Fair Play della Salute, conferenza

Il 28 ottobre a Roma, il Comitato Nazionale Italiano per il Fair Play (CNIFP) ha celebrato i suoi trent’anni di attività con la conferenza nazionale “Fair Play della Salute”. L’evento si è svolto dalle 9:00 alle 13:00 presso l’auditorium “Cosimo Piccinno” del ministero della Salute, rappresentando un’importante occasione per promuovere cultura sportiva, salute e prevenzione.

La conferenza è stata organizzata da Ruggero Alcanterini, con il supporto del ministero della Salute e del sottosegretario On. Marcello Gemmato. L’iniziativa ha ribadito valori fondamentali come fair play, responsabilità sociale e promozione di stili di vita sani e inclusivi.

Con la collaborazione di ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e dell’avvocato Ezio Bonanni, consolidando l’impegno del CNIFP nel collegare etica sportiva, tutela della salute e sostenibilità sociale.

L’introduzione di Ruggero Alcanterini per il Fair Play

Indice dei contenuti

da sx verso destra: avv. Ezio Bonanni, il sottosegretario Marcello Gemmato, il presidente Ruggero Alcanterini, dott. Concetta Soragnese

Ruggero Alcanterini ha tracciato la storia del CNIFP, nato per promuovere etica, salute e sport. Emozionate il ricordo del riconoscimento da parte dell’ONU della Giornata Mondiale del Fair Play celebrata in Senato, simbolo della diffusione dei valori dello sport e del rispetto reciproco.

Il Comitato collabora con Esercito, Croce Rossa e Sport e Salute nel progetto “Fair Play della Salute”, volto a favorire una transizione etica come base per il progresso civile e sanitario del Paese. L’obiettivo è diffondere una cultura dello sport inclusivo, della salute pubblica e della responsabilità sociale, con un approccio concreto alla prevenzione e al benessere della comunità.

Alcanterini ha evidenziato che, nonostante i successi, circa il 30% degli italiani è inattivo e solo una minoranza pratica sport regolarmente. Ciò sottolinea l’urgenza di rafforzare i progetti di educazione alla salute e promozione dell’attività fisica, per costruire stili di vita più sani.

Una nuova cultura del benessere: responsabilità, solidarietà e partecipazione

Alcanterini ha ribadito l’importanza di responsabilizzare ogni cittadino sulla propria salute, attraverso gesti quotidiani come camminare. Interessante il suggerimento di valorizzare aree verdi e parchi urbani come spazi ideali per l’attività fisica, piuttosto che concentrare gli investimenti esclusivamente su grandi impianti sportivi.

La prevenzione deve partire da famiglia e scuola, formando fin da piccoli una cultura del movimento. Già nel 1878, Francesco De Sanctis promuoveva la ginnastica educativa nelle scuole, ma oggi lo sport resta spesso sottovalutato. Secondo Alcanterini, lo sport è strettamente legato alla salute e all’educazione civica, e il progetto “Fair Play della Salute” deve raggiungere tutti gli italiani, non solo gli atleti.

L’intervento del sottosegretario Marcello Gemmato: sport e salute costituzionalmente legati

Il sottosegretario Marcello Gemmato ha ringraziato il CNIFP e sottolineato l’importanza della collaborazione tra Ministero della Salute e realtà sportive.

«L’articolo 33 della Costituzione sullo sport è stato inserito subito dopo l’articolo 32, che tutela il diritto alla salute, a conferma della loro connessione».

Riguardo alla demografia italiana, Gemmato ha evidenziato longevità crescente ma con comorbidità elevate e bassa natalità (1,18 figli per donna). Ciò rende urgente investire in prevenzione e attività fisica.

Tra gli stanziamenti previsti nella legge di bilancio:

  • 238 milioni di euro per la prevenzione.
  • 247 milioni per campagne informative e screening oncologici, con estensione delle fasce d’età per mammella, colon-retto e polmone.

