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Nella diretta di ONA TV, l’Osservatorio Nazionale Amianto, si è svolto un importante confronto sulla lunga e difficile battaglia contro l’amianto.

L’asbesto è un materiale da sempre utilizzato nelle costruzioni e nelle infrastrutture, ma che ha dimostrato nel tempo il suo devastante impatto sulla salute. Comincia così il dramma dell’amianto. A parlarcene nell’incontro su ONA TV è proprio il protagonista, l’avvocato Ezio Bonanni, uno dei massimi esperti e difensori delle vittime dell’amianto, che da anni combatte a favore dei diritti dei malati e delle loro famiglie, anche a titolo gratuito.

Fonte di disabilità gravi e permanenti

Ezio Bonanni ha raccontato il percorso doloroso di molte persone che hanno subito l’esposizione all’amianto, un materiale che, nonostante i suoi pericoli noti, è stato utilizzato per lungo tempo nelle costruzioni, compresi tetti, pavimentazioni e tubature. Con il tempo, però, il dramma dell’amianto si è intensificato. Si è scoperto che l’asbesto infatti è la causa di alcune delle malattie più gravi, tra cui il mesotelioma pleurico e altri tipi di tumore. Queste malattie non solo mettono in pericolo la vita, ma causano anche disabilità grave e invalidità permanenti.

Strutture pubbliche, scuole, strade, edifici, i luoghi più insospettabli

Un punto fondamentale sollevato durante la trasmissione è stato il ruolo centrale delle bonifiche e della prevenzione. Con l’intervento del medico specialista, dott. Cianciosi, è stato spiegato come l’esposizione all’amianto possa avvenire in vari contesti, tra cui luoghi di lavoro, scuole, ospedali e abitazioni. Le conseguenze sono devastanti per la salute delle persone coinvolte. Il dottor Cianciosi ha sottolineato la necessità di un monitoraggio continuo della salute. Coloro che sono stati a contatto con questo materiale, devono identificare tempestivamente patologie che potrebbero svilupparsi dopo molti anni dall’esposizione.

L’intervento della criminologa

Anche la criminologa Melissa Trombetta ha offerto una riflessione importante, concentrandosi sull’aspetto giuridico e sociale della problematica, non solo come una questione di salute, ma anche come un grave crimine ambientale. La sua analisi ha messo in evidenza come, in molti casi, le istituzioni e le aziende siano state responsabili nel non adottare le necessarie misure di sicurezza per proteggere i lavoratori e i cittadini. Esponendoli così al rischio di malattie mortali. Tutto questo ha contribuito a rendere la storia dell’amianto un vero e proprio dramma italiano.

L’eccessiva lentezza delle bonifiche

La giornalista Renzopaoli ha moderato l’incontro, che ha visto anche la partecipazione di altri esperti e testimoni illustri, impegnati nella sensibilizzazione e prevenzione contro l’amianto. La discussione ha messo in luce come, nonostante gli sforzi per l’eliminazione dell’amianto, le bonifiche procedano a rilento, e in molte aree del Paese permangano gravi rischi di esposizione.

Tirando le somme

L’incontro si è concluso con un appello alla sensibilizzazione, al rafforzamento delle politiche di sicurezza sul lavoro e alla promozione di interventi di bonifica, fondamentali per garantire un futuro più sicuro alle generazioni future e per rendere giustizia a tutte le vittime di questo “killer silenzioso” che ha segnato la storia del nostro Paese. L’impegno per una maggiore consapevolezza e per la tutela della salute è più che mai urgente. Soprattutto in un momento in cui molte persone continuano a soffrire a causa dell’amianto, spesso senza ricevere il giusto riconoscimento per la loro lotta.