disturbi dell'alimentazione

Anoressia, bulimia, binge eating disorder. Sono tutti disturbi dell’alimentazione. Patologie silenziose, che lentamente e costantemente deteriorano il corpo e l’anima di migliaia di adolescenti in tutto il mondo. Quanti sono afflitti da questa piaga? E quanti riescono a uscirne?

Disturbi dell’alimentazione: i dati ISS

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, risalenti al 2022, sono più di 8mila gli utenti che si sono rivolti negli ultimi cinque anni a centri specializzati pubblici o convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale. Di questi, il 59% hanno un’età tra i 13 e i 25 anni, mentre il 6% presentano tali disturbi prima dei 12 anni. Il 90% degli adolescenti, colpiti da questo tipo di patologie, sono di genere femminile e solo il 10% maschile. I disturbi dell’alimentazione sono caratterizzati da vari fattori: comportamento alimentare disfunzionale, alterata percezione dell’immagine corporea e un’estrema preoccupazione per il proprio peso.

L’importanza dell’alimentazione per l’organismo

A differenza di ciò che molti possono pensare, avere un basso peso corporeo non è l’unico indicatore per la presenza di disturbi alimentari. Anche persone normopeso e sovrappeso, fino all’obesità, possono soffrirne. Se non vengono trattati con metodi e tempi adeguati, rischiano di diventare una condizione permanente, portando alla compromissione degli organi e degli apparati corporei. Spesso questi disturbi vengono sottovalutati, ma in alcuni casi possono portare alla morte. Negli ultimi decenni, c’è stato un abbassamento dell’età di insorgenza, arrivando a diagnosticare anoressia e bulimia in età preadolescenziale e infantile. Prima si presentano questi disturbi, maggiore è il rischio di danni permanenti a cui possono andare incontro a causa della malnutrizione o dell’alimentazione sbagliata. A risentirne di più sono i tessuti che ancora non hanno raggiunto una piena maturazione, come il sistema nervoso centrale o l’apparato osseo.

Disturbi dell’alimentazione: l’effetto Covid

La pandemia da Covid-19 ha influito negativamente anche sui disturbi alimentari. Secondo un’analisi statistica della Regione Lombardia, anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata sono quasi triplicati tra i giovanissimi. Tra i 6 e i 16 anni l’incremento di queste problematiche, rispetto al periodo pre-Covid, ha raggiunto anche il 300% in base alla fascia d’età. La Regione si è attivata per combattere tali disturbi, stanziando 5,6 milioni di euro tra fondi ministeriali e regionali. L’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha parlato di un “approccio nuovo, favorendo l’accessibilità ai servizi dedicati all’intercettazione e cura dei disturbi, secondo una visione che tenga conto dei diversi contesti”.

Bertolaso ha anche aggiunto: “In pratica abbiamo reso operativo il Piano biennale regionale di attività per il contrasto dei disturbi della nutrizione e della alimentazione attraverso la trasmissione alle Ats delle linee di indirizzo per la stesura dei piani biennali locali”.

In una nota regionale si legge che, all’atto pratico, le Agenzie di tutela della salute, le ex Aziende Sanitarie Locali, si impegneranno a programmare l’utilizzo dei fondi, mappare la rete di servizi e delle equipe dedicate ai disturbi alimentari, concentrare le risorse sui servizi già attivi e valutare nuovi progetti degli enti erogatori. È importante coinvolgere e valorizzare le realtà associazionistiche per informare e sensibilizzare la popolazione. Bisognerà, infine, potenziare i servizi attivi su ogni singolo territorio per agevolare la diagnosi precoce, intervenire tempestivamente e ridurre le attese.