Una nuova strada è stata aperta per testare alcuni studi sulla combinazione della vitamina C con altri farmaci antitumorali pro–ossidanti. È quanto emerge da una ricerca compiuta dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), coordinata da Bruno Amati e Giulio Donati e pubblicata su EMBO Molecular Medicine. Il risultato rappresenta una tappa fondamentale per la cura delle forme di linfoma a linfociti B per cui le terapie attuali risultano poco efficaci.
Bruno Amati, Direttore di Divisione al Dipartimento di Oncologia Sperimentale dello IEO, ha spiegato l’importanza dello studio: «Abbiamo dimostrato nei modelli preclinici che l’aggiunta di Vitamina C in dosi farmacologiche a IACS-010759, un farmaco ad azione pro-ossidante, rallenta in maniera significativa la crescita tumorale».
Antitumorali e vitamina C, un mix efficace
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Il lavoro portato recentemente a termine da IEO è il seguito di quello pubblicato nel 2022. Lo scorso anno, infatti, al farmaco IACS-010759 i ricercatori avevano combinato il Venetoclax, un medicinale che causa la morte delle cellule tumorali.
Ciò «estende la nostra comprensione dei meccanismi d’azione di IACS», ha continuato Amati. «Ci permette dunque, di sfruttarli per proporre una nuova combinazione mirata con l’ascorbato, o vitamina C, in grado di eliminare selettivamente le cellule di linfoma. Questi risultati aprono la strada a studi futuri volti a testare la vitamina C in combinazione con altri farmaci antitumorali pro-ossidanti. Ciò sia per aumentare la loro efficacia a dosi più basse e più sicure, sia per estenderla al trattamento di tumori resistenti alle attuali terapie».
La vitamina C aumenta l’ossidazione cellulare
Amati e il suo gruppo avevano già compiuto un precedente studio sulla Myc. Questa è la proteina chiave nella proliferazione cellulare e quindi nell’insorgenza e nella progressione del cancro. Una presenza eccessiva di Myc è connessa a una maggiore attività dei mitocondri, indispensabili per la sopravvivenza cellulare.
«La sensibilità delle cellule tumorali che sovraesprimono Myc al trattamento con IACS si basa sullo stress ossidativo», afferma Giulio Donati, primo autore del lavoro. «Sapevamo che dosi elevate di vitamina C aumentano l’ossidazione cellulare. Abbiamo quindi trattato le cellule tumorali sovraesprimenti Myc con IACS e dosi elevate di vitamina C: questo “mix” si è rivelato letale per loro».
L’importante ruolo sull’organismo
La vitamina C si trova soprattutto negli alimenti di origine vegetale. Sensibile all’ossigeno, al calore e alla luce, deperisce se conservata e manipolata, specialmente in seguito a cottura. Svolge un ruolo fondamentale nella riparazione dei tessuti corporei, nella produzione di alcuni neurotrasmettitori, nella funzione immunitaria e antiossidante. Insieme ai farmaci antinfiammatori come l’acido acetilsalicilico è nell’elenco dei medicinali essenziali stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La vitamina C possiede alcune caratteristiche antitumorali. In particolar modo, favorisce la conservazione cellulare e riduce le probabilità di trasformazione neoplastica. Infatti, la sua funzione immunostimolante sembra contribuire a prevenire alcune forme di tumori. Molte ricerche hanno accertato che in diversi casi il fattore scatenante la mutazione neoplastica è costituito dall’infezione virale da parte di alcuni agenti patogeni. La vitamina C riduce i processi infiammatori che alimentano il tumore e sembra essere anche in grado di potenziare l’effetto dei farmaci chemioterapici.