E’ stata illustrata la legge sull’oblio oncologico, che permette ai guariti di accedere a mutui e finanziamenti senza discriminazioni, rafforzando la tutela dei cittadini.

Dati scientifici e prevenzione

Non sono mancati studi che dimostrano come sport e corretti stili di vita riducano:

  • 6% l’incidenza dei tumori,
  • 9% la mortalità complessiva,
  • 13% le malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer.

Senza dimenticare che l’Italia è il primo Paese al mondo a riconoscere l’obesità come malattia invalidante, ribadendo il ruolo fondamentale dello sport nella prevenzione. La sostenibilità del sistema sanitario pubblico, secondo Gemmato, dipende da nuovi modelli basati su prevenzione ed educazione alla salute.

Rossana Ciuffetti: lo sport come gioia, salute e socialità

Fair Play della Salute, al centro: Rossana Ciuffetti, Sport e Salute
Fair Play della Salute, al centro: Rossana Ciuffetti, Sport e Salute

La dottoressa Rossana Ciuffetti, direttrice della Scuola dello Sport e dirigente di Sport e Salute S.p.A., ha evidenziato il ruolo strategico dello sport nella società contemporanea. Sport e Salute, nata nel 2019 dalla trasformazione di CONI Servizi è il braccio operativo del Governo per tradurre in azioni concrete le politiche sul benessere e la prevenzione.

Tra le attività principali:

  • Promozione dei corretti stili di vita,
  • Voucher sportivi per famiglie,
  • Censimento nazionale dell’impiantistica sportiva, completato per l’80%.

E’ fondamentale riportare lo sport fuori dai luoghi tradizionali creando playground e spazi cittadini. Un esempio concreto è Caivano, dove la riqualificazione del Parco Verde ha favorito rinascita sociale attraverso lo sport.

Anche grandi eventi sportivi in arrivo:

  • Milano-Cortina 2026, Giochi Olimpici Invernali,
  • Giochi del Mediterraneo di Taranto.

Massimiliano Mungo: bioetica e Fair Play in sanità

A sinistra: prof. Massimiliano Mungo

Il professor Massimiliano Mungo, primario e direttore del Policlinico di Liegro, ha illustrato un progetto innovativo di gruppo di bioetica per il fine vita, creato in collaborazione con università e rappresentanti religiosi, volto a migliorare l’assistenza in momenti delicati, promuovendo scelte consapevoli e dignitose.

Francesco Alaimo: fair play e preparazione nelle Forze Armate

Fair Play della Salute, Colonnello Francesco Alaimo
Fair Play della Salute, Colonnello Francesco Alaimo

Il colonnello Francesco Alaimo, rappresentante del segretariato Generale della Difesa, ha sottolineato l’importanza di fair play, preparazione fisica e valori etici nelle attività militari. Fondamentale il ruolo del Comando Logistico dell’Esercito nella promozione della prevenzione sanitaria e nella partecipazione a iniziative civili come la Race for the Cure.

Un’esperienza personale: lo sport contribuisce alla crescita sociale della figlia, confermando il valore educativo dello sport e del fair play.

Ezio Bonanni, appena eletto vicepresidente del CNIFP

Fair Play della Salute, Avv. Ezio Bonanni
Fair Play della Salute, Avv. Ezio Bonanni

L’avvocato Ezio Bonanni, vicepresidente del Comitato Nazionale Italiano Fairplay e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), ha aperto il suo intervento ringraziando il presidente Ruggero Alcanterini. Ha inoltre ricordato come l’Osservatorio fosse stato costituito con l’obiettivo di tutelare la salute attraverso la prevenzione primaria, estendendo la propria azione a tutti i settori, comprese le forze armate. Queste ultime avevano «pagato un prezzo altissimo, in particolare nelle missioni di pace proprio in condizioni di insalubrità».

