In Italia è stato eseguito nei giorni scorsi il primo intervento di sostituzione valvolare aortica percutanea e angioplastica coronarica con un nuovo sistema valvolare.
Il gruppo dell’emodinamica presso la Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino ha effettuato l’intervento innovativo per il trattamento della stenosi aortica su un uomo di 85 anni. Il paziente soffriva anche di una grave coronaropatia. Si rendeva, così, necessario correggere nella stessa seduta la stenosi aortica e disostruire le coronarie con un’angioplastica coronarica.
Progressi nell’adozione di tecnologie all’avanguardia
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Per poter eseguire l’intervento combinato, i cardiologi hanno usato una valvola aortica per via transcatetere (TAVI) di ultimissima generazione.
In particolare, è stato eseguito il primo impianto in Italia della nuova valvola transcatetere Evolut™️ FX+ di Medtronic. Questa, grazie al particolare design con 3 celle ampie, offre ai cateteri maggiore spazio di manovrabilità. In questo modo, si può facilitare l’accesso alle coronarie dei pazienti che necessitano o necessiteranno di una reincanulazione coronarica.
Il primo impianto effettuato presso l’ospedale Mauriziano segna un passo fondamentale nell’adozione di tecnologie all’avanguardia in Italia.
La struttura si conferma come uno dei centri di riferimento per l’innovazione in campo cardiologico.
I medici hanno eseguito l’intervento con successo e dimesso il paziente in giornata. Il decorso post-operatorio è stato regolare.
Stenosi aortica: malattia valvolare molto frequente
La stenosi aortica è la malattia valvolare più frequente nei Paesi occidentali, a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Circa il 3% dei pazienti ha un’età superiore ai 75 anni e la mortalità dall’insorgenza dei sintomi è di circa il 50% a distanza di 3 anni.
Le cause della stenosi aortica sono prevalentemente la sclerosi dei tessuti e la calcificazione della valvola aortica determinata dal fisiologico invecchiamento dei tessuti. Si riduce, dunque, la sua capacità di apertura durante la contrazione del ventricolo sinistro verso l’aorta. Diminuisce così la quantità di sangue che fuoriesce dal cuore e quindi in tutto l’organismo.
Nelle forme meno severe la stenosi aortica è asintomatica, ma, con l’aggravarsi della patologia, insorgono i sintomi tipici. Essi consistono in affanno, dolore al petto e svenimento, principalmente, ma non solo, sotto sforzo.
La mortalità per stenosi aortica severa dall’insorgenza dei sintomi è del 25% ad 1 anno e del 50% a 2 anni.
Ecco la nuova procedura denominata TAVI
Fino a circa 20 anni fa, l’unica terapia a disposizione che potesse risolvere il problema della stenosi aortica era la sostituzione chirurgica della valvola aortica. I cardiologi riservavano questo intervento a cuore aperto, effettuato solo in anestesia generale, solo ai pazienti più giovani e in buone condizioni fisiche. Per garantire a tutti i pazienti con stenosi aortica un trattamento efficace, i sanitari hanno sviluppato negli ultimi anni una nuova procedura. Denominata TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation, ovvero sostituzione transcatetere della valvola aortica), prevede la sostituzione della valvola aortica mediante l’impianto di una protesi. Quest’ultima arriva sino al cuore passando dall’arteria femorale (una arteria dell’inguine). La protesi viene impiantata al posto della valvola aortica e ne sostituisce in tutto e per tutto la sua funzione.
Tale procedura consente di evitare l’intervento chirurgico e, nella maggior parte dei casi, i cardiologi interventisti intervengono in sola anestesia locale.
Necessario intervenire appena si presentano i sintomi
La procedura TAVI consente di ottenere risultati superiori alla chirurgia nei pazienti per i quali l’intervento chirurgico tradizionale comporta rischi elevati. E ha dato esiti comparabili a quelli chirurgici nei pazienti con rischio chirurgico più basso.
«Come evidenziato dai dati, è necessario intervenire precocemente quando si presentano i sintomi di stenosi aortica severa (dolore toracico, svenimenti e mancanza di fiato). Da quel momento, infatti, la mortalità diventa molto elevata». Così Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino. «Avere a disposizione queste nuove tecnologie per la sostituzione di valvola aortica transcatetere è molto importante. Offre, difatti, diversi benefici che hanno una ricaduta rilevante sui pazienti che ne possono usufruire», conclude Musumeci.