Fondi rimozione amianto

Con il progetto “Livorno Amianto Free“, attivo dal 2020, procedono le bonifiche a tappeto nel capoluogo di provincia toscano. La stima è che finora sia stato eliminato l’equivalente di circa 8 campi da calcio di coperture in amianto.

In Comune nei giorni scorsi si è fatto il punto sull’andamento del progetto e si è tracciato un primo bilancio, che sembra essere positivo.

La storia dell’amianto a Livorno ha sicuramente delle radici profonde, che nel tempo hanno determinato situazioni difficili e alcune volte drammatiche. Il lavoro svolto dal nostro Settore Ambiente ha una valenza importante, perché per la prima volta si è cercato di conoscere il quadro complessivo della situazione in città e soprattutto gli interventi necessari” – ha detto il sindaco Luca Salvetti.

Livorno amianto free, la mappa con i droni

La città stimò la superficie di amianto da rimuovere grazie alle segnalazioni dei cittadini ma anche all’uso dei droni. La stima fu di circa 33 campi di calcio di coperture; ad oggi con le bonifiche ne sono stati eliminati soltanto 8 ma è pur vero che si trattava degli interventi più grossi. Ad esempio, l’area della ex Trw oggi è amianto free. La sua estensione era di circa 40mila metri quadri e presentava amianto; spesso, era usata anche per i rave e costituiva un pericolo imminente per tutti.

Ci vorrà ancora del tempo per arrivare alla rimozione totale dell’amianto dalla città, però ci conforta il fatto che siamo partiti dai casi in grado di recare maggior danno ai cittadini di Livorno. Un caso importante è quello della Trw, che sicuramente rappresentava una fonte di rischio decisamente consistente, e che adesso è totalmente amianto free“. A sottolinearlo, l’assessora all’Ambiente Giovanna Cepparello.

La mappatura e poi la rimozione dell’amianto

livorno

La mappatura dell’amianto in città ha preceduto le azioni di rimozione e smaltimento. Questa operazione, che ha consentito di stabilire quali dovevano essere le zone in cui bisognava intervenire per verificare la presenza di amianto, per poi rimuoverlo, è avvenuta sia tramite segnalazioni spontanee dei cittadini, sia con l’aiuto di un drone che dall’alto ha scandagliato il territorio.

Il progetto – ha detto l’assessora Cepparello – è partito nel 2020 con una mappatura basata sulle segnalazioni dei cittadini. Poi nel 2021 un passo avanti importante con la decisione degli uffici di avvalersi di un drone specializzato nel riconoscimento delle coperture in amianto. Quindi, grazie al drone che ha fotografato tutta la città, è stata realizzata una mappatura molto più precisa e capillare, basata sulla presenza effettiva dell’amianto in città“.

La mappatura con il drone ha coinvolto 1.081 coperture con amianto, di cui il 50% di piccole dimensioni. Il Comune di Livorno punta a rimuoverle tutte entro il 2025.

Collaborazione dei cittadini: fondamentale sempre

La collaborazione dei cittadini è fondamentale per la riuscita di ogni progetto, soprattutto quando si tratta di salute e ambiente. E secondo gli amministratori locali, l’aspetto più virtuoso del progetto “Livorno amianto free” riguarda proprio la collaborazione con i cittadini. Infatti prima della mappatura con il drone, si è tenuto conto anche di numerose segnalazioni. Poi la collaborazione c’è stata anche nella rimozione dell’amianto, che prevedeva anche la sostituzione delle coperture.

L’iter di Livorno parte con un invito bonario: il Comune scrive al cittadino proprietario per fare le verifiche sulla natura del materiale sospetto e sul suo stato di conservazione; se si tratta di amianto friabile, alla fine si bonifica. Quasi tutti i cittadini livornesi contattati – oltre il 90% – ha risposto positivamente agli inviti bonari del Comune. “Solo in pochi casi – ha precisato l’assessora Cepparello – siamo arrivati alle ordinanze e agli atti impositivi. Questo dimostra come la cittadinanza livornese sia ben disposta quando si tratta di fare delle scelte che vanno a beneficio dell’intera collettività“.

La Livorno degli anni ’70 e la cementeria

Presenti alla tavola rotonda di presentazione dei risultati anche il dirigente del settore Lavori pubblici e Assetto del Territorio Leonardo Gonnelli, il responsabile dell’ufficio Bonifiche e Sostenibilità ambientale Michele Danzi con le colleghe Elena Lencioni e Paola Vella.

Livorno dagli anni 30 al ‘78 – ha spiegato Gonnelli – ha avuto, tanto per fare un esempio, una grande cementeria che lavorava l’amianto e l’eternit, e le conseguenze ce le portiamo dietro. Dal 2019 con questa Amministrazione spendiamo 100mila euro l’anno per rimuovere l’amianto, e ad oggi tutte le scuole, per esempio, sono amianto free. Il progetto è partito in era Covid, contiamo di poter chiudere il cerchio entro un paio di anni, nel 2025, risolvendo tutti i 1.081 punti. A quel punto si potrà dire che Livorno sarà veramente amianto free, comunque un bel passo avanti lo abbiamo fatto”.

Lotta quotidiana contro l’amianto: ONA assistenza e tutela

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L’avvocato Ezio Bonanni

L’Ona – Osservatorio Nazionale Amianto, nonché l’Osservatorio Vittime del Dovere, con l’avv. Ezio Bonanni sostengono da sempre che opere e iniziative di bonifica, soprattutto con il coinvolgimento attivo dei cittadini e con la collaborazione delle istituzioni locali, siano auspicabili.

In tema di mappatura l’associazione ha messo a punto l’app amianto gratuita: chiunque può fare segnalazioni e dare il proprio contributo per la prevenzione dalle esposizioni. I danni dell’amianto in Italia sono ben documentati nel Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022, scritto dallo stesso avv. Bonanni.

Gli osservatori sono a disposizione dei cittadini e delle vittime di amianto per informazioni, assistenza e tutela. Per una consulenza gratuita chiama l’800.034.294.