La chirurgia placebo, o “sham surgery”, sta emergendo come una potenziale rivoluzione nelle procedure mediche minimamente invasive. Nonostante i suoi benefici, continua a suscitare controversie e resistenze. Ma perché alcune persone si oppongono a una pratica che potrebbe ridurre rischi e costi, migliorando al contempo i risultati per i pazienti?

Chirurgia tradizionale vs placebo: trattamenti a confronto

L’artroscopia è la tecnica chirurgica ortopedica tradizionale

Chirurgia. Negli anni ’90, il Dr. Bruce Moseley dell’Orthopedic Surgery Sports Medicine Baylor College of Medicine Houston (Texas), ha condotto uno studio su 180 pazienti con dolore al ginocchio così grave da impedire loro di alzarsi dalle sedie a rotelle. Alcuni pazienti ricevettero una vera artroscopia, mentre altri furono sottoposti a una procedura placebo.

Nel primo caso, i medici somministrarono antidolorifici e inserirono un piccolo tubo metallico (un artroscopio) nel ginocchio per riparare la cartilagine danneggiata e rimuovere i frammenti ossei che causavano dolore.

Nella procedura placebo, i pazienti ricevettero antidolorifici e un piccolo taglio sul ginocchio, ma non c’era nessun artroscopio, nessuna riparazione della cartilagine e nessuna rimozione dei frammenti ossei.

I pazienti sottoposti alla procedura placebo pensavano di ricevere l’intervento reale (il cosiddetto “blinding“). Medici e infermieri imitavano persino i rumori della vera chirurgia.

Utile precisare che il “blinding” è importante per evitare che le aspettative dei pazienti influenzino i risultati.

I pazienti furono quindi monitorati per due anni, per vedere quanti gradini riuscissero a salire prima che il dolore interferisse. I risultati furono chiari: la procedura placebo era altrettanto efficace della reale nel migliorare dolore e funzionalità. Inoltre, essendo meno invasiva, la chirurgia placebo comportava meno rischi, come una minore probabilità di infezioni.

Efficacia della chirurgia placebo: una sfida alla tradizione medica

Da allora, i risultati ottenuti da Moseley sono stati replicati più volte.

Sulla base di ciò, ci si potrebbe aspettare che la procedura placebo, meno invasiva e dannosa, sostituisse quella reale. Tuttavia, ogni anno negli Stati Uniti vengono eseguite oltre un milione di artroscopie, con un costo di 5 miliardi di dollari. Nel Regno Unito, sono circa 40mila, al costo di 67 milioni di sterline.

Una storia simile si può raccontare per molte altre condizioni. Ad esempio, la vertebroplastica placebo, che consiste nell’inserire un ago nella colonna vertebrale al posto dell’iniezione di cemento medicale, ha dimostrato di essere altrettanto efficace della procedura reale. Purtroppo, però, il cemento può causare alcuni effetti collaterali.

Possibili complicanze sono: 

  • Infezione, motivo per cui, nonostante la bassa invasività, si esegue in sala operatoria;
  • Fuoriuscita del cemento dalla vertebra con diffusione nelle strutture adiacenti (tessuti molli e canale vertebrale) o a distanza (rarissimi casi di embolia).

Di contro, una revisione di 53 studi sull’efficacia della chirurgia placebo ha mostrato che questa è altrettanto valida della chirurgia reale in oltre la metà dei casi.

La chirurgia placebo per il ginocchio e per la schiena funziona tanto bene quanto la vera chirurgia nel trattare il dolore. Anche l’imitare l’inserimento di impianti cerebrali ha dimostrato di ridurre gli attacchi di emicrania, così come la chirurgia laser finta ha lo stesso effetto della vera nel fermare il sanguinamento gastrointestinale. Inoltre, la “chirurgia finta” è altrettanto efficace di quella reale nel migliorare il funzionamento degli sfinteri.

Implicazioni etiche 

Nonostante i benefici, c’è chi ha sollevato obiezioni etiche sulla procedura.

Alcuni eticisti sostengono che la procedura placebo sia troppo rischiosa.

Altri ritengono che la chirurgia placebo richieda inganno (dire alle persone che ricevono la chirurgia finta che potrebbe essere quella reale) per essere efficace. 

A questi dubbi, gli esperti texani rispondono con la scienza.

Tutti gli organismi viventi sono molto bravi a rigenerarsi quando vengono tagliati. La testa di un verme piatto planariano può addirittura ricrescere se la tagli. Le teste umane non possono ricrescere, ma molte parti del corpo umano si riparano spontaneamente, sia che il taglio sia causato da una spina sia dal bisturi di un chirurgo. In che modo?

La guarigione coinvolge coaguli di sangue per fermare il sanguinamento, globuli bianchi che fagocitano batteri nocivi, e la creazione di nuovi tessuti e vasi sanguigni per alimentare i tessuti e chiudere la ferita. Infine, il tessuto cicatriziale e la pelle coprono la ferita.

Tutto ciò accade a qualsiasi paziente che riceva qualsiasi chirurgia finta. 

Necessità di ulteriori studi 

La guarigione delle ferite che ha inizio dopo la chirurgia placebo potrebbe davvero ripristinare la meccanica di ginocchia, spalle e schiena?

Ovviamente, sono necessari ulteriori per confermare questa convinzione. Ad ogni modo, la “chirurgia minimamente invasiva” spesso include antidolorifici. Con meno dolore, le persone si sentono più libere di muoversi, e il movimento spesso può ridurre il dolore e migliorare la funzione.

Fonti

Jeremy Howick, Professore e Direttore del Centro per l’Eccellenza in Sanità Empatica Stoneygate, Università di Leicester