Amianto presente anche nelle fognature e negli spazi più nascosti dei fabbricati privati: case, scuole, e tanti altri. Il Comune di Sassuolo mette in campo un progetto importante rivolto ad una casa di riposo per anziani che prevede anche la rimozione di amianto dalle fognature.
Una tra le tante notizie che evidenza il problema della presenza dell’asbesto nei luoghi del vivere quotidiano o in quelli di passaggio.
Amianto nelle fognature a Siena, rimosso
Indice dei contenuti
Come quello che è successo lo scorso maggio a Siena con la chiusura del sottopassaggio alla Lizza per urgenti lavori di rimozione della tubatura fognaria in amianto. Secondo quanto attestato dai tecnici, la tubazione, con asbesto, “presentava delle rotture in più punti creando un percolamento delle acque nere”. Il Comune di Siena si è attivato per i lavori di rimozione e ripristino della tubatura fognaria.
Azioni virtuose da parte delle rispettive amministrazioni che meritano attenzione perché rappresentano quei piccoli passi per poter arrivare a debellare questo silenzioso killer. Causa delle malattie asbesto correlate, come il più letale mesotelioma.
Anni ’70 e ’80, Italia maggiore produttrice di amianto
Ma è necessario leggere un po’ più a fondo per capire una più ampia e dolente realtà. Quella che vede l’amiamo e le sue fibre disseminate non solo nei luoghi di lavoro.
Fino alla fine degli anni Ottanta dello scorso secolo, l’Italia è stata – dopo l’Unione Sovietica – la seconda maggiore produttrice europea di amianto. I dati riportati nel “I° Rapporto sul mesotelioma in Italia” del presidente Ona, l’avv. Ezio Bonanni, evidenziano come dal dopoguerra al 1992 siano state prodotte 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo. E come dal 1976 fino ai primi anni ’80 non si sia andati sotto le 160.000 tonnellate annue.
Senza contare le importazioni di asbesto grezzo, che fino al 1991 hanno oltrepassato la 50.000 tonnellate l’anno. Per poi proseguire anche dopo la messa al bando accrescendo le già abbondanti quantità presenti nel territorio italiano.
Amianto nelle fognature, uso e abuso nell’edilizia
Per le sue particolari caratteristiche, ma anche per il basso costo di lavorazione, l’amianto è stato utilizzato in numerosi campi e in oltre 3mila prodotti differenti. Tra i settori che più ne hanno fatto uso e abuso c’è l’edilizia.
Tanti i modi in cui è stato utilizzato. Per esempio mescolato con il cemento (ETERNIT) nelle coperture per tubazioni, serbatoi e canne fumarie. E poi ancora: negli intonaci con impasti spruzzati, nella pannelli per controsoffittature, nei pavimenti in vinil-amianto e anche come sottofondo nei pavimenti in linoleum. Insomma l’asbesto lo troviamo ancora oggi in gran parte dei luoghi domestici, nelle strade, nei sottopassi, nelle strutture pubbliche come le scuole.
Non è un caso che negli anni Settanta e Ottanta c’è stato un vero boom dell’edilizia e la prolificazione in lungo e largo di costruzioni (tante abusive).
Amianto friabile, un rischio per la salute
Oggi, distanza di un tempo non così lungo, le stesse costruzioni sono lì. Nella maggior parte dei casi, le tubature nessuno le ha cambiate. E pure le fognature continuano a canalizzare le acque reflue con le stesse tubature contenenti amianto.
Il tempo nel suo trascorrere può essere un problema serio, soprattutto se parliamo di asbesto e malattie ad esso correlate. Terremoti, smottamenti, condizioni metereologiche particolarmente avverse, e l’inesorabile usura possono portare ad uno sgretolamento dell’amianto. Così diventa friabile e quindi pericoloso per la salute di chi è esposto.
Come scritto dall’avv. Bonanni, la IARC ha ribadito che si tratta di sostanze cancerogene per l’uomo, anche con limitata esposizione nel tempo: ad uno o due anni risalenti ad almeno 15-20 anni prima e con una punta massima intorno ai 40 anni dalla prima esposizione.
Esposizioni, attenzione agli ambienti di vita!
Inoltre, uno studio del 1998 (Hansen J, De Klerk NH, Musk AW et al. Environmental Exposure to crocidolite and mesothelioma) evidenzia che le esposizioni ambientali, soprattutto se sommate a quelle lavorative, determinano un alto rischio di contrarre il mesotelioma. Dunque, l’invito è quello di porre attenzione agli ambienti di vita e a tutte quelle esposizioni domestiche che possono incidere al sopraggiungere di una malattia così nefasta.
ONA e il servizio di consulenza gratuita
Solo la prevenzione tutela la salute. E nel nostro tempo significa non esporsi più a queste fibre killer. Significa acquisirne coscienza, e poi cooperare per arrivare ad una completa bonifica del territorio.
Questo è da sempre l’obiettivo dell’Osservatorio Nazionale Amianto e del suo presidente Bonanni che lavorano per tutelare il diritto alla salute di ognuno. Chiunque avesse la necessità di una consulenza gratuita, può chiamare il numero verde 800.034.294.
Inoltre, per rendere ogni singolo cittadino parte attiva di questa battaglia, è nata l’App gratuita con cui segnalare in modo facile e veloce la presenza di ogni tipo di materiale contenente amianto.