Salvata grazie al trapianto della parte sinistra del fegato di un donatore pediatrico e all’autotrapianto di vena giugulare destra per ricostruire la sua vena porta. È quanto accaduto nelle scorse settimane a una bimba di 7 mesi e 6 kg di peso, sottoposta a un intervento presso l’ospedale Molinette di Torino.

La piccola è nata con una rara malformazione delle vie biliari che ha richiesto, nel giugno scorso, un primo intervento chirurgico a intento riparativo. La Chirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino ha eseguito l’operazione. .

In seguito, però, la bambina era stata avviata a un percorso per l’inserimento in lista d’attesa per il trapianto di fegato. Ciò perché era persistente un quadro di ittero con progressiva compromissione della funzione epatica.

Inserita d’urgenza nella lista d’attesa

Nel mese di agosto, le condizioni del fegato della piccola si erano ulteriormente aggravate. I medici avevano così consigliato un ricovero ospedaliero obbligato dall’inizio del mese di settembre, presso la Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita.

I sanitari avevano anche proceduto all’inserimento in urgenza nella lista d’attesa nel programma nazionale di trapianto di fegato pediatrico.

La notizia della donazione è giunta dopo tre settimane di ricovero senza prospettive di dimissione. Settimane in cui i marcatori del sangue di insufficienza epatica avevano raggiunto livelli talmente alterati da non lasciare più alcuna speranza di sopravvivenza. Nemmeno a breve termine.

In Veneto, la famiglia di un adolescente deceduto per trauma cranico, aveva acconsentito al prelievo degli organi a scopo di trapianto. Il Centro Nazionale Trapianti di Roma aveva, poi, diramato l’offerta d’organo per i pazienti pediatrici più urgenti ai Coordinamenti Regionali.

Un trapianto molto complesso durato dodici ore

Il Coordinamento Regionale Trapianti del Piemonte ha trasmesso l’offerta al Direttore del Dipartimento Trapianti e del Programma trapianto fegato adulto e pediatrico delle Molinette. Il direttore ha accettato la parte sinistra (più piccola) del fegato del donatore per trapiantare la bimba malata. 

Nella sala operatoria dell’ospedale veneto si è svolta la delicata operazione di divisione del fegato per trapianto (split) grazie all’équipe del Centro di Torino. In collaborazione con l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, destinatario della parte destra (più grande) del fegato del donatore,

Il trapianto è durato 12 ore e si è rivelato tecnicamente molto complesso a causa del severo restringimento della vena porta della piccola ricevente. Questo è avvenuto perché la piccola era ormai disabitata dal flusso sanguigno. È stato necessario sostituire completamente il tronco della vena porta, reperendo come suo miglior rimpiazzo la vena giugulare destra autologa della bimba. Ciò con un vero e proprio autotrapianto.

Ottimale la ripresa funzionale del fegato trapiantato

La ripresa funzionale del fegato trapiantato è stata ottimale e le condizioni generali della bimba sono migliorate rapidamente. Dopo sole 3 settimane dal trapianto, infatti, la piccola ha fatto rientro a casa. Numerose le unità di sangue pediatriche utilizzate per permettere questa impresa, grazie ai donatori della Banca del Sangue e Immunoematologia della Città della Salute di Torino.

«Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute». Lo afferma Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute. «È anche un esempio del valore dei nostri professionisti e della collaborazione imprescindibile tra i nostri ospedali. Collaborazione che ha permesso di salvare la vita di una piccola neonata».