Psichiatria geriatrica, (Foto free di Sabine van Erp da Pixabay)

La psichiatria geriatrica è la branca della medicina che tratta, effettua diagnosi, cura e prevenzione dei disturbi di salute mentale negli adulti anziani. Tra le patologie più diffuse ritroviamo depressione, ansia e demenze. Spesso avviene lavorando in collaborazione con altri specialisti come geriatri e neurologi, dato che i problemi di salute mentale in questa fascia d’età possono essere complessi e correlati a patologie fisiche, farmaci o altri fattori di vita. 

Il Manuale clinico di psichiatria geriatrica (Thakur, Blazer, Steffens, Università Cattolica) rappresenta una delle fonti più autorevoli sul tema.
Secondo gli autori, la psichiatria dell’anziano deve basarsi su una valutazione multidimensionale che riguardi oltre a quella medica, anche quella psicologica e sociale.
I disturbi come la depressione senile o l’ansia tardiva non possono essere trattati con gli stessi approcci usati negli adulti giovani. Occorre considerare:

  • l’effetto dei farmaci sul metabolismo più lento dell’anziano,
  • le patologie croniche concomitanti,
  • la solitudine e la perdita di autonomia.

In questo senso, la psichiatria geriatrica non cura solo la mente, ma anche il contesto in cui vive la persona.

Farmaci e rischio di cadute: l’importanza di una cura prudente

Un’altra ricerca, pubblicata sulla Rivista di Psichiatria nel 2023, ha evidenziato il legame tra terapia psichiatrica e rischio di cadute negli anziani.
Molti pazienti geriatrici assumono più farmaci contemporaneamente, aumentando il rischio di sedazione, vertigini e ipotensione.

Gli esperti consigliano quindi di:

  • monitorare attentamente la terapia psicofarmacologica,
  • preferire dosaggi minimi efficaci,
  • rivalutare periodicamente i farmaci prescritti.

Una gestione equilibrata può ridurre il rischio di incidenti domestici e migliorare l’autonomia della persona anziana.

Disturbi bipolari e depressione tardiva: serve più ricerca

Lo studio The Italian Framework of Bipolar Disorders in the Elderly di Frisardi e la sua equipe, affronta il tema dei disturbi dell’umore nella popolazione anziana, in particolare i disturbi bipolari.
Gli autori sottolineano come i sintomi possano presentarsi in modo diverso rispetto ai giovani, spesso mascherati da apatia o irritabilità.
Questo porta a diagnosi errate o tardive, con un impatto negativo sulla qualità della vita.

Lo studio invita a maggiori investimenti nella ricerca geriatrica, soprattutto per sviluppare protocolli diagnostici specifici e linee guida dedicate ai pazienti over 65.

Isolamento e pandemia: lezioni dal progetto GeroCovid

Un contributo importante arriva anche dal progetto italiano Gero Covid Observational, nato durante la pandemia.
La ricerca ha esaminato l’impatto del lockdown e dell’isolamento sugli anziani con deterioramento cognitivo.
I risultati hanno mostrato un netto peggioramento dell’umore, dell’ansia e delle capacità cognitive nei soggetti costretti a restare chiusi in casa.

Il progetto dimostra quanto l’interazione sociale e la stimolazione quotidiana siano fondamentali per la salute mentale degli anziani.
L’isolamento, anche fuori da contesti pandemici, resta uno dei principali fattori di rischio per la depressione geriatrica.

Valutazione multidimensionale: le nuove linee guida italiane

Le linee guida nazionali sulla valutazione multidimensionale della persona anziana, rappresentano un passo importante nella cura dell’anziano fragile.
Propongono un approccio che include stato fisico e nutrizionale, capacità cognitive e affettive, supporto familiare e ambientale.

Questa procedura integrata aiuta a individuare precocemente i disturbi psichiatrici dell’età avanzata e a prevenire ricoveri o cronicizzazioni.

Prevenire l’isolamento, garantire terapie personalizzate e formare personale sanitario qualificato sono oggi le priorità per affrontare la salute mentale nella terza età.
Invecchiare significa vivere più a lungo e continuare a sentirsi parte del mondo.