Il caldo record di questi giorni non riguarda soltanto l’Italia, ma anche le regioni più fredde che in genere non raggiungono alte temperature nemmeno in estate. Sul nostro Paese è in corso già da alcune settimane una ondata di calore record; i due anticicloni Hannibal e Scipione che hanno già portato caldo e siccità un po’ ovunque. Le temperature previste in questi giorni toccheranno quote anche oltre i 40 gradi. Previsti picchi di 43 gradi in Puglia, con il record di 47 gradi previsti il 25 giugno su Foggia.
Colpa dell’anticiclone Caronte che porta aria calda dall’Algeria e che perdurerà sull’Italia per almeno dieci giorni. Proprio oggi i meteorologi hanno annunciato che Caronte potrebbe durare fino a quindici giorni ed essere più forte di quanto non si pensi, facendo toccare i 12 gradi sopra la media stagionale.
Le temperature saranno africane e, dal momento che continua a non piovere, l’Italia sta già vivendo la prima crisi idrica della stagione, con il Po in secca e altri problemi anche in Piemonte. Tanto che alcune regioni stanno già vagliando la possibilità di chiedere lo stato di calamità al governo.
Caldo record anche in Artico: alle Svalbard 15 gradi
Nella morsa del caldo record anche le zone più fredde della Terra. Già dalla metà di maggio, infatti, alle isole Svalbard, sono stati toccati i 15 gradi; una temperatura del genere è rara persino a luglio nella regione artica.
Si tratta di un campanello d’allarme da non sottovalutare per nessuna ragione. Perché significa che quanto sta accadendo dalle nostre parti, accade in maniera amplificata ai poli e, secondo gli studiosi, i primi segnali del cambiamento climatico avvengono proprio qui.
Il risultato di queste anomalie sono ondate di calore più intense e più lunghe anche alle altre latitudini. E sul lungo periodo la previsione è che i ghiacci dell’Artico possano sciogliersi definitivamente entro il 2065.