Bonanni ha sottolineato che il Fair Play, nel contesto del Comitato, agisce anche per promuovere pace e correttezza a livello internazionale.

«Le attività del fairplay sono fondamentali», ha affermato. ONA ha portato avanti iniziative contro  l’uso dei proiettili all’uranio impoverito, campagne di sensibilizzazione sulle installazioni militari o civili contaminate dall’amianto e progetti di transizione etica e sostenibilità sociale.

Ha evidenziato il ruolo dello sport nella prevenzione primaria della salute, sottolineando che non debba essere inteso solo in chiave agonistica: «Uno sport che abbraccia tutte le realtà, dalla culla alla vita adulta, è fondamentale perché previene l’insorgenza di gravi malattie, anche psicologiche». Lo sport, ha aggiunto, ha la capacità di unire «uomini, nazioni, territori, idee e culture», richiamando l’esempio della tregua olimpica nell’antica Grecia, simbolo di fair play applicato in un mondo cruento e dominato dalla cultura dello scontro, che aveva poi influenzato la nascita della democrazia e dei diritti.

Bonanni ha poi ricordato le azioni giudiziarie dell’Osservatorio. «Abbiamo ottenuto la condanna di enti ed il riconoscimento di vittime del dovere, come carabinieri e poliziotti ». Ha sottolineato come comunque tali sentenze fossero state utilizzate in chiave propositiva. Questo per rafforzare la prevenzione e la sicurezza del personale delle forze di polizia.

«La salute e lo sport svolgono un ruolo fondamentale per l’essere umano. Non ci può essere salute se non c’è anche una sana attività sportiva. E se non c’è salute non c’è neanche un essere umano che possa vivere in modo equilibrato». Ha affermato Bonanni.

Salvatore Cristiani: prevenzione e attività fisica fin dall’infanzia

Fair Play della Salute, Salvatore Cristiani
Fair Play della Salute, Salvatore Cristiani

Il dottor Salvatore Cristiani, specialista in medicina dello sport, ha spiegato l’importanza della postura, del movimento e dell’attività fisica per prevenire malattie e problemi posturali. Ha ribadito che la scuola e lo sport devono formare adulti sani, promuovendo fair play e inclusione.

Lucia Rubedo: l’inno nazionale come simbolo di celebrazione

Proiettato un video con la soprano Lucia Rubedo, che si esibisce con la banda dell’Esercito, anche a livello internazionale, come a Bruxelles nel 2025, valorizzando l’evento CNIFP.

Alberto Improda: Fair play come strumento giuridico

Fair Play della Salute, Avv. Alberto Improda
Fair Play della Salute, Avv. Alberto Improda

L’avvocato Alberto Improda ha illustrato il fair play come strumento giuridico in sanità, utile a prevenire abusi e risarcimenti impropri, riducendo i costi e migliorando la gestione dei pazienti e il supporto alle famiglie.

Concetta Soragnese: collaborazione tra istituzioni e associazioni

Fair Play della Salute, a destra Concetta Soragnese
Fair Play della Salute, a destra Concetta Soragnese

Concetta Soragnese ha evidenziato l’importanza di cooperazione tra istituzioni e associazioni, ricordando che la tutela della salute è un diritto dei cittadini e dovere delle istituzioni. Il comitato promuove lo sport con risorse umane straordinarie, anche se con pochi mezzi materiali.

Daniele Laureti: Fair Play come comune denominatore

Daniele Laureti ha raccontato il suo percorso nello sport, iniziando dalla gestione di un impianto sportivo a Roma fino a comprendere la necessità di un supporto esterno per l’impiantistica sportiva regionale.

Evidenziando come «oggi salute, sport e cultura abbiano un comune denominatore: il fair play, il rispetto delle regole e la cooperazione».

Prezioso investire su spazi pubblici accessibili e sostenibili, oltre che sulla formazione. Secondo lui, «realizzare un impianto senza visione innovativa significa creare strutture che non funzionano e generano costi».

