Uno studio focalizzato sul delicato labirinto delle emozioni femminili, ha evidenziato una singolare associazione tra disturbi premestruali e depressione perinatale. Pubblicata sulla rivista PLOS Medicine, la ricerca, condotta dalla Biblioteca pubblica di scienza, rivela una complessa interazione che potrebbe avere implicazioni profonde sulla salute mentale delle donne durante e dopo la gravidanza

Disturbi premestruali e depressione perinatale

Disturbi. Le donne affrontano un viaggio unico attraverso una serie di fluttuazioni ormonali cicliche che caratterizzano le diverse fasi della loro vita, dalla pubertà alla menopausa. Tuttavia, per alcune di loro, questo percorso è costellato da ostacoli emotivi, quali i disturbi premestruali e la depressione perinatale. Due fenomeni strettamente correlati. Prima di passare allo studio, utile spendere qualche parola sui due sintomi.

Disturbi premestruali e sindrome premestruale: occhio alle differenze 

Disturbo disforico premestruale: un fenomeno che affligge tra un quinto e un terzo delle donne

La sindrome premestruale è un disturbo che colpisce molte donne in età fertile. Si manifesta con sintomi come irritabilità, ansia, depressione, gonfiore, dolore al seno e mal di testa. Questi sintomi iniziano solitamente circa 5 giorni prima delle mestruazioni e tendono a diminuire poco dopo l’inizio del flusso mestruale. In alcuni casi, questa sindrome può assumere una forma più grave chiamata disturbo disforico premestruale, un fenomeno più serio che affligge tra un quinto e un terzo delle donne.

La sindrome provoca stati emotivi molto intensi come depressione, ansia e irritabilità, e può essere debilitante.

Quanto alla diagnosi, per la sindrome premestruale si basa principalmente sulla sintomatologia riportata dalla paziente, mentre per il disturbo disforico premestruale sono necessari criteri clinici più specifici.

Depressione perinatale 

La depressione perinatale getta un’ombra cupa sul periodo di gravidanza e post-partum. Questa condizione, caratterizzata da sintomi depressivi che si manifestano durante la gravidanza e fino a 12 mesi dopo il parto, colpisce circa l’11% delle madri. Le donne che ne soffrono possono sperimentare sentimenti di tristezza, ansia, disperazione e una mancanza di gioia nella maternità, caratteristiche che possono compromettere il loro benessere e influenzare la loro capacità di prendersi cura di sé stesse e dei loro bambini.

Depressione perinatale e depressione post-partum: occhio alle differenze 

Depressione post-partum: non va confusa con la depressione perinatale

La depressione perinatale non va confusa con la cosiddetta “post partum”, un episodio depressivo maggiore che si manifesta entro le prime settimane dopo il parto. Vediamo qualche differenza.

Tempistica dell’insorgenza: la perinatale può iniziare durante la gravidanza o entro 12 mesi successivi al parto. La depressione post-parto, invece, si manifesta entro quattro settimane dal parto;

Continuità sintomatologica: la depressione perinatale riflette una continuità della manifestazione dell’episodio depressivo che inizia durante la gravidanza e persiste nel periodo post-parto. Questo significa che i sintomi possono essere presenti prima e dopo il parto. Al contrario, la depressione post-parto è un disturbo specifico che si verifica esclusivamente dopo il parto;

Sintomi: entrambe le condizioni condividono una serie di sintomi depressivi che includono depressione, tristezza, perdita di interesse, affaticamento e difficoltà di concentrazione. Tuttavia, la depressione post-parto può essere caratterizzata anche da irritabilità, sentimenti di solitudine e ansia, oltre a pensieri di morte o suicidio;

Fattori di rischio: i fattori di rischio per entrambe le condizioni includono l’esperienza di eventi stressanti durante la gravidanza e il post-parto, la presenza di psicopatologie pregresse, la sindrome premestruale e la percezione di un supporto sociale inadeguato;

Conseguenze: entrambe possono avere conseguenze negative sia per la madre sia per il bambino, influenzando la funzionalità materna e l’attaccamento tra madre e bambino. Ma veniamo alla ricerca.

Dolore e speranza. Focus sullo studio

Una nuova ricerca ha rivelato un’intima associazione tra disturbi premestruali e depressione perinatale. Le donne affette da disturbi premestruali hanno dimostrato di avere un rischio maggiore di sviluppare depressione perinatale, e viceversa.

La ricerca condotta da Qian Yang e colleghi del Karolinska Institutet, di Sola (Svezia), e dell’Università dell’Islanda, utilizzando registri nazionali svedesi dal 2001 al 2018, ha coinvolto 84.949 pazienti con depressione perinatale e 849.482 donne non affette.

Tra le donne affette da depressione perinatale, quasi il 3% presentava disturbi premestruali prima della gravidanza, rispetto allo 0,6% di quelle non affette. Inoltre, le donne con depressione perinatale avevano il doppio delle probabilità di riportare disturbi premestruali al ritorno delle mestruazioni dopo il parto, rispetto a quelle non colpite dalla depressione perinatale. Questi risultati evidenziano un’associazione stretta e bidirezionale tra le due condizioni. Suggerisce cioè la possibile condivisione di meccanismi biologici sottostanti e fattori di rischio.

Nel contesto della ricerca sulle donne affette da depressione perinatale e disturbi premestruali, questo significa che la presenza di uno di questi disturbi aumenta la probabilità di sviluppare l’altro, e viceversa.

Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di riconoscere queste suscettibilità nella pratica clinica, evidenziando la necessità di un approccio olistico che tenga conto delle complesse interazioni tra fattori biologici, psicologici e ambientali. 

In definitiva, la ricerca potrebbe fornire una guida preziosa per gli operatori sanitari nel fornire il supporto adeguato alle donne che affrontano queste sfide, aiutandole a trovare la luce oltre il dolore.

Fonte

L’associazione bidirezionale tra disturbi premestruali e depressione perinatale: uno studio basato su registri nazionali dalla Svezia, PLoS Medicine (2024).

Materiale fornito dalla Biblioteca pubblica di scienza