Secondo una ricerca pubblicata su PubMed, esisterebbe una correlazione tra inquinamento atmosferico e malattie del cuore . Lo studio riporta il titolo “Inquinamento atmosferico e malattie cardiovascolari: una revisione ombrello di revisioni sistematiche e meta-analisi”.

I ricercatori sono Jeroen de Bont, Suganthi Jaganathan, Marcus Dahlquist, Åsa Persson, Massimo Stafoggia, Petter Ljungman.

Appartengono a diverse istituzioni accademiche internazionali, tra cui università e centri di ricerca europei e asiatici, a conferma del carattere multidisciplinare e globale della ricerca.

La correlazione con problemi respiratori o climatici

Si tratta di una revisione sistematica della letteratura scientifica disponibile che ha raccolto e analizzato i risultati di oltre trenta meta-analisi epidemiologiche. Non si tratta di un singolo lavoro isolato, ma di un’analisi che sintetizza migliaia di dati da tutto il mondo. Vivere in un ambiente con elevati livelli di fine particolato, oppure con presenza significativa di biossido di azoto o ozono troposferico, può tradursi in un rischio più alto di infarti, ictus e altre patologie cardiache.

Come agisce l’inquinamento sull’apparato cardiovascolare

L’infiammazione sistemica e lo stress ossidativo sembrano essere due dei principali meccanismi attraverso cui le particelle inquinanti danneggiano i vasi sanguigni e il cuore. Queste particelle potrebbero favorire l’aterosclerosi, ovvero l’irrigidimento e l’ostruzione delle arterie, o alterare il ritmo cardiaco, esponendo le persone a un maggior rischio di aritmie.

Le persone più vulnerabili a questi effetti sono soprattutto gli anziani, chi soffre già di malattie croniche, come l’ipertensione o il diabete, ma anche i soggetti con una predisposizione genetica. Tuttavia, nessuno è del tutto immune. Proprio per questo, i ricercatori sottolineano la necessità di considerare l’inquinamento atmosferico come un vero e proprio fattore di rischio cardiovascolare, al pari del fumo, della cattiva alimentazione o della sedentarietà.

Le implicazioni di questa ricerca sono rilevanti anche dal punto di vista politico e sociale

I sistemi sanitari, ad esempio, dovrebbero tenere conto dell’impatto dell’ambiente sulla salute del cuore nei propri programmi di prevenzione. Allo stesso tempo, servono interventi normativi più rigorosi per ridurre le emissioni e garantire aria più pulita, specialmente nelle grandi città dove la densità di traffico e la scarsa ventilazione amplificano i rischi.

In attesa di cambiamenti strutturali, è importante anche che i cittadini siano consapevoli e informati. Proteggere il cuore significa, oggi più che mai, anche proteggere l’ambiente. L’inquinamento atmosferico non è solo una questione climatica: è una questione di salute pubblica, che tocca ciascuno di noi, ogni giorno, a ogni respiro.