guerra e pace

A Roma, in Campidoglio, il convegno “Guerra e pace: vittime del dovere”. L’appuntamento è per venerdì 17 febbraio, dalle 9:30 alle 12:30, nella sala “Laudato sì”.

Quali sono i diritti per le vittime di amianto, uranio, metalli pesanti, vaccini? Di questo si parlerà durante l’incontro organizzato dall’Osservatorio nazionale amianto (ONA), per la tutela del lavoro nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza.

L’Ona renderà pubbliche le drammatiche storie dei nostri militari in Patria e all’estero, che a causa del loro servizio per lo Stato sono morti o si sono trovati a lottare contro gravissime malattie. Sono storie di diritti negati e di dignità calpestata.

L’ingresso al convegno è libero. Chi non potrà essere presente, potrà seguire o rivedere la diretta sul canale Facebook dell’Ona.

Guerra e pace, le storie delle vittime del dovere italiane

La storia dell’amianto, dei proiettili all’uranio impoverito, dei vaccini contaminati è un bollettino di guerra. Questa è la storia di una epopea dei tempi moderni. E’ il segno di una ribellione civile, non violenta, intima, del Col. Carlo Calcagni, come di Antonio Dal Cin, ma anche la storia di Nicola Panei. Uomini delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza che si sono sacrificati, o meglio sono stati sacrificati. E’ la storia della non curanza, dello sfregio alla dignità della persona umana: questa è anche la storia della Marina Militare Italiana e dei tanti morti per amianto“. Così scrive l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA e dell’Osservatorio Vittime del Dovere, nel suo editoriale di presentazione del convegno in Campidoglio sul giornale Ona Notiziario Amianto.

Tutela delle vittime e rispetto della Costituzione

Tutela delle vittime del dovere significa rispetto della Costituzione. La tutela non è infatti soltanto quella del risarcimento danni o del riconoscimento previdenziale, elementi per i quali bisogna comunque lottare visto che il Ministero a volte comunque li nega.

La salute è concepita nella Costituzione italiana come diritto fondamentale dell’essere umano. Per i nostri militari però non è stato così, sia lavorando in Patria che durante le missioni. Migliaia i decessi per malattie asbesto correlate, ma anche per l’esposizione a radiazioni nocive; e per la somministrazione di vaccini senza criteri, o contaminati da metalli pesanti e con additivi.

E diventano storie di intere famiglie che si ammalano, a partire dalle mogli, esposte alle polveri di amianto sui vestiti dei mariti. Cancro, asbestosi, morte. Storie di figli che perdono i genitori. Vite spezzate, sconvolte. “L’amianto ha provocato più morti delle guerre di indipendenza” – sottolinea Bonanni. (…) “Quindi non più soltanto Carabinieri, Polizia e Forze dell’Ordine, uccisi da delinquenti più o meno organizzati. Ora abbiamo una nuova categoria di uomini e donne uccisi dall’amianto, dall’uranio, dalla violazione dei diritti“.

L’epidemia causata dai cancerogeni: 7.500 vittime

Il Ministero della Difesa – si legge in una nota dell’ONA – continua a negare il nesso causale tra l’esposizione a patogeni quali uranio impoverito, metalli pesanti e amianto, e l’insorgenza di patologie dall’esito spesso nefasto. Eppure le vittime del dovere sono per legge tutelate e hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. Ottenerlo è difficilissimo, ed è necessario intraprendere un lungo ed estenuante procedimento giudiziario.

Sono 7.500 le vittime dei cancerogeni fuori controllo tra i militari. E non devono essere dimenticate anche le vittime civili, che nel caso dell’uranio impoverito non possono che abbandonare i territori contaminati, dal momento che le bonifiche non sono possibili.

Le stime dell’ONA parlano chiaro. “Quella che possiamo definire una “epidemia sociale” (missioni all’estero, uranio impoverito ecc.), ha condotto al patibolo 400 persone solo tra coloro che sono rientrati dall’ex Jugoslavia, decedute per l’esposizione all’uranio impoverito. Le stesse nanoparticelle hanno fatto ammalare 7.500 soggetti. In secondo luogo bisogna considerare le persone che hanno contratto la patologia in Patria, come chi si allenava all’interno dei poligoni di tiro o si è infortunato addestrandosi all’uso delle armi“.

Riguardo all’amianto, “il dato epidemiologico complessivo riferito alla Marina Militare va dai 3mila ai 4mila morti, con una frazione eziologica di circa mille per l’Esercito e altrettanti per l’Aeronautica
Militare
“. Il dato tiene conto del fatto che ogni mesotelioma ha incidenza di morte del 93% entro i 5 anni e circa il 98% entro i 10; “per cui a ogni decesso a esso correlabile ce ne sono altri due per tumore del polmone”; poi ci sono tutte le altre malattie asbesto correlate (cancro della laringe, faringe ecc.)“.

Gli interventi del convegno “Guerra e pace”

Durante il convegno “Guerra e Pace” si parlerà di nesso causale, teoria da alcuni negata, ma supportata da numerosi studi scientifici. Interverranno il colonnello Carlo Calcagni, il generale Giampiero Cardillo ed il dottor Pasquale Montilla, che ha in cura Calcagni e numerosi altri militari.

Il giudice di Cassazione Nicola De Marinis e l’avv. Bonanni invece faranno il punto sulle ultime sentenze che confermano il diritto delle vittime del dovere al risarcimento per i danni subiti.

Il dibattito sarà sostenuto inoltre dagli interventi del professore di Diritto del Lavoro, Fabrizio Proietti; dal presidente del Comitato nazionale Fair Play, Ruggero Alcanterini.

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