Impresa etica, editoriale del direttore Ruggero Alcanterini
Neanche il più visionario tra gli immaginifici avrebbe potuto trasformare la giornata palindroma di martedì 22.02.2022 da infima matrice di foul play in eccellente occasione di fair play. Eppure è accaduto, perché mentre Putin, Biden e gli altri corifei della guerra calda o fredda, purché contesa ci sia, soffiavano a guance tese nelle loro trombe, noi davamo il via allo stormire delle nostre campane.
Tutto è accaduto in conseguenza di soprassalti negativi e positivi, che per quanto ci riguarda sono partiti nel clima di antichi e nuovi giochi, magari olimpici e vecchi di sessant’anni come i XVII di Roma, piuttosto che attualissimi per problemi di tregua, quelli di Pechino, che hanno verosimilmente rinviato di mesi l’ennesima messa in scena di un teatro di guerra.
A fronte dei disastri causati dall’accanimento di pratiche strategiche, che hanno generato ulcere purulente sociali, economiche e non ultimo ambientali, il Comitato Nazionale Fair Play, con la presenza del Presidente Ruggero Alcanterini e i Consiglieri, Claudio Perazzini e Roberto Antonangeli, ha inteso rilanciare il proprio ruolo internazionale e nazionale, avviando con successo nuove intese, a cominciare da quella con il mondo delle imprese e per questo con CONFIMEA che ne conta oltre duecentoquarantamila, tra piccole e medie, di fatto incastonate nel tessuto della nostra società civile.
Impresa etica e fair play aziendale
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Nell’Evento dedicato a SPORT, SALUTE E SOSTENIBILITA’, il Presidente della Confederazione, Roberto Nardella e il Direttore Generale, Silvia Mei, hanno illustrato progetto e motivazioni per UNA NUOVA CULTURA D’IMPRESA, che propone una particolare attenzione agli aspetti etici e di fair play aziendale, presupposti perché si possa arrivare alla FAIR PLAY COMPANY, così come concepita dal CNIFP, sin dal 2013.
Per questo l’iniziativa, contrassegnata da un grande successo di partecipazione, ha visto in prima Linea il Sottosegretario alla salute, Adrea Costa, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, reduce dai successi di Pechino, il Presidente di Sport e salute, Vito Cozzoli, la Presidente dell’Assemblea Capitolina, on. Svetlana Celli, i parlamentari on. Nicola Caré, Claudio Durigon e Cosimo Maria Ferri, nonché i Presidenti di Earth Day Italia, Pierluigi Sassi, dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni.
Peraltro, importantissimo, sul tema di una nuova cultura della legalità, il protocollo sottoscritto con il Coordinamento Sindacale delle Forze di Polizia, rappresentato dal Segretario Nazionale, Domenico Pianese. Infine, nella importante cornice mediatica, a supporto di questa ulteriore fiammata tesa alla seconda rinascenza italica, dopo la prima di olivettiana memoria negli anni cinquanta/sessanta, si è confermata la sinergia con Media Trade e la sua polivalenza dedicata proprio alla sostenibilità con il Magazine THE MAP REPORT, fruibile anche sul Canale 513 di Sky.
Impresa etica: il progetto confederale di Confimea
Il presidente di Confimea, Roberto Nardella, dopo l’interessante premessa del Direttore generale, l’avvocato Silvia Mei, ha descritto nel dettaglio il progetto confederale. In Italia, ha detto, ci sono per la maggior parte piccole e medie imprese e 6 milioni di partite Iva. Una ogni 10 persone. L’azienda è integrata al territorio più che in altri Paesi.
E’ necessario, ha aggiunto creare “un modo di pensare l’impresa dove la terra e la salute sono interconnesse, si muovano all’unisono. Il Pnrr è fondato sugli stessi 3 principi su cui si basa anche nostro progetto. L’azienda dovrà quindi presentare anche un bilancio di sostenibilità. Non solo economico. Ci sarà un consulente di sostenibilità al fianco dell’imprenditore che gestirà un punto di ascolto con rappresentanze delle parti sociali”.
Il progetto prevede poi sinergie tra imprenditori e un dialogo con tutto il sistema federale. Con reti di imprese che permettano a tutti di sopravvivere. L’obiettivo è quello della vera internazionalizzazione: ampliare mercati e non delocalizzare i siti produttivi, ma i prodotti. Altri obiettivi sono poi ridurre gli sprechi energetici e gli scarti legati al processo di produzione. Ridurre l’utilizzo della carta e la digitalizzazione. Lavorare per una prevenzione primaria contro la spesa sanitaria.
“Tutto questo e molto altro – ha concluso Nardella – attraverso i valori del fair play: correttezza e lealtà e rispetto”.
L’intervento del presidente Ona, Ezio Bonanni
Impresa etica non è certo stata quella che, nonostante conoscesse i danni dovuti all’utilizzo dell’amianto, ha continuato ad utilizzare la fibra killer. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto e dell’Osservatorio vittime del dovere, ha ripercorso la storia dell’utilizzo dell’asbesto in Italia. Nel dettaglio è possibile leggerla nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2021“. Nel suo appassionato intervento ha quindi dichiarato come sia: “necessario superare la distinzione ottocentesca tra imprenditore e lavoratore. Nella lotta all’asbesto, inoltre, non deve esistere colore politico. E’ importante superare anche barriere e steccati ideologici. Non ci deve essere contrapposizione tra impresa e lavoro”.
L’avvocato si è quindi rivolto ai politici presenti, gli onorevoli Claudio Durigon, Cosimo Maria Ferri e Nicola Carè: “A livello politico devono essere predisposti strumenti adeguati e coerenti. L’Inail deve essere accanto a imprese e lavoratori anche prima che accadano incidenti. Potrebbe modulare i premi sulla base della reale protezione di lavoratori. Con un abbattimento del premio per l’industria salubre”.
Ha quindi insistito sulle bonifiche dall’amianto che potrebbero essere accelerate tramite incentivi fiscali. In questo senso ha creato una App per le segnalazioni. Una ricetta per arrivare a zero esposizioni cancerogene, zero malattie, zero cause e zero risarcimenti.