Le vacanze rappresentano il momento migliore per dedicarsi alla famiglia, in particolare ai bambini che chiedono sempre l’attenzione dei genitori. Via libera, allora, ai giochi in famiglia, da compiersi in riva al mare o sotto l’ombra degli alberi montani, l’importante è stimolare i piccoli divertendosi.
Sulla spiaggia si possono contare i sassolini o le conchiglie, scrivere parole sulla sabbia e annotare tutto su un piccolo diario. Se si è in viaggio, è bene mantenere viva l’attenzione dei bimbi, contando, per esempio, le targhe delle auto che iniziano con una data lettera. Queste attività hanno un importante ruolo educazionale. Preparano, infatti, i bambini che faranno il loro ingresso alla “scuola dei grandi”, a sviluppare le abilità di letto-scrittura, numeriche e di calcolo. Non solo, le suddette attività possono far individuare nei piccoli fragilità nel linguaggio, nel riconoscimento dei suoni o nel compiere un gesto grafico.
Preparare i bambini alla scuola con i giochi in famiglia
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Secondo i dati forniti dall’Ufficio di Statistica-Rilevazioni sulle scuole, lo 0’1% dei bambini in età prescolare ha difficoltà a consolidare i pre-requisiti, necessari per l’apprendimento. Le cause possono essere attribuite a possibili disturbi del neuro-sviluppo, per immaturità o per ragioni di natura transitoria. Ecco perché la Federazione dei Logopedisti Italiani (FLI) ritiene importante maturare queste capacità nell’età d’oro prescolare, invita, pertanto, a condividere sotto l’ombrellone tanti giochi in famiglia.
Anna Giulia De Cagno, logopedista e vicepresidente FLI, invita i genitori a utilizzare i vari momenti di interazione con i propri figli in vacanza. «Svolgere attività semplici, divertenti, ma importanti da un punto di vista funzionale. Come focalizzare l’attenzione del bambino sulla lunghezza delle parole, sul numero delle loro sillabe, sulla loro somiglianza. O giocare in macchina con i colori e le targhe o ancora prendere confidenza con i numeri. E, inconsapevolmente, si preparano, giocando, alle attività della scuola primaria».
Supportare i piccoli nell’acquisizione di competenze utili
Studi legati alla psicologia del linguaggio e dell’apprendimento concordano sull’importanza di preparare i bambini per le acquisizioni della letto-scrittura,delle abilità numeriche e di calcolo.
«Studi recenti e le ultime linee guida sui DSA, redatte dall’Iss nel 2022, dimostrano che l’acquisizione dell’apprendimento delle prime strumentalità legate a queste abilità, si fondano su abilità e competenze maturate durante il periodo prescolare». Lo afferma Tiziana Rossetto, presidente della FLI. «Pertanto, nella Scuola d’Infanzia, durante l’ultimo anno, è fondamentale attivare un’osservazione sistematica dei piccoli. Grazie a progetti di screening, è possibile identificare i bambini e le bambine con più difficoltà e supportarli nell’acquisizione di competenze non ancora raggiunte e utili per l’apprendimento. Fin dal 2010 e successivamente nei decreti del Miur del 2013, è stata sottolineata l’importanza di attivare percorsi di valutazione mirati e precoci per intercettare questi bambini».
La riflessione promuove le abilità di letto-scrittura
Un bambino che si approccia alla lettura, alla scrittura e alle abilità numeriche e di calcolo deve possedere una competenza fonetica-fonologica evoluta.
«Deve, cioè, essere in grado di articolare correttamente i suoni del linguaggio, avere un buon vocabolario, saper raccontare e dialogare correttamente», dichiara Ilaria Ceccarelli, docente di logopedia all’Università “La Sapienza” di Roma. «Verso i cinque anni e mezzo il bambino deve poi maturare anche una consapevolezza metafonologica, cioè la capacità di “giocare con i suoni del linguaggio”. Deve saper riconoscere se due parole sono uguali o diverse, se iniziano con lo stesso suono, di quante sillabe sono composte. Questa abilità di riflessione promuove lo sviluppo delle abilità di letto-scrittura. Inoltre, il bambino deve sapere controllare il tratto grafico, impugnando correttamente la matita, riproducendo elementi grafici, copiando semplici disegni. Dovrebbe, inoltre, saper scrivere il suo nome e riconoscerne le lettere e conoscere numeri almeno entro la decina».