Che impatto ha una dieta completamente biologica sulla nostra salute? È questa la domanda che ha guidato un innovativo studio pilota dell’Università di Roma Tor Vergata. Nell’ambito del progetto IMOD (Italian Mediterranean Organic Diet), un team di ricercatori ha studiato gli effetti della dieta mediterranea biologica sul benessere umano. L’analisi ha riguardato il microbiota intestinale, la composizione corporea, l’impatto ambientale e la prevenzione delle malattie.

Questa ricerca, la prima del suo genere in Europa, esplora il potenziale del cibo biologico come strumento per migliorare la qualità della vita, ridurre i rischi di malattie e promuovere un’alimentazione sostenibile. Con il lancio della campagna “Il Bio dentro di noi”, il progetto mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di scegliere alimenti biologici e a divulgare i risultati preliminari dello studio.

“Il Bio dentro di noi”: un modello di dieta per la salute e l’ambiente

Un team di ricercatori ha studiato gli effetti della dieta mediterranea biologica sul benessere umano

Lo studio IMOD è stato condotto sotto la guida della professoressa Laura Di Renzo, esperta in nutrigenomica e direttrice della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università Tor Vergata.

L’obiettivo principale era verificare gli effetti di una dieta mediterranea completamente biologica sull’esposoma umano, ovvero l’insieme di fattori esterni e interni che influenzano il rischio di malattie.

La ricerca ha coinvolto volontari sani, sottoposti a un graduale cambiamento alimentare fino a seguire una dieta mediterranea basata solo su alimenti biologici.

Lo studio, ideato per analizzare gli effetti di una dieta più sostenibile e sana, si è articolato in diverse fasi, con monitoraggi costanti e analisi approfondite sui partecipanti.

Impatto nutrizionale della dieta bio 

Uno degli aspetti fondamentali dell’indagine ha riguardato la qualità nutrizionale della dieta. I ricercatori hanno confrontato il profilo nutrizionale degli alimenti biologici con quelli derivati dall’agricoltura convenzionale, valutando la presenza di micronutrienti essenziali, antiossidanti e composti bioattivi. L’obiettivo era comprendere se l’alimentazione biologica potesse offrire un apporto superiore di vitamine e minerali, potenziando così la salute generale dei soggetti.

Parallelamente, l’attenzione è stata rivolta all’indice di adeguatezza mediterranea, uno strumento che misura il grado di aderenza al modello alimentare tradizionale mediterraneo.

Questo parametro tiene conto della tipologia di alimenti consumati, come frutta, verdura, legumi, pesce e olio d’oliva.

Valuta inoltre la loro proporzione e frequenza, elementi essenziali per garantire un bilanciamento corretto e benefico per l’organismo.

Metaboloma e microbioma

Uno degli ambiti più rilevanti riguarda la composizione corporea e il metaboloma, ovvero l’insieme dei metaboliti che riflettono il funzionamento del metabolismo.

I test biochimici e le misurazioni hanno mostrato cambiamenti rilevanti nel peso e nella composizione corporea, con meno grasso e più massa magra.

La professoressa Di Renzo evidenzia che la dieta mediterranea biologica migliora l’equilibrio energetico e rafforza la capacità dell’organismo di combattere infiammazioni e stress ossidativo, fattori chiave per la salute.

Al centro dello studio si trova il microbiota intestinale, considerato uno dei pilastri della salute umana. Questa comunità di microrganismi, essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario e metabolico, risponde con particolare sensibilità alla qualità degli alimenti consumati.

L’introduzione di cibi biologici, ricchi di fitonutrienti e privi di contaminanti chimici, favorisce la biodiversità e migliora l’efficienza del microbiota. Questo approccio apre nuove prospettive nella prevenzione di malattie cardiovascolari, infiammatorie e metaboliche.

I risultati preliminari, presentati il 26 novembre alla Camera dei Deputati, mostrano un netto miglioramento nei marcatori biologici di infiammazione e stress ossidativo, confermando che una dieta mediterranea biologica offre protezione a più livelli.

L’indice di adeguatezza mediterranea, che valuta l’aderenza al modello tradizionale, è risultato significativamente più alto nei partecipanti che hanno seguito la dieta bio, dimostrando una maggiore coerenza con i principi nutrizionali mediterranei.

Il bio e l’impatto ambientale 

Lo studio ha analizzato l’impatto ambientale della produzione alimentare per valutare come una dieta mediterranea biologica possa portare benefici concreti alla salute e al pianeta. Misurando l’uso di risorse naturali, come l’acqua, e le emissioni di CO₂, i ricercatori hanno dimostrato che l’agricoltura biologica rappresenta un’alternativa più sostenibile rispetto ai metodi convenzionali.

L’alimentazione biologica, basata sull’impiego di tecniche agricole prive di pesticidi chimici e fertilizzanti sintetici, ha dimostrato di ridurre significativamente l’impronta ecologica complessiva.

Questo approccio tutela la biodiversità, preserva la fertilità del suolo e aiuta a mitigare i cambiamenti climatici, riducendo il rilascio di gas serra durante coltivazione e distribuzione.

L’adozione di una dieta mediterranea bio, caratterizzata dall’inclusione di alimenti di stagione e a chilometro zero, rafforza ulteriormente questa prospettiva ecologica.

La riduzione dell’uso di acqua e delle emissioni nocive nella filiera agroalimentare protegge gli ecosistemi e promuove concretamente la sostenibilità ambientale su larga scala.

“Il Bio dentro di noi”: una campagna per la consapevolezza

Il progetto è sostenuto da FederBio, AssoBio, Consorzio il Biologico e NaturaSì, che ha fornito gli alimenti biologici ai partecipanti. La campagna “Il Bio dentro di noi” si propone di diffondere i risultati dello studio e di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di un’alimentazione biologica.

«Questa iniziativa non è solo una ricerca scientifica, ma una spinta culturale verso una maggiore consapevolezza alimentare». Così dichiara Di Renzo. «La nostra salute è il riflesso delle scelte che facciamo a tavola. Con il biologico, possiamo nutrirci in modo più sicuro e sostenibile».

Una rivoluzione a tavola

Lo studio IMOD rappresenta un passo fondamentale verso una nuova visione dell’alimentazione, in cui la dieta mediterranea biologica emerge come un modello non solo salutare, ma anche sostenibile. I risultati, se confermati, potrebbero aprire la strada a politiche alimentari più responsabili e a una maggiore diffusione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente.

Scegliere il bio non è solo una moda, ma un investimento per il futuro, per la salute delle persone e per il pianeta. Come ricorda la campagna “Il Bio dentro di noi”, «il cambiamento comincia dal piatto».