Cinque mesi di guerra hanno devastato le condizioni mentali dei bambini e delle bambine a Gaza. Lo denuncia Save The Children.
“Cinque mesi di violenza, sfollamento, malnutrizione e malattie, che si aggiungono agli oltre 16 anni di blocco, hanno avuto un impatto psicologico devastante sui bambini di Gaza. Paura, ansia, carenza di cibo, enuresi, iper-vigilanza e problemi di sonno, un’alternanza nello stile di attaccamento ai genitori, regressione e aggressività. Questo l’universo quotidiano dei bambini che stanno vivendo il conflitto, come attesta una ricerca diffusa oggi da Save the Children“.
Gli intervistati hanno dichiarato di aver assistito a un drammatico deterioramento della salute mentale dei bambini, peggiore rispetto alle precedenti escalation di violenza, che si manifesta con paura, ansia, carenza di cibo, enuresi, iper-vigilanza e problemi di sonno, oltre a cambiamenti nei comportamenti come un’alternanza nello stile di attaccamento ai genitori, regressione e aggressività.
Save The Children intervista le famiglie di Gaza
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Genitori e care giver hanno risposto alle domande di Save The Children, che ha intervistato le famiglie di Gaza per portare sotto i riflettori anche un altro aspetto della guerra. Si tratta della salute mentale dei bambini, messa seriamente a rischio da cinque mesi di conflitto e violenze.
Gli intervistati hanno dichiarato all’Organizzazione che la capacità dei bambini di immaginare un futuro senza guerra è ormai praticamente scomparsa. “Il disagio emotivo di schivare bombe e proiettili, la paura di perdere i propri cari, di essere costretti a fuggire attraverso strade disseminate di detriti e cadaveri e di svegliarsi ogni mattina senza sapere se riusciranno a mangiare, ha reso gli adulti di riferimento sempre più incapaci di affrontare la situazione. Il sostegno, i servizi e gli strumenti di cui hanno bisogno per prendersi cura dei loro figli sono sempre meno” – sottolinea l’organizzazione.
Le mamme: “I nostri figli hanno visto bombe e cadaveri”
Una madre di Gaza, ha dichiarato: “I nostri figli hanno già vissuto diverse guerre. Avevano già una scarsa capacità di recupero e ora è molto difficile affrontare queste ulteriori difficoltà. I bambini sono spaventati, arrabbiati e non riescono a smettere di piangere, questo succede anche a molti adulti. È troppo per noi, figuriamoci per i più piccoli“. Anche prima del 7 ottobre, la salute mentale dei bambini di Gaza era precaria a causa delle cicliche escalation di violenza, dell’impatto del blocco – comprese le restrizioni alla libertà di movimento e all’accesso ai servizi essenziali – della crisi economica e della separazione da familiari e amici.
Invece altre due mamme: “I bambini qui hanno visto tutto. Le bombe, i morti, i cadaveri: non possiamo più fingere con loro”, dice una. E l’altra parla di “completa distruzione psicologica” dei figli.
Gli esperti di salute mentale e di protezione dell’infanzia che lavorano con Save the Children a Gaza affermano che senza un’azione urgente, a partire da un cessate il fuoco immediato e definitivo e da un accesso umanitario sicuro e senza restrizioni, la guerra infliggerà ulteriori danni mentali a bambini, bambine e adolescenti. E questi danni permarranno per tutta la vita, con pochissime opportunità di recupero.
Amal (nome di fantasia), madre di quattro figli a Gaza tra i 7 e i 14 anni, dice che i propri figli hanno problemi già da ora. “Alcuni dei miei figli non riescono più a concentrarsi sulle attività di base. Dimenticano subito ciò che dico loro e non riescono a ricordare le cose appena accadute. Non direi nemmeno che la loro salute mentale è peggiorata, è stata proprio cancellata. Una completa distruzione psicologica“.
Oltre 12mila bambini uccisi durante il conflitto
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza più di 30.717 persone, tra cui 12.550 bambini, sono state uccise dall’escalation militare israeliana iniziata il 7 ottobre, come rappresaglia agli attacchi contro Israele, che hanno ucciso 1200 persone, tra cui 33 bambini, e preso più di 240 ostaggi, secondo il governo di Israele.
A Gaza, il 90% di tutti gli edifici scolastici ha subito danni significativi e altri non possono più essere utilizzati come scuole. A causa del conflitto in corso più di 625 mila studenti non vanno più a scuola, e 22.564 insegnanti non possono più lavorare.
La mancanza di cibo e di acqua potabile sta creando una grave crisi alimentare, con quasi tutti i bambini di Gaza a rischio di carestia. Almeno 15 bambini sono morti per malnutrizione e disidratazione al nord. Ma è probabile che il numero sia ben più alto.