzi o spostarlo nel piatto.
- Saltare i pasti.
- Preparare il cibo in odo maniacale.
- Evitare interi gruppi di alimenti.
- Mostrare segni indiretti di condotte compensatorie, come chiudersi in bagno in particolare dopo i pasti.
- Manifestare fluttuazioni del tono dell’umore e alterazioni del sonno.
- Aumentare l’attività fisica.
Come si manifestano i diversi DNA
Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder), disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, disturbo da ruminazione sono solo alcuni dei DNA. Si tratta di un gruppo di patologie del comportamento alimentare che trovano la loro descrizione e codifica nel DSM 5. Ovvero, il manuale internazionale più riconosciuto per la classificazione dei disturbi mentali.
Tra i Disturbi della Nutrizione e Alimentazione è soprattutto l’Anoressia Nervosa (AN) ad aver subito maggiori modifiche in termini di incidenza e prevalenza. Non solo, ha anche subito un abbassamento di età di esordio e complessità di presentazione clinica, sia medica che psichiatrica, a partire dall’ultimo decennio.
Sempre di più l’AN si presenta in concomitanza con altre condizioni psicopatologiche gravi e in associazione con problematiche inerenti la sfera relativa al suicidio.
Secondo dati statunitensi, rappresenta circa il 60% delle forme di DNA in adolescenza.
Fondamentali le strutture che operano a livello territoriale
In generale, i DNA presentano sintomi o comportamenti connessi con l’alimentazione che producono significativi danni alla salute fisica e compromissione del funzionamento psicosociale. Sono caratterizzati da scarsa consapevolezza e sottovalutazione della gravità dei sintomi clinici con ambivalenza nei confronti del trattamento. Questa fenomenologia clinica spiega la difficoltà di riconoscimento della malattia anche in presenza di un evento acuto. I DNA, oltre a coinvolgere direttamente la persona, interessano anche l’intero sistema familiare con la necessità di una presa in carico globale. Questo aspetto è particolarmente importante per i quadri clinici ad esordio in infanzia o adolescenza.
L’incremento sempre maggiore di comorbidità psichiatriche rende i servizi di neuropsichiatria infantile attori indispensabili nell’ambito del neurosviluppo e nella cura di tali patologie.
Il modello di cura diffuso in Italia prevede la presa in carico delle patologie di interesse neuropsichiatrico attraverso strutture che operano a livello territoriale.