Nasce un protocollo d’intesa per rafforzare la lotta al doping. La firma ieri, presso la sede dei carabinieri del Nas – Nucleo antisofisticazione e sanità.
Alessia Di Gianfrancesco, direttrice generale di NADO Italia (Organizzazione Nazionale Antidoping), e il generale Paolo Carra, comandante dei carabinieri per la Tutela della Salute, hanno sottoscritto un accordo; lo scopo è rafforzare la collaborazione avviata nel 2015. La Nado è una articolazione dell’Agenzia mondiale antidoping WADA (World Anti-Doping Agency).
Il protocollo d’intesa prevede la possibilità che Ispettori Investigativi Antidoping del Nas, formati e specializzati sulle procedure del Codice WADA e sulle Norme Sportive Antidoping, partecipino alle sessioni di prelievo in e out of competition disposte da NADO Italia. L’accordo regola inoltre la cooperazione tra le due istituzioni nelle attività di indagine vòlte alla prevenzione e al contrasto all’uso del doping.
Doping, i numeri dei controlli nel corso del 2020
Le sostanze dopanti sono vietate non soltanto per un fatto di fair play e quindi di sana competizione sportiva; ma lo sono soprattutto perché sono dannose per la salute di chi le utilizza, specialmente se in assenza di controllo medico.
Nel 2020 sono stati 395 i controlli antidoping, effettuati su altrettanti atleti, in 91 differenti eventi sportivi. “Richieste indagini specifiche per la ricerca di eritropoietina (EPO) e similari su 16 campioni di urina (il 4,1% degli atleti sottoposti a controllo antidoping) raccolti in 3 manifestazioni sportive (3,3%) relative a due diverse discipline sportive. Complessivamente, sono stati coinvolti 12 atleti di sesso maschile e 4 atlete”. Le analisi EPO hanno coinvolto 8 ciclisti e 8 atleti degli sport invernali; così è indicato nel report del Ministero della Salute.
Si specifica inoltre che “così come osservato per la prima volta nel 2018 e poi nel 2019, anche nel 2020 non si è rilevata una differenza di genere statisticamente significativa tra gli atleti positivi; la percentuale di positività infatti è il 2,4% per gli uomini e 2% per le donne”. Una significativa differenza di genere è emersa invece nell’età media degli atleti: 43,2 anni per le donne e 23,9 per gli uomini.