Fino al 23 maggio si potranno fare test rapidi e gratuiti per diagnosticare precocemente le epatiti e le infezioni da Hiv. Siamo infatti in piena European testing week – la settimana europea dei test -, una campagna europea volta ad aumentare la consapevolezza dell’utilità dei test. Iniziato come un appuntamento annuale, ora è diventato semestrale. La sessione di primavera terminerà lunedì 23 maggio, mentre quella autunnale si terrà dal 21 al 28 novembre 2022. Ad ogni edizione partecipano centinaia di organizzazioni, che aumentano ogni anno sempre di più.
Epatiti e Hiv, i dati epidemiologici
Nonostante una continua diminuzione dei casi dal 2017 in poi, nel 2020 sono state 1.303 le nuove diagnosi di sieropositività al virus Hiv. Si tratta di un dato relativo alla positività al primo test; una media di 2,2 nuovi casi per 100mila residenti. Valle d’Aosta, provincia autonoma di Trento, Liguria e Lazio le zone maggiormente interessate. La popolazione maschile è stata quella più colpita; età mediana di 40 anni sia per uomini che per donne. La causa più frequente ancora i rapporti sessuali non protetti (88,1%, quasi equamente distribuiti tra etero e omosessuali; tra i maschi il 57,3% è attribuibile a rapporti con altri uomini.
Dal 1982 ad oggi sono stati oltre 71mila i casi di Aids in Italia, con 46mila decessi (dato aggiornato al 2018). Nel 2020 sono state 352 le nuove diagnosi; per fortuna l’incidenza è in costante diminuzione. Si legge nel rapporto dell’Iss (Istituto superiore di sanità): “Nel 2020, solo il 21,6% delle persone diagnosticate con AIDS ha eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi. Nel 2020 è aumentata la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere HIV positiva nel semestre precedente la diagnosi di AIDS, passando dal 70,9% nel 2019 all’80,4% nel 2020“.
Riguardo alle epatiti, i virus più frequenti sono A,B,C,D, ed E. In alcuni casi però – ci si aggira tra il 10 e il 20% – l’agente responsabile dell’epatite resta ignoto. E’ il caso per esempio delle epatiti acute ad eziologia sconosciuta in età pediatrica di cui si sta avendo un aumento dei casi negli ultimi mesi.