Nel Lazio è partito il programma regionale di screening HCV, ossia per la ricerca del virus che causa l’epatite C. Il test consiste in un solo prelievo di sangue venoso, che permette di trovare eventuali infezioni non ancora diagnosticate.
Lo screening è rivolto a tutti i nati il 1° gennaio 1969 e il 31 dicembre 1989 che sono iscritti al Servizio Sanitario Regionale (SSR) del Lazio, oppure che sono stranieri temporaneamente presenti (in possesso del codice STP). Si aderisce rispondendo all’invito da parte della propria Asl di appartenenza, oppure richiedendolo online attraverso il servizio Prenota Smart prendendo appuntamento in uno dei laboratori analisi indicati.
In caso di positività al virus, sullo stesso campione di sangue, il laboratorio effettuerà la quantificazione dell’RNA virale (reflex testing); successivamente sarà possibile avviare il paziente alla valutazione per il trattamento farmacologico gratuito. Quest’ultimo consiste in una terapia antivirale che si assume per bocca. Spiega la Regione Lazio che è “sicura ed estremamente efficace. Circa il 95% delle persone trattate guarisce completamente eliminando l’infezione”.
Screening Hcv, perché è importante aderire
L’epatite C, causata dall’infezione del virus Hcv, è una malattia pericolosa per la salute umana. Ha un decorso incerto, perché può svilupparsi come patologia a breve termine ed andare via da sola, ma in circa la metà dei casi evolve in maniera cronica. Spesso è asintomatica ed è per questo che non ci si accorge di averla contratta. Quando però presenta i sintomi, essi possono esser molto gravi: danni al fegato fino alla cirrosi epatica e al carcinoma epatico. Aderire allo screening permette di individuare per tempo l’infezione ed aumenta le possibilità di prenderla in tempo e di guarire.
In caso di positività al virus, sarà fissato un colloquio con la Asl per stabilire le tappe dell’eventuale trattamento e per informare il paziente sulle misure di prevenzione. In caso di negatività non sarà effettuato nessun ulteriore accertamento.