Le ernie del disco cervicale sono una condizione relativamente comune che può causare dolore al collo, rigidità, formicolio e debolezza agli arti superiori. Nei casi più gravi, la compressione può determinare deficit neurologici come perdita di sensibilità o riflessi alterati.
Queste ernie si verificano quando il nucleo polposo del disco spinge contro l’anello fibroso, comprimendo talvolta le radici nervose.
La possibilità della riduzione nel tempo
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Studi recenti dimostrano che le ernie cervicali possono ridursi spontaneamente, soprattutto quando il materiale discale fuoriesce completamente dal disco, come nelle ernie estruse . Uno studio su 76 casi ha evidenziato che alcune ernie cervicale, soprattutto del tratto C5 – C6, erano frequentemente coinvolte nel riassorbimento spontaneo, con un intervallo medio dai 9 ai 15 mesi tra la comparsa iniziale e la riduzione documentata tramite risonanza magnetica.
Un esempio è nella ricerca di Anil Kumar Sharma, Charandeep Singh Gandhoke, Simran Kaur Syal del 2023 pubblicata su Surgical Neurology International. Il titolo è “Regressione spontanea dell’ernia del disco cervicale: un caso clinico e revisione della letteratura”.
Un caso clinico documentato da Park et al., 2021 su Research Gate, ha mostrato la completa risoluzione di un’ernia C5-C6 con compressione midollare senza alcun intervento chirurgico. Altri studi riportano regressioni simili, confermando che la riduzione spontanea è un fenomeno reale, soprattutto nelle ernie paracentrali o foraminali.
Si tratta ovviamente di alcuni studi documentati e non tutti.
Meccanismi fisiologici del riassorbimento dell’ernia
Il rimpicciolimento delle ernie discali avviene grazie a diversi meccanismi biologici: il nucleo polposo perde acqua, riducendo il volume dell’ernia; il sistema immunitario riconosce le fibre estruse come “estranee” e le degrada; infine, la neovascolarizzazione facilita la riparazione dei tessuti circostanti e la rimozione del materiale discale.
Gestione conservativa dell’ernia cervicale
La maggior parte delle ernie cervicali viene trattata inizialmente con approcci conservativi, che includono:
- Fisioterapia mirata per rinforzare i muscoli cervicali e migliorare la postura
- Farmaci antinfiammatori o analgesici per ridurre dolore e infiammazione
- Esercizi posturali per ridurre la compressione sulle radici nervose
Questi interventi non garantiscono la riduzione dell’ernia, ma alleviano i sintomi e possono favorire il riassorbimento spontaneo.
Quando è necessaria la chirurgia
L’intervento chirurgico viene considerato nei casi di:
- Dolore persistente e invalidante nonostante mesi di trattamento conservativo
- Comparsa di deficit neurologici progressivi
- Ernie massicce che comprimono il midollo spinale
Chirurgia solo nei casi più gravi
La letteratura scientifica conferma che il riassorbimento spontaneo è un fenomeno reale e documentato, rafforzando l’importanza di monitoraggio e valutazioni periodiche tramite risonanza magnetica. La gestione conservativa con fisioterapia e farmaci rimane il primo approccio, mentre la chirurgia è riservata ai casi più gravi.
Disclaimer
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