L’ennesima madre morta a causa del Covid in gravidanza. Le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità riguardanti la vaccinazione in gestazione
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Si continua a parlare di vaccinazione in gravidanza, tema ricorrente e importante anche in vista dei fatti recentemente accaduti. È morta di Covid a Napoli una mamma di 33 anni non vaccinata, lascia un’altra figlia di tre anni. Un’ennesima tragedia, quella di questa donna morta l’altro ieri, 15 giorni dopo aver dato alla luce la figlia, al Policlinico Federico II di Napoli. Era ricoverata in terapia intensiva dopo aver contratto il Covid, non coperta da vaccinazione. La donna aveva scelto di non vaccinarsi anche a causa dei fattori di rischio legati alla sua situazione metabolica.
I medici hanno salvato la piccola, nata di 33 settimane, quindi prematura. La neonata è stata intubata ed è negativa al Covid. Francesco Raimondi, direttore della Terapia Intensiva neonatale del Policlinico Federico II di Napoli afferma che la bimba sta bene, ma la tragedia ha sconvolto tutti e sottolinea l’importanza della vaccinazione in gravidanza
Le altre madri morte a causa del Covid
Questa è solo un’altra vittima di una lunga serie di donne morte in gravidanza dopo aver contratto il Covid: Palma Reale, 28 anni, Antonietta Delli Santi di 27 anni, Alessandra De Rosa di 31 anni. E ancora: Adriana Tanoni morta all’Umberto I di Roma lo scorso 20 gennaio, non vaccinata, deceduta alla trentaduesima settimana di gestazione. Il figlio è fuori pericolo ed è negativo al Covid. Questi sono solo alcuni casi di donne morte di Covid durante la gravidanza. Morta ad Aprilia un’altra donna non vaccinata di soli 28 anni, il 13 gennaio, anche lei non vaccinata.
Vaccinazione in gravidanza: le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità
Inizialmente la vaccinazione era consigliata solo alle donne a maggior rischio di esposizione al virus come le professioniste sanitarie o con gravi patologie. In Italia, l’ISS, ha preso in esame le indicazioni assunte a livello internazionale e nazionale, passato in rassegnale evidenze scientifiche sul tema e prodotto documenti condivisi e sottoscritti dalle principali società scientifiche del settore (la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, SIGO, l’Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani, AOGOI, l’Associazione Ginecologi Universitari Italiani, AGUI, l’Associazione Ginecologi Territoriali, AGITE, la Federazione Nazionale Collegi Ostetriche, FNOPO, la Società Italiana di Neonatologia, SIN, la Società Italiana di Medicina Perinatale, SIMP, la Società Italiana di Pediatria, SIP, l’Associazione Culturale Pediatri, ACP, la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, SIAARTI) tra cui il primo documento ad interim, pubblicato il 9 gennaio 2021, aggiornato il 31 gennaio a seguito all’immissione in commercio del vaccino AstraZeneca.
Dopo aver esaminato le indicazioni e le varie indicazioni, il 3 dicembre 2021, l’Istituto Superiore di Sanità ha raccomandando l’offerta di una dose di vaccino a mRNA, come richiamo (booster) di un ciclo vaccinale primario in accordo con le disposizioni in vigore, alle donne in gravidanza che si trovino nel secondo e terzo trimestre e desiderino vaccinarsi.
La testimonianza di una donna in gravidanza
“Ho valutato il male minore. Non sono nettamente a favore di quello che ho fatto cioè vaccinarmi in gravidanza. Insieme agli esperti con i quali ho parlato, dopo una serie di valutazioni, ho optato per quello che sembra essere il male minore. Questo perché, per quel che mi riguarda, sembra che siano nocive entrambe le cose: sia il non vaccinarsi sia il farlo. Questo perché espone te e il bimbo che porti in grembo a delle complicazioni gravi. Possono anche non esserci ma non si ha mai la certezza di quello che può accadere. Ma, d’altra parte, se si pensa che è sconsigliata l’assunzione di farmaci in gravidanza (escludendo casi di particolari), l’idea di iniettarsi un vaccino da poco in circolazione può spaventare”.
La decisione di vaccinarsi in gravidanza contro il Covid
“ Ho deciso di vaccinarmi – continua la giovane donna– basandomi su quello che hanno detto l’ostetrica del Gemelli, il mio ginecologo, dei sanitari e sulla base di quello che è accaduto a donne che si sono contagiate durante il parto in ospedale e hanno avuto situazioni difficili, come mi ha raccontato l’ostetrica. La scelta di vaccinarmi è stata dettata anche dalla paura di contrarre il Covid e mettere in pericolo non solo la bambina che porto in grembo ma anche la sorellina. Non avendo, a causa della lontananza, l’aiuto dei miei, la piccola ha bisogno di me e la mia assenza sarebbe sconvolgente. Il padre dovrebbe occuparsi di tutto. Tornando indietro farei la stessa scelta. Aver fatto la terza dose in gravidanza mi rende più tranquilla sia per la paura di contrarre il Covid in ospedale per me e per la bimba che presto verrà alla luce sia per l’altra bimba che ha meno di tre anni”.
A fronte della morte di queste giovani donne è opportuno e giusto informarsi e valutare bene prima di prendere scelte che mettano a rischio la propria vita e quella dei figli.