Tumori della pelle (foto esclusivamente decorativa free di Pixabay)

Un importante avanzamento nella comprensione dei tumori cutanei arriva dall’Università di Modena e Reggio Emilia. Un team di ricercatori del Dipartimento CHIMOMO, coordinato dalla professoressa Caterina Longo, ha individuato un meccanismo chiave che regola la salute della pelle e lo sviluppo del carcinoma squamoso cutaneo, una delle forme di cancro della cute non-melanoma più diffuse al mondo.

Neurotrofine e CD271: un ruolo cruciale nello sviluppo tumorale

La ricerca, sostenuta da AIRC e realizzata in collaborazione con istituti italiani e internazionali – fra cui l’Università di Padova, l’Aquila, l’Istituto di Dermatologia IFO, l’Università di Edimburgo e i National Institutes of Health – ha evidenziato quindi il ruolo essenziale delle neurotrofine nel mantenimento dell’equilibrio cutaneo e nella formazione dei tumori della pelle.

In particolare, gli studiosi hanno dimostrato che il recettore CD271 controlla processi fondamentali come:

  • la differenziazione delle cellule epidermiche,
  • l’infiammazione,
  • la trasformazione tumorale.

Si tratta di aspetti centrali per comprendere perché alcune lesioni evolvono in tumori aggressivi, soprattutto in soggetti immunodepressi o esposti a lungo ai raggi UV.

Lo studio sui tumori della pelle pubblicato su Cell Death & Disease

I risultati sono stati inoltre pubblicati sulla rivista internazionale Cell Death & Disease del gruppo Nature, nello studio dal titolo: “CD271 orchestrates skin structure, differentiation, and inflammation via PI3K/Akt and PKCα/ERK pathways”.

I ricercatori hanno scoperto che CD271 agisce come un “direttore d’orchestra” che coordina la comunicazione cellulare attraverso due vie di segnalazione decisive. Una regolazione alterata di queste vie può favorire la crescita e la progressione dei tumori cutanei.

Una ricerca che prosegue un filone già avviato

La nuova pubblicazione si collega a un precedente studio pubblicato su Journal of Experimental & Clinical Cancer Research, in cui lo stesso gruppo aveva mostrato come l’attivazione di CD271 sia in grado di bloccare la progressione delle lesioni a basso rischio e migliorare l’efficacia delle terapie nei pazienti con carcinoma squamoso cutaneo. Questa continuità scientifica rafforza l’ipotesi che CD271 rappresenti un bersaglio terapeutico strategico per le terapie del futuro.

Nuove prospettive per la medicina di precisione

L’identificazione del ruolo significativo del recettore apre quindi ora la strada allo sviluppo di farmaci mirati che possano prevenire la progressione delle lesioni precancerose e rallentare l’avanzamento delle forme aggressive. Oltre a migliorare la risposta alle terapie già disponibili.

Il progetto rafforza la posizione di Unimore tra i centri italiani di eccellenza nella ricerca oncologica e conferma il valore del supporto AIRC ai giovani ricercatori che guidano l’innovazione scientifica.

Citazioni

Fonte: Virgilio, Unimore, Nature

Quadri, M., Reggiani Bonetti, L., Pellegrini, C. et al. CD271 orchestra la struttura della pelle, la differenziazione e l’infiammazione attraverso le vie PI3K/Akt e PKCα/ERK. Cell Death Dis 16 , 735 (2025). https://doi.org/10.1038/s41419-025-08062-5

https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/