Nucleare

Le centrali nucleari sono da sempre al centro di un dibattito che vede contrapposti fautori e detrattori. 

In una recente conferenza dell’AIEA si è discusso delle centrali nucleari galleggianti (FNPP), una proposta audace che svela sia promesse eccezionali sia possibili minacce

Centrali nucleari galleggianti: sì o no?

Le centrali nucleari galleggianti, adagiate su piattaforme nelle vastità oceaniche, potrebbero fornire energia pulita, promettendo un nuovo paradigma energetico.

Tuttavia, con questa innovazione emergono domande etiche, ambientali e logistiche significative, che alimentano una discussione globale.

Il 14 e 15 Novembre, a Vienna, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha dato il via a un dibattito accattivante su questi impianti futuristici. Cosa è emerso?

Da un lato, le centrali galleggianti rappresentano una soluzione all’espansione delle energie rinnovabili su isole remote o costiere. Potrebbero altresì rivoluzionare le attività offshore, fornendo elettricità in modo pulito e riducendo significativamente le emissioni di carbonio.

Tuttavia, molti sono ancora i punti da chiarire. Su tutti, la sicurezza, la gestione dei rifiuti nucleari e le implicazioni ambientali, sono solo alcune delle questioni che si affacciano quando si contempla questa soluzione rivoluzionaria.

L’incertezza delle centrali nucleari galleggianti: analisi della fattibilità

A dire il vero, l’impiego dell’energia nucleare nell’ambito marittimo non è una novità, ma l’idea di centrali galleggianti destinate a fornire energia e calore per svariate applicazioni, introduce un nuovo capitolo nell’uso di questa tecnologia. 

Come detto, le promesse di bassissime emissioni di carbonio per riscaldamento, desalinizzazione e produzione di idrogeno sembrano allettanti, ma quanto sono realizzabili e sicure queste prospettive?

L’assemblaggio in fabbrica e la costruzione in cantiere navale, con successivo trasporto al sito, sembrano suggerire una soluzione pratica ed economica. 

Paesi come Canada, Cina, Danimarca, Corea del Sud, Russia e Stati Uniti sono al lavoro su progetti di reattori modulari marini, alcuni già in uno stadio avanzato. 

La Russia, per esempio, ha attualmente operativo l’Akademik Lomonosov, un FNPP che produce energia e riscaldamento, sostituendo impianti nucleari e a carbone obsoleti. Però…

Freniamo l’entusiasmo 

L’entusiasmo per queste innovazioni si scontra tuttavia con una serie di interrogativi. 

Il primo riguarda la mobilità delle FNPP, specialmente quando queste strutture si spostano attraverso confini internazionali o operano in acque non territoriali. 

Come regolare e gestire il processo di licenza e regolamentazione quando si costruisce un FNPP in un luogo e poi si trasporta altrove? E poi…la procedura è sicura? 

Centrali nucleari

Sicurezza e normative

Riguarda alla sicurezza, «L’AIEA sta lavorando con i nostri Stati membri. L’obiettivo è determinare quali ulteriori orientamenti e standard potrebbero essere necessari per garantire la sicurezza delle centrali nucleari galleggianti».

Queste le parole di Lydie Evrard, vicedirettore generale dell’AIEA e capo del dipartimento per la sicurezza nucleare. 

«Gli standard di sicurezza dell’AIEA fungono da riferimento globale per proteggere le persone e l’ambiente dagli effetti dannosi delle radiazioni ionizzanti», ha aggiunto.

«Ci sono anche notevoli sfide legali e normative che devono essere affrontate se si vuole che emerga un mercato fluttuante dell’energia nucleare veramente internazionale», ha poi concluso.

L’incertezza normativa è stata amplificata da Topan Setiadipura, copresidente del simposio e capo del Centro di ricerca per la tecnologia dei reattori nucleari (BRIN) in Indonesia.

Ancora sul tema

«In una certa misura, le centrali nucleari galleggianti sono un’opzione interessante per l’Indonesia.

Molte società elettriche o di servizi pubblici dispongono infatti di energia diesel galleggiante centrali elettriche o centrali galleggianti a gas» ha precisato.

Setiadipura ha rimarcato tuttavia la necessità di acquisire maggiori informazioni e conoscenze per valutare il potenziale utilizzo dei FNPP in Indonesia e in altri paesi simili. 

La sostituzione delle centrali elettriche galleggianti a combustibili fossili con le FNPP richiede infatti un approfondimento delle implicazioni, sia dal punto di vista tecnologico sia normativo.

Stessi dubbi sono stati sollevati da Rafael Mariano Grossi, Direttore Generale dell’AIEA, il quale, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di valutare approfonditamente le garanzie legali e normative.

Un futuro ancora incerto 

Il simposio ha insomma messo in evidenza punti di forza e punti di debolezza riguardo al futuro prossimo delle centrali nucleari galleggianti. 

Sono necessari infatti, non solo ulteriori studi e approfondimenti, ma bisognerà elaborare un quadro normativo internazionale che bilanci innovazione, sicurezza e sostenibilità. 

Tra mille dubbi e incertezze, il Convengo dell’AIEA è stato solo l’inizio di un’importante discussione su queste centrali nucleari galleggianti. Cosa accadrà a breve? Attendiamo i prossimi sviluppi.