Una giovane donna è stata salvata pochi giorni fa con un trapianto di fegato in super-urgenza per un’insufficienza epatica fulminante causata da colpo di calore. L’intervento è stato eseguito presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. 

La ragazza, 26enne, residente nella zona di Alba, ha accusato un malore nei pressi di casa sua, in campagna, durante una mattina di sole. I suoi familiari l’hanno trovata in stato di incoscienza e hanno deciso di portarla d’urgenza all’ospedale di Verduno.

La prima temperatura corporea interna misurata in Pronto Soccorso era di 41 gradi e comprovava, dunque, il cosiddetto ‘colpo di calore’. I medici rianimatori l’hanno subito intubata e sottoposta a raffreddamento con ghiaccio e liquidi freddi endovena. Il trattamento tempestivo ha consentito di stabilizzare le funzioni vitali della giovane paziente e di impedire la letale progressione verso l’insufficienza multi-organo. 

L’inserimento in lista d’attesa per trapianto di fegato

Nonostante il trattamento immediato, la situazione del fegato, dal giorno successivo all’evento acuto, è andata progressivamente peggiorando. Si è configurato, infatti, molto rapidamente un quadro di severa insufficienza epatica in evoluzione fulminante.

Dopo un consulto con i medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, la paziente è stata trasferita in urgenza al suddetto nosocomio. A 12 ore dal trasferimento, il Direttore del Centro Trapianto di fegato, Renato Romagnoli, ha deciso l’inserimento della paziente in lista d’attesa per trapianto di fegato. Ciò con livello di priorità di super-urgenza nazionale in considerazione della gravità e irreversibilità del danno epatico.

Subito disponibile un organo da trapiantare

Pur nella tragicità della situazione, si è venuta a verificare una favorevole coincidenza temporale. L’équipe chirurgica del Centro torinese, proprio in quel momento, era impegnata in un prelievo d’organi in un ospedale piemontese, grazie alla regia del Centro Regionale Trapianti. Si stava, infatti, ultimando un delicato intervento di divisione del fegato di un donatore in due parti (il cosiddetto ‘Split Liver’). Ciò affinché la parte sinistra del fegato (più piccola) fosse trapiantata in un ricevente pediatrico in un altro Centro trapianti italiano. La parte destra (più grande), invece, era stata destinata a un ricevente adulto a Torino. Il fegato ‘Split destro’ è stato assegnato alla giovane perché è risultato perfettamente compatibile con le sue necessità.

Un trapianto di elevata complessità chirurgica

La paziente, le cui condizioni risultavano gravissime, è stata, così, condotta in sala operatoria per trapianto con la massima tempestività, Ovvero, dopo meno di 2 ore dalla sua immissione in lista d’attesa in super-urgenza nazionale.

Il professor Romagnoli e la sua équipe hanno eseguito un trapianto di elevata complessità chirurgica, durato circa 8 ore e tecnicamente riuscito. Dopo meno di 4 giorni dal trapianto, le condizioni della paziente sono rapidamente migliorate.

Attiva la rete di donazione di Piemonte e Valle d’Aosta

L’episodio dimostra che questa calda estate non ferma la rete di donazione di Piemonte e Valle d’Aosta, capace di rispondere alle esigenze di cura. E di salvare la vita di pazienti in lista di attesa anche urgente per trapianto. 

«Una vita salvata che conferma per l’ennesima volta l’altissimo livello dei professionisti e l’eccellente macchina organizzativa della Città della Salute di Torino». Così Giovanni La Valle, Direttore generale della Città della Salute di Torino. «La fattiva collaborazione con gli altri ospedali piemontesi ha permesso di fare rete e di compiere un vero miracolo».