Empatia e dialogo sono concetti imprescindibili delle interazioni umane, il lessico può aiutarci a scioglierei dubbi

La loro funzione? Capire come utilizzarli al meglio. Nella “tecnologia” e nelle relazioni umane, per comprendersi a fondo.

Empatia

  1. E’ la qualità di percepire e comprendere le emozioni degli altri. La comprensione non è più infatti intellettiva ma implica un coinvolgimento emotivo importante.
  2. Dal greco empátheia “sente dentro” o “provare emozioni”, composto da en- (dentro) e pathos (sentimento o sofferenza). E dà adito a diversi significati aggiuntivi.
  3. Comprensione, solidarietà, compassione, identificazione, sensibilità sono solo alcune delle parole utilizzate per sopperire a questo termine, entrato nel linguaggio comune ultimamente, soprattutto da quando si è cominciato a parlare di intelligenza emotiva oltre che artificiale.
  4. Di contro per definirla troviamo parole come indifferenza, apatia, insensibilità, disinteresse.

In alcuni campi come la psicologia, l’educazione, e le professioni di cura, consente di accrescere una reale interconnessione tra individui. Essi assumono una vivida forma di sensibilità e sono capaci di trasformare la rete che li vede unire le loro celle in una connessione reale e di enfatizzare la capacità di trasformazione.

  1. Alla base della sociologia, il dialogo è una fase e un processo di scambio che perpetra tra due individui e sta alla base della comunicazione.
  2. Ha bisogno di reciprocità. E tra gli individui si determinano e volano opinioni, idee o informazioni con l’intento di arrivare a comprendersi. O di favorire il processo di sviluppo o di crescita in merito ad una determinata questione.
  3. Dal greco diálogos, “conversazione”, composto da diá (attraverso) e logos (discorso, parola). Prevede quindi un flusso che determini appunto una flessibilità nel rapporto con l’altro. Altri modi di esprimere il concetto sono: conversazione, colloquio, discussione, scambio, comunicazione.
  4. Mentre in base ad un monologo, silenzio, incomunicabilità, isolamento.

Ci si muove all’interno del dialogo come filosofia, politica, media e relazioni interpersonali, volto a facilitare il confronto costruttivo.

Interconnessioni significative:

L’empatia e il dialogo si relazionano indissolubilmente. Autenticità e costruzione basati sull’empatia e non sulla costruzione di false credenze basate su percezioni sbagliate danno vita ad una totale apertura e a dei rapporti basati sulla stima e sulla fiducia, capaci di dare tanto in termine di crescita come singolo e nel gruppo. Si tratta di attingere da se stessi per cercare poi di condividere e farlo comporta necessariamente la parola. L’espressione di se può essere ma dall’una si alimenta e accresce grazie all’altra.

Dando il via ad una serie di circolarità delle azioni. L’una è il fulcro dell’altra e non può vivere senza l’altro. Il mezzo e il come danno significato alle espressioni. Sono essenziali e di grande impatto per sviluppare ambienti personali.

IA e bot

Da questo principio si muove l’Intelligenza artificiale. Che tenta di emulare errori e dispiaceri lontani. Anche la macchina può sbagliare ed ha bisogno di noi per essere richiamata all’ordine. Esattamente come i giochi di ruolo, il gioco delle parti, l’allineamento delle maschere.

I bot sono completamente freddi ed automatici se non navigati da un conduttore umano. I crawler sono motori di ricerca. Alcuni, come i botnet risultano essere malevoli e vengono usati per attacchi DDoS. I bot non possono usare linguaggi diversi dai loro, mentre l’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale (IA) è che riesce a captare di base le frequenze delle indicazioni della persona che la esegue, riuscendo, grazie al suo spirito critico a prolungare con una serie di espedienti la mano a cui noon è in grado di arrivare il proprio braccio. Ovviamente il controlloo umano dotato di un adeguato spirito critico sviluppato nelle sedi opportune è skill fondamentale per adattarsi e aiutarla a sviluppare una “personalità” realmente in grado di venire in soccorso su questioni importanti.

In azienda i bot e l’IA monitorano le minacce, rispondono ad attacchi e rafforzano sistemi volti ad autenticare. Analizza dati storici riuscendo a prevedere attacchi futuri. I bot invece automatizzano la risposta agli incidenti e arginano danni in caso di attacco.

Tuttavia l’uso di alcune di queste tecnologie comporta rischi: l’automazione di attacchi su larga scala da parte di criminali informatici o l’utilizzo dell’IA per phishing sofisticati e malware adattabili. Inoltre, l’IA stessa potrebbe essere vulnerabile a manipolazioni che compromettono la sicurezza.

In conclusione, mentre bot e IA migliorano la protezione informatica, è fondamentale bilanciare il loro uso con misure di sicurezza solide e considerazioni etiche, per prevenire abusi e rischi.