Occhio, Foto free di Jonas Zareinia da Pixabay

La diplopia monoculare è un disturbo visivo caratterizzato dalla percezione di due immagini di un unico oggetto in un solo occhio. La diplopia binoculare è una visione doppia che si manifesta solo quando entrambi gli occhi sono aperti. A differenza di quest’ultima, non scompare chiudendo uno dei due occhi.

In molti casi, la causa è legata a problemi rifrattivi, come difetti della cornea, del cristallino o della retina. Tuttavia, in alcuni pazienti, questo tipo di diplopia può presentarsi senza una causa organica chiara e può essere associata a fenomeni psicologici, definiti come disturbi di conversione.

Diplopia monoculare: cause principali

Studi recenti riconoscono che la diplopia “funzionale” può insorgere in contesti di stress intenso, ansia o traumi emotivi, quando non è legata a malattie oculari. In questi casi, la valutazione multidisciplinare tra oculista e psicologo è essenziale.

Diagnosi differenziale

Distinguere una diplopia monoculare di origine fisica da quella funzionale è cruciale. Gli esami oculari completi, comprese valutazioni della cornea, cristallino e retina, escludono cause organiche. Se non emergono anomalie, il paziente può essere valutato da specialisti in salute mentale.

Trattamenti e gestione

Per la diplopia monoculare organica, il trattamento può prevedere correzione ottica, interventi chirurgici o farmaci. Nel caso di diplopia legata a fattori psicologici, terapie comportamentali, supporto psicologico e tecniche di rilassamento possono contribuire a ridurre i sintomi.

La collaborazione tra oculista e professionista della salute mentale è fondamentale per una diagnosi accurata e un trattamento efficace, garantendo al paziente sicurezza e miglioramento della qualità della vita.

Eventi traumatici o stress prolungato possono attivare meccanismi di inibizione o alterazione della funzione motoria e sensoriale, provocando sintomi fisici senza danno strutturale.

Dal punto di vista psicologico, il disturbo somatoforme può essere associato a repressione emotiva, conflitti inconsci o traumi non elaborati, che il cervello “trasforma” in sintomi corporei.

Diagnosi scientifica

La diagnosi richiede un approccio multidisciplinare che includa valutazione neurologica e psicologica. È fondamentale escludere patologie organiche tramite esami clinici e strumentali, osservare i sintomi in contesti diversi e considerare i fattori psicologici scatenanti.

Trattamento basato sull’evidenza

Il trattamento combina interventi psicologici e riabilitativi. La psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta a identificare e modificare schemi di pensiero disfunzionali, mentre la terapia focalizzata sul trauma affronta eventi emotivi non elaborati. Talvolta è necessario un supporto farmacologico per comorbidità come ansia o depressione. Fondamentale è anche il supporto sociale e familiare per ridurre stigma e incomprensioni.

Stigma e percezione sociale

Nonostante le evidenze scientifiche, i disturbi di conversione sono ancora soggetti a stigma. I pazienti possono sentirsi non compresi o giudicati, aggravando la sofferenza. La sensibilizzazione della società e degli operatori sanitari è fondamentale per garantire empatia, rispetto e cure adeguate. E’ fondamentale un approccio scientifico, multidisciplinare e privo di pregiudizi.