Fondamentale il ruolo delle scuole e degli impianti sportivi come presidi sociali, strumenti preziosi per prevenire bullismo e discriminazioni.

Infine, esempi concreti sul territorio, come la riqualificazione dell’impianto di Loreto Prutino, «affidato a una comunità di recupero per promuovere inclusione e fair play».

Claudia Battaglino, Eira Terme

Fair Play della Salute, Claudia Battaglino
Fair Play della Salute, Claudia Battaglino

Battaglino ha raccontato il suo percorso, partendo dallo studio della bioedilizia e della sostenibilità. La scoperta più significativa è stata la fonte termale Battaglino, definita «storicamente antichissima, addirittura preromana e celtica».

A partire dal 2007 è stato avviato il riconoscimento ufficiale della fonte con il Ministero della Salute. Questa scoperta l’ha spinta a sviluppare iniziative internazionali, tra cui la presentazione a Tokyo nel 2012 del principio attivo termale, con l’idea di «portare le terme in tasca ai turisti».

Battaglino ha illustrato l’evoluzione del progetto verso un modello sociale e no profit, con la creazione di fondazioni e associazioni dedicate alla tutela di questa nuova materia prima.

La conclusione: lanciare «una sfida benevola per creare nuova ricchezza e diffondere le terre sane italiane», promuovendo terme tascabili integrate anche negli spazi sportivi e riabilitativi.

Manuel Onorati, studenti e sport

A sx: prof. Manuel Onorati

Manuel Onorati, docente all’Università di Tor Vergata, ha illustrato il lavoro svolto dall’ateneo, definendolo «una best practice da portare in giro nelle università italiane». Il progetto si basa sul concetto di One Health, che integra ambiente, salute della persona e benessere animale.

Onorati ha evidenziato una criticità importante: il calo degli studenti universitari che praticano sport. non sono mancati dati significativi, spiegando che «dall’anno accademico 2022-23 abbiamo perso 2.955 studenti sportivi».

Presentato il progetto Proben, finanziato dal MIUR, che mira a favorire attività metodologiche costanti, superando la ricerca di gratificazione istantanea tipica dei giovani. Tra le iniziative pratiche ci sono trekking, rafting, difesa personale e turismo sportivo, pensate per coinvolgere gli studenti in maniera graduale e continuativa.

Onorati ha concluso con un dato positivo: «Al termine del progetto circa 80 studenti del target si sono iscritti a un’attività sportiva all’interno del CUS», confermando l’efficacia del modello sviluppato.

Michela Perrotta e You Emergency

Perrotta

Michela Perrotta ha raccontato la nascita di You Emergency, un’organizzazione che si occupa di comunicazione e di identificare i bisogni sul territorio, coinvolgendo le persone più competenti intorno a un tavolo. «Sono stata il primo fairplay manager della salute e non lo sapevo».

Sono state evidenziate alcune iniziative significative, come il progetto Pegasos e «A tavola col dottor Gargiulo», mirate alla prevenzione, alla promozione di una sana alimentazione e all’attività fisica anche per persone con patologie croniche.

Importante l’approccio medico olistico, ricordando: «Prima si vedeva la malattia, oggi si vede la persona».

Ha concluso sottolineando come il fair play si manifesti nella collaborazione tra scuole, enti, esercito e aziende, portando prevenzione e riabilitazione sul territorio e migliorando concretamente la qualità della vita dei cittadini.

Paola Vegliantei, Accademia della legalità e un centro estivo per bambini autistici

Vegliantei Paola, presidente Accademia della legalità

Paola Vegliantei, ingegnere e presidente dell’Accademia della Legalità, ha raccontato quanto il suo impegno quotidiano sia rivolto alle situazioni più fragili e complesse della società, dall’educazione alla legalità fino al benessere psicofisico dei giovani.

