FrogID, è un’innovativa app che, coinvolgendo e sensibilizzando cittadini e comunità scientifica, consente di monitorare le rane australiane in via d’estinzione
L’app FrogID parla il linguaggio delle rane
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FrogID. In Australia, una su cinque delle oltre 240 specie di rane è a rischio di estinzione. A minacciarle, varie sfide come malattie, predatori, il commercio di fauna selvatica, la chitridiomicosi (una pericolosa infezione), la deplezione dello strato di ozono e la distruzione del loro habitat.
Se la popolazione dovesse scomparire, a pagarne le conseguenze sarebbero anche altre specie della catena alimentare e l’intero ecosistema.
Per scongiurare il pericolo, si è pensato di unire la tecnologia alla passione per la natura.
Da qui l’idea di creare FrogID, un’app rivoluzionaria, in grado di supportare, a livello tecnologico, un progetto ambizioso gestito dall’Australian Museum di Sidney.
Finalizzato alla conservazione delle rane, dal 2017 a oggi, il progetto ha coinvolto oltre 40mila cittadini e scienziati, ottenendo quasi un milione di registrazioni di richiami di rane e dando vita a più di ventidue pubblicazioni scientifiche.
Ma come funziona l’app?
Un viaggio intrigante nella notte
Basta immergersi nell’oscurità della notte per catturare il richiamo delle rane.
«E’ una cosa più intrigante di quanto si possa immaginare»– sostengono i volontari, capeggiati da Nadiah Roslan, coordinatrice del progetto FrogID e Jessica Raintree, esperta di progetti comunitari per Mooloolah River Landcare.
Avventurandosi nel cuore delle tenebre, guidati solo dalla luce di uno smartphone, gli “amici delle rane” si apprestano a registrare, mappare e catalogare il coro invisibile.
Ma l’avventura non è certo adatta per i deboli di cuore… Armati di torce e scarponi, i “cacciatori di richiami” si inoltrano nell’erba alta, un passo alla volta, ascoltando attentamente ogni rumore.
Le gocce di pioggia poi, amplificano il coro delle rane, creando un’atmosfera perfetta per l’identificazione delle diverse specie.
«Qui, il ‘rick tick tick’ della raganella nana orientale», sussurra Roslan, mentre la pioggia inzuppa il terreno. «E credo di aver appena udito il canto di una delle rane (Wallum) Rocket Frogs» (Litoria freycineti).
FrogID: non solo una raccolta di suoni
FrogID è più di una semplice raccolta di suoni. È un’impresa ambiziosa in grado di documentare la diversità delle specie di rane in Australia.
Nadiah Roslan, spiega: «Il richiamo dell’accoppiamento maschile è il modo migliore per identificare accuratamente una specie di rana. Due rane simili potrebbero appartenere a specie completamente diverse».
In effetti, la sfida nella distinzione delle rane risiede nella loro varietà.
Raganelle e rane dalle sembianze identiche possono appartenere a specie diverse, mentre rane della stessa specie potrebbero presentare aspetti completamente diversi. È come cercare differenze tra gemelli identici.
In questo contesto, il database di FrogID funge da bussola per comprendere meglio le risposte delle rane agli incendi, alla siccità, all’urbanizzazione e alle malattie. Inoltre, ha già portato alla scoperta di nuove specie di rane, un passo avanti significativo per la scienza e la conservazione.
FrogID : un lavoro di squadra
FrogID è diventata insomma la voce di queste creature vulnerabili, offrendo ai cittadini comuni la possibilità di partecipare attivamente alla conservazione della biodiversità.
Con l’ausilio della tecnologia e il coinvolgimento della comunità, il progetto mira a sensibilizzare, educare e proteggere le rane.
Con un semplice clic, chiunque può infatti trasformarsi in un detective delle rane, contribuendo con dati preziosi alla salvaguardia di queste creature.
Roslani sottolinea poi l’importanza vitale di coinvolgere la comunità dei volontari nella protezione delle rane.
Se ogni cittadino si armasse di app e buona volontà, si otterrebbero un’infinità di dati preziosissimi. Un contributo senza il quale la comprensione e la protezione delle specie a rischio sarebbero incomplete.
A rimarcare il ruolo fondamentale dei cittadini-scienziati è anche un recente articolo pubblicato su Citizen Science: Theory and Practice. Secondo la rivista, circa la metà dei documenti presenti nell’Atlas of Living Australia, archivio online di informazioni su piante, animali e funghi australiani, è stata fornita prorpio da scienziati cittadini.
FrogID all’Australian Citizen Science Association
Il progetto FrogID è stato al centro dell’attenzione durante la conferenza dell‘Australian Citizen Science Association. Più di 150 delegati si sono riuniti per discutere il potenziale della scienza dei cittadini, esplorando come essa possa contribuire alla biosicurezza, al monitoraggio dell’ambiente marino e molto altro ancora.
In conferenza, Fiona Fraser, commissaria per le specie minacciate, ha propagandato l’importanza di questa azione collettiva.
Ha altresì promesso, non solo un supporto finanziario a lungo termine, ma l’impegno a promuovere questi progetti attraverso i canali dei social media.
Del resto, anche il piano d’azione per le specie minacciate (2022-2032) del dipartimento abbraccia esplicitamente questa collaborazione e si impegna a sostenere le iniziative di scienza dei cittadini. «Queste iniziative sono una via d’accesso per coinvolgere coloro che non sono già impegnati», ha dichiarato Fraser. «Contribuire e raccogliere informazioni può essere il primo passo per aumentare la consapevolezza sulla nostra fauna selvatica autoctona e prendersi cura del suo futuro».
FrogID e dintorni
FrogID non è l’unico esempio di come la scienza dei cittadini stia cambiando il volto della conservazione. Altri progetti coinvolgono cittadini nella tutela delle tartarughe, nel monitoraggio delle aquile cuneate e nella protezione del patrimonio naturale in Tasmania, collaborando con proprietari terrieri privati.
Riflessioni conclusive
In un mondo in cui la conservazione è cruciale, l’app FrogID si rivela solo una delle molteplici chiavi per un futuro sostenibile. È un richiamo all’azione, un invito ad adottare un ruolo attivo nella salvaguardia del nostro prezioso ecosistema. La scienza dei cittadini è la voce di un’intera comunità che si unisce per pro FrogID è diventata la voce di queste creature vulnerabili, offrendo ai cittadini comuni la possibilità di partecipare attivamente alla conservazione della biodiversità.