Scarti di amianto nel parco di Punta del Serrone, sul litorale nord di Brindisi. La notizia, diramata dalle cronache locali, lancia l’allarme per uno dei parchi più belli della Puglia.
Un polmone verde contraddistinto da esemplari di piante della macchia mediterranea che, tuttavia, vive in uno stato di e degrado.
Circa dieci anni fa, dopo una grande operazione di bonifica, l’area fu trasformata in un meraviglioso sito naturalistico e turistico.
Amianto a Brindisi, degrado a Punta Serrone
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I cittadini denunciano un degrado che sta nuovamente danneggiando le bellezze naturali brindisine e minacciando la salute dei cittadini.
La presenza dell’asbesto può essere fatale per chi inala le sue fibre. Infatti, l’amianto, se non ben protetto, con il tempo si sfalda in fibre piccole e volatili. E il suo stato di degrado è anche legato alle avverse condizioni metereologiche che, in quest’epoca, colpiscono il pianeta con maggiore violenza.
Amianto a Brindisi e in Puglia, casi di mesotelioma
Il VII rapporto Mesoteliomi, fornito dall’INAIL, evidenzia che nel territorio pugliese – dal 1993 al 2018 – i casi di mesotelioma raggiungono un totale di 1549.
La Puglia si mantiene in linea con il Lazio, entrambe con un 4,6% del totale del numero di casi di mesotelioma in Italia.
In questa terra trafitta da una storia che fa capo alla Fibronit e all’Ilva, e che continua a seppellire vite spezzate; sono necessarie azioni costanti per monitorare l’ambiente e la sua salute. Come nel caso del Parco di Punta del Serrone.
L’inciviltà di alcuni deve diventare motivo di denuncia, di dolorosa memoria. Affinché si mantenga viva e accesa una volontà di giustizia per il territorio e i suoi cittadini.
Diritto alla salute: l’ONA chiede bonifiche
Negli anni L’Osservatorio Nazionale Amianto, e il suo presidente, l’avv. Ezio Bonanni, hanno spesso attraversato i territori pugliesi. E l’impegno continua per seguire vittime e familiari dell’asbesto, per parlare con la politica, per far luce sui numeri crescenti delle patologie asbesto correlate.
Le parole non cambiano e ancora nel 2023 l’avv. Bonanni chiede un diverso approccio da parte delle istituzioni.
“Questi problemi non possono essere risolti solo con le azioni giudiziarie repressive di reati o con gli interventi sanitari di cura dei cittadini che a causa della contaminazione dei luoghi di lavoro e dei luoghi di vita, si sono ammalati e si continueranno ad ammalare” spiega Bonanni.
“Quindi è indispensabile mettere in pratica il concetto di prevenzione primaria che, attraverso la bonifica, restituisca dignità ai territori sfregiati da una cultura che ha privilegiato il profitto alla vita umana.
Ma fino a quando si continueranno ad applicare norme in deroga e a far rimanere solo sulla carta le leggi dello Stato, questi problemi non saranno affrontati efficacemente, né risolti” conclude il presidente nazionale dell’ONA.
Osservatorio Nazionale Amianto, App gratuita per i cittadini
L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Osservatorio Vittime del Dovere lavorano quotidianamente a difesa di lavoratori e cittadini colpiti dall’amianto.
Lo fa attraverso una consulenza gratuita: basta chiamare il numero verde 800.034.294 o compilare i campi sottostanti per essere ricontattati. Inoltre, L’ONA invita tutti i cittadini ad essere attivi e collaborativi, segnalando i siti contaminati dalla presenza di amianto attraverso una semplice App gratuita.