“Ringrazio il presidente Alcanterini per l’opportunità – ha esordito – e spero che possiate entrare ancora di più in questo percorso, perché ogni giorno è una partita in cui dobbiamo essere attenti e sinergici”.

Il suo intervento si è trasformato in un racconto appassionato delle esperienze dell’Accademia, nata cinque anni fa durante il periodo del Covid per promuovere legalità, responsabilità e supporto ai ragazzi in difficoltà.

Impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani

“Tutti i giorni i professori avevano in mano tablet che non sapevano usare, e la didattica a distanza ha messo a dura prova la pazienza dei ragazzi. È stato un periodo brutto, ma ci ha permesso di capire quanto fosse importante agire per il loro benessere”.

Tra le iniziative di maggior successo, Vegliantei ha menzionato il primo centro estivo per bambini autistici a Latina, progetto pioneristico in Italia, poi replicato ad Ancona. “È stato incredibile vedere mamme, papà e nonni ritrovare respiro e serenità grazie alla nostra organizzazione e all’aiuto delle associazioni sportive locali. I bambini, a loro volta, hanno vissuto momenti di socializzazione e divertimento. Talvolta anche impegnativi, ma sempre con entusiasmo”.

Criticità legate alla tecnologia

“Abbiamo dato ai ragazzi i cellulari pensando di aiutarli. Ma alla fine abbiamo consegnato un babysitter digitale che ha compromesso molte relazioni e ridotto l’attività fisica”. Ha ricordato l’importanza di far tornare i giovani a giocare all’aperto, a correre, a sbucciarsi le ginocchia e a riscoprire il piacere del movimento.

Ha illustrato anche il ruolo dell’Arma dei Carabinieri nella tutela dei minori, prevenzione dei comportamenti a rischio e promozione del fairplay. “Lo sport fa bene non solo al corpo, ma anche alle scelte di vita – ha spiegato – e prevenire comportamenti dannosi come l’uso del doping è un obiettivo fondamentale”.

Con una chiusura significativa, Vegliantei ha lanciato un messaggio chiaro: “L’unione fa la forza. Se istituzioni, scuole, famiglie e associazioni lavorano insieme, possiamo costruire comunità più sicure e sane. Questo è il vero fairplay: prendersi cura degli altri, educare e proteggere”.

Il suo intervento ha lasciato il pubblico con la sensazione di aver assistito a una testimonianza di vita, nella quale dedizione, passione e senso civico si intrecciano con l’azione concreta sul territorio.

Rosaria Principe, la resilienza e la malattia

Fair Play della Salute, Rosaria Principe
Fair Play della Salute, Rosaria Principe

Rosaria Principe, intervenendo fuori programma al convegno, ha condiviso la sua esperienza personale con grande lucidità e coraggio. Paziente oncologica di un tumore che recidiva ogni 2-3 anni, ha narrato quindici anni di interventi, terapie e sofferenze fisiche e psicologiche. Denunciate difficoltà legate ai costi, ai viaggi e alle lunghe attese, sottolineando come molti pazienti siano costretti a rinunciare alle cure.

Richiamata l’attenzione sull’articolo 32 della Costituzione, che sancisce la salute come diritto di tutti, spesso negato nella pratica. Rosaria ha chiesto ascolto, attenzione e impegno concreto. Simbolo di una forza necessaria per affrontare una malattia rara, porta avanti la propria vita con dignità. Il suo intervento ha commosso e ispirato. La propria esperienza si è trasformata in voce per chi non può far sentire la propria. Il messaggio finale è stato chiaro: resistere, con dignità e determinazione, è possibile e necessario.

Il Generale Giampiero Cardillo

Fair Play della Salute, in piedi il Generale GiamPiero Cardillo

Il Generale Giampiero Cardillo è impegnato da anni nell’Osservatorio Nazionale Amianto insieme all’avvocato Ezio Bonanni. Cardillo ha descritto con chiarezza la drammatica situazione italiana: 40 milioni di tonnellate di amianto ancora presenti sul territorio, responsabili ogni anno della morte di circa 5.000 persone.

