La disabilità e l’età avanzata costituiscono un binomio molto complesso. Quattordici persone oltre i 65 anni su 100 non sono autonome nello svolgimento delle attività quotidiane come mangiare, lavarsi, spostarsi da una stanza all’altra. Questa limitazione è definita, secondo gli indicatori utilizzati nella letteratura scientifica, come disabilità e cresce con l’avanzare dell’età. Interessa dopo gli 85 anni ben 4 anziani su 10 e pesa come carico di assistenza e cura sulle famiglie, più che su Asl e Comuni. È quanto emerge dagli ultimi dati disponibili della sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al biennio 2022-2023. Dati pubblicati in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità celebrata il 3 dicembre scorso.

Esiste, inoltre, un rapporto Nord-Sud a svantaggio dei residenti nel Sud Italia (17% rispetto al 13% nel Centro e 10% nel Nord). Questo potrebbe riflettere anche una differente offerta o ricorso a strutture di ricovero.

Disabilità, i numeri della sorveglianza Passi d’Argento

Oltre a crescere con l’età, la disabilità tocca il picco tra le persone con due o più patologie croniche. È più frequente nelle donne (17% rispetto al 10% negli uomini), fra le persone socio-economicamente svantaggiate per difficoltà economiche o per bassa istruzione.

La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve aiuto.

Il 95% delle persone con disabilità dichiara di riceverlo dai propri familiari per le attività della vita quotidiana per cui non è autonomo. Il 37% afferma di essere aiutato da badanti e il 10% da conoscenti. L’11% ha ricevuto aiuto a domicilio da operatori socio-sanitari e solo il 2% ha ricevuto assistenza presso un centro diurno. Una piccola quota è sostenuta da associazioni di volontariato (2%).

Una persona su 4 con disabilità riceve un contributo economico per la condizione, come l’assegno di accompagnamento.

Disabilità, fragilità e mancanza di autonomia  

La disabilità si configura come mancanza di autonomia in attività semplici. La fragilità indica, invece, sempre la mancanza di autonomia, ma nello svolgimento di due o più funzioni considerate complesse. Come, ad esempio, preparare i pasti, effettuare lavori domestici, assumere farmaci, andare in giro, gestirsi economicamente, utilizzare un telefono.

Dai dati di Passi d’Argento 2022-2023 risultano fragili circa 17 persone su 100. La fragilità è una condizione senza differenze significative tra uomini e donne, ma che cresce progressivamente con l’età. Riguarda il 9% dei 65-74enni e raggiunge il 33% fra gli ultra 85enni; è anch’essa associata allo svantaggio socio-economico e a una bassa istruzione.

La quasi totalità delle persone con fragilità (98%) riceve aiuto per svolgere le attività della vita quotidiana, soprattutto dai familiari (95%) o da badanti (21%). Ma anche da conoscenti (14%); meno del 3% riferisce di ricevere aiuto a domicilio dagli OSS delle Asl o dei Comuni.

Giornata internazionale delle persone con disabilità

Il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata internazionale è amplificare la leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile.

La leadership delle persone con disabilità è esemplificata dallo slogan del movimento globale per i diritti delle persone con disabilità. “Niente su di noi senza di noi” è lo slogan che pone l’accento sui requisiti di base di partecipazione, rappresentanza e inclusione. E invita le persone con disabilità a plasmare attivamente le loro condizioni di vita.