I carabinieri per la Tutela della Salute hanno realizzato una campagna di controlli su tutto il territorio nazionale per l’allerta listeria. Già nelle settimane scorse, infatti, si erano verificati i primi ritiri di prodotti e il Ministero della Salute aveva chiesto ai consumatori di fare attenzione. Basta infatti rispettare piccole e semplici regole per evitare l’infezione connessa al consumo di alimenti crudi o a ridotta cottura (come per esempio i würstel). Dal canto dei produttori, invece, servono i controlli interni, igiene e una corretta gestione degli alimenti a garanzia della sicurezza alimentare.
Sono tantissime le aziende di lavorazione e trasformazione di alimenti tra quelli maggiormente esposti alla contaminazione da listeria, controllate dai carabinieri del Nas. Il Nucleo antisofisticazione e sanità dell’Arma ne ha verificate ben 1.095.
I cibi più esposti sono i würstel, gli insaccati a breve stagionatura e prodotti simili; gastronomia con farcitura fresca (per esempio tramezzini e panini); prodotti caseari a limitata maturazione; nonché i prodotti confezionati in atmosfera controllata per la fornitura alla grande distribuzione e alle ditte di gestione dei distributori automatici.
Allerta listeria: cibi scaduti e irregolarità
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Delle 1.095 aziende ispezionate, ben il 30% (335 strutture) presentava irregolarità. La diretta conseguenza è stato il deferimento all’autorità giudiziaria e sanitaria di 310 operatori di settore, per 541 violazioni penali e amministrative. Il valore delle sanzioni elevate ammonta ad oltre 365 mila euro.
Le aziende chiuse o la cui attività è stata sospensa in via temporanea sono state 23. Oltre 7 milioni di euro il loro valore complessivo. Nel corso degli interventi, inoltre, sequestrate 14 tonnellate di alimenti irregolari, per un valore commerciale di circa 327.000 euro. Alcuni erano stati prodotti con materie prime scadute o in cattivo stato di conservazione; ad altri mancava la tracciabilità. In alcuni altri casi, le aziende non avevano applicato le procedure preventive di autocontrollo.
False analisi in due laboratori a Palermo
Controlli a teppato per l’allerta listeria. “In particolare – si legge in una nota dei Nas – rilevato a Palermo un campione di formaggio fresco contenente valori elevati di Listeria; a seguito del quale sono stati disposti il fermo preventivo di 945 kg di prodotti caseari e la sospensione dell’attività fino a ripristino delle condizioni igieniche adeguate. Inoltre, lo stesso Nas siciliano ha individuato anche due laboratori di analisi privati non autorizzati, presso i quali venivano redatti falsi referti attestanti parametri analitici e microbiologici non veritieri in quanto basati su analisi di fatto mai eseguite“.
A Modena invece sequestrati 7.000 kg di prodotti semilavorati e tranci di carne suina e bovina pieni di ghiaccio e brina gelificata a causa del malfunzionamento del sistema di refrigerazione; rilevate anche carenze igienico-sanitarie per via della presenza di muffe nei locali destinati allo scarico merci.
Per quanto riguarda la tracciabilità, nei guai un’industria di lavorazione carni di Bari: sequestrati 1.800 kg di prodotti a base suina e bovina privi di etichettatura e di indicazioni utili. Casi simili anche a Salerno e Catania, con sequestri di altri 3.700 kg di alimenti ma stavolta lattiero-caseari, prossimi ad essere commercializzati.
In provincia di Savona, invece, chiuso un laboratorio di preparazione gastronomica, privo di autorizzazione sanitaria, di manuale di autocontrollo (HACCP) ed interessata da gravi carenze igienico-sanitarie. Precarie condizioni igieniche ed assenza di procedure di autocontrollo anche per un salumificio a Ragusa: sequestrati 529 kg salumi già confezionati, di alcuni privi di tracciabilità ed in parte scaduti.