Raccontando la sua esperienza personale, da architetto esposto per anni a impianti contaminati, ha parlato dei rischi della latenza della malattia e dell’assenza di prevenzione efficace. “Il fallimento non è solo sanitario, è culturale e organizzativo – ha detto – manca un’azione coordinata tra pubblico e privato”.

Cardillo ha preso spunto dagli esempi tedeschi, dove la bonifica è stato il punto di incontro di enti pubblici, privati e associazioni in un progetto complesso ma efficace, trasformando territori contaminati in spazi sicuri e vivibili. L’obiettivo è replicare questo modello in Italia, stimolando la collaborazione tra istituzioni, cittadini e mondo scientifico.

L’intervento è stato esemplificativo del ruolo del Fair Play come catalizzatore: sport, ricerca e terzo settore possono creare una rete capace di sensibilizzare la popolazione e incentivare azioni concrete. Cardillo ha concluso sottolineando che la lotta all’amianto richiede coesione, impegno collettivo e Fair Play sociale, affinché prevenzione e tutela diventino priorità condivise.

Pasquale Montilla, oncologo, Comitato Scientifico ONA

Fair Play della Salute, il dott. Pasquale Montilla e l'Avv. Ezio Bonanni
Fair Play della Salute, il dott. Pasquale Montilla e l’Avv. Ezio Bonanni

Il professor Pasquale Montilla, oncologo e consulente oncotossicologo dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha offerto una testimonianza scientifica e umana di grande impatto, legata ai danni ambientali e alla salute pubblica.

Aprendo il suo intervento, Montilla ha richiamato l’attenzione sulla storia delle intossicazioni da metalli tossici, ricordando che già Ippocrate nel 379 a.C. descriveva sintomi collegati all’esposizione industriale, mentre altri studiosi come Teofrasto e Plinio il Vecchio avevano osservato effetti analoghi. “Patet Omnibus Veritas – la verità è aperta a tutti – e noi crediamo fermamente in questo principio”, ha sottolineato il professore.

Area SIN di Crotone

Al centro dell’intervento, il Siti di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone, un’area italiana ad alto impatto contaminante che minaccia la salute dei cittadini. Montilla ha portato l’esempio drammatico di un’area industriale contaminata da residui fosforici e radiazioni ionizzanti, dove la mancata bonifica ha esposto la popolazione a gravi rischi oncologici. “Non si tratta solo di criticità ambientale, ma di una vera e propria ‘cancer mission”.

“Le analisi condotte nel SIN di Crotone hanno rivelato livelli di metalli tossici e agenti chimici cancerogeni nei tessuti dei pazienti fino a 300 volte superiori ai valori di riferimento italiani, direttamente correlati a patologie oncologiche”. Ha affermato Montilla illustrando la necessità di un approccio integrato tra tossicologia, medicina molecolare, genetica ed epidemiologia. “La prevenzione primaria e secondaria basata su dati scientifici verificabili può anticipare la malattia e salvare vite”.

Alcuni casi clinici

Montilla ha presentato il caso di una giovane paziente della Terra dei Fuochi, dimostrando l’efficacia di interventi mirati. Grazie all’identificazione e rimozione dei metalli tossici, è stato possibile interrompere i meccanismi proinfiammatori alla base della promozione oncogenica, consentendo una risposta positiva alle terapie tradizionali. Risultati analoghi sono stati osservati in militari esposti a metalli tossici durante missioni internazionali, confermando l’efficacia di un approccio combinato tra prevenzione, monitoraggio e trattamento personalizzato.

Montilla ha sottolineato le difficoltà di raccolta e condivisione dei dati epidemiologici, limitando la comprensione del rischio sanitario e lo sviluppo di politiche pubbliche adeguