L’autismo continua a essere oggetto di intensa ricerca scientifica, e una nuova indagine pubblicata nel New England Journal of Medicine, solleva interrogativi importanti sull’effetto degli anticonvulsivi durante la gravidanza. Secondo questo studio, l’esposizione in utero al topiramato, comunemente utilizzato per il trattamento della patologia, potrebbe aumentare il rischio di autismo nei bambini. Questi rischi dipendono sia dalla sostanza utilizzata sia dalla dose somministrata. Tuttavia, spesso, nonostante i pericoli associati, molte donne con epilessia continuano a ricevere trattamenti farmacologici durante la gravidanza, poiché l’interruzione del trattamento potrebbe comportare rischi maggiori
Autismo e farmaci anticonvulsivi in gravidanza: un’analisi approfondita
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Anticolnvulsivi. L’autismo è un disturbo neurologico complesso che influisce sullo sviluppo del cervello, in grado di influenzare la comunicazione sociale, il comportamento e le interazioni sociali. Si presenta come uno spettro di condizioni, da lievi a gravi, e può comportare varie sfide nella vita quotidiana.
I farmaci antiepilettici, come ad esempio il sodio valproato, il topiramato e lamotrigina , sono utilizzati principalmente per trattare le convulsioni e altre condizioni neurologiche, come l’epilessia. Essi agiscono per ridurre l’attività elettrica anormale nel cervello. In questo modo aiutano a prevenire le convulsioni e a controllare altri sintomi associati a disturbi neurologici.
Ma questi farmaci faranno davvero bene?
Controindicazioni dei farmaci
Il valproato, ad esempio, è noto per i suoi forti effetti teratogeni e neurotossici sul feto. L’uso di questo farmaco durante la gravidanza è limitato pertanto a circostanze eccezionali. Questo a causa dei rischi associati a malformazioni congenite e deterioramento cognitivo nei bambini. Anche il topiramato è associato a rischi durante la gravidanza. Tra i principali: schisi orali e piccole dimensioni per l’età gestazionale. Cosa che lo rende un’alternativa sfavorevole al valproato.
Infine, l’uso di lamotrigina durante la gravidanza è stato associato a una diminuzione della funzione neurocognitiva nei bambini e a un aumento dei rischi di disturbi dello spettro autistico e disturbo da deficit di attenzione-iperattività.
Uno studio invita a prestare attenzione, soprattutto in gravidanza.
Anticonvulsivi in gravidanza
Veniamo allo studio condotto dalla professoressa di epidemiologia Sonia Hernández-Díaz e colleghi all’Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston.
I ricercatori hanno analizzato l’effetto dell’esposizione in utero a specifici farmaci anticonvulsivi sul rischio di autismo nei bambini.
Utilizzando dati provenienti da due database sanitari, hanno identificato una coorte di donne incinte e dei loro figli, valutando l’incidenza cumulativa del disturbo dello spettro autistico.
Risultato? È emerso che l’incidenza del disturbo dello spettro autistico varia in base all’esposizione in utero ai farmaci anticonvulsivi. In particolare, i bambini esposti a topiramato, lamotrigina e valproato mostravano un aumento del rischio di autismo rispetto a quelli non esposti a tali farmaci.
Tuttavia, l’associazione è stata attenuata dopo l’aggiustamento per l’indicazione. Cosa che suggerisce un possibile ruolo dei fattori di confondimento.
Cosa vuol dire fattore di confondimento?
Si tratta di una variabile in grado di produrre un’associazione apparente (confondimento positivo), oppure il mascheramento di un rapporto realmente esistente (confondimento negativo) tra un’esposizione ed un esito di salute. (AboutScience).
Limiti dello studio
Nonostante l’ampiezza della coorte, lo studio presenta alcuni limiti.
Parliamo ad esempio della mancanza di follow-up a lungo termine e la possibile distorsione delle stime dovuta all’uso effettivo dei farmaci. Tuttavia, i risultati suggeriscono che l’uso di valproato durante la gravidanza è associato a un aumento significativo del rischio di disturbo dello spettro autistico nei bambini. topiramato e lamotrigina sembrano invece comportare rischi minori.
In definitiva, l’indagine evidenzia l’importanza di valutare attentamente i rischi e i benefici dell’uso di farmaci antiepilettici durante la gravidanza, cercando di minimizzare i potenziali danni al feto e garantendo nel contempo un adeguato controllo delle crisi epilettiche nella madre.
«Sebbene la maggior parte degli studi su altri farmaci antiepilettici non abbia mostrato un aumento dei rischi di questi disturbi, ci sono dati limitati e contrastanti per quanto riguarda il rischio di disturbo dello spettro autistico associato all’uso materno di topiramato» . Così concludono gli autori.
Fonti
Sonia Hernández-Díaz et al, Risk of Autism after Prenatal Topiramate, Valproate, or Lamotrigine Exposure, New England Journal of Medicine (2024).
Kimford J. Meador, Rischi di esposizione fetale al topiramato, New England Journal of Medicine (2024).