Non accenna a diminuire il gran caldo che in questi giorni tiene sotto scacco l’Italia. Le temperature sono da record, e in vista del prossimo fine settimana sono previsti ulteriori picchi in numerose città.
Sono nove le città da bollino rosso per la giornata di oggi: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Genova, Latina, Perugia, Rieti e Roma. Salgono a 14 nella giornata di giovedì: si aggiungono Campobasso, Frosinone, Milano, Torino e Viterbo; ed a 16 venerdì, con Trieste e Verona in aggiunta alle precedenti. Le città più calde saranno Firenze e Latina, con punte di temperatura percepita fino a 39 gradi (nel capoluogo toscano coincidono con quelle reali).
Sorprendentemente in controtendenza rispetto alle altre città italiane, Napoli, bollino verde per tutte e tre le giornate con una temperatura massima alle 14:00 tra i 30 e i 31 gradi (percepita: tra i 34 e i 36 gradi).
Temperature troppo alte, chiude il ghiacciaio dello Stelvio
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Dopo la tragedia della Marmolada ed il cedimento anche di un secondo seracco nei giorni successivi, l’allerta è massima sui ghiacciai. Essi sono monitorati costantemente e quando mancano le condizioni di sicurezza, chiudono.
Oggi ha chiuso anche il ghiacciaio dello Stelvio, per il quale è stata comunicata la sospensione dello sci estivo in attesa di nuove precipitazioni; la disciplina si svolge normalmente nei mesi tra giugno e novembre, ma quest’anno ci sarà un’eccezione. Con lo zero termico oltre i 4400 metri, non si verificano precipitazioni e le piste devono chiudere. Gli impianti di risalita restano aperti, ma solo per i pedoni.
Caldo da record e incendi ripresi dai satelliti
E c’è anche una curiosità in questa situazione da perenne bollino rosso. I satelliti, nelle loro riprese extraterrestri, stanno immortalando incendi e ondate di calore. Cieli privi di nuvole espongono il suolo alla massima azione dei raggi solari; venti e attività umane fanno il resto.
Le foto dei giorni scorsi – scattate da Copernicus – mostrano i roghi di Portogallo e Spagna, ma l’allarme incendi è scattato anche per Grecia e Croazia. L’Italia non se la passa meglio: ogni anno sono migliaia gli ettari di bosco che vanno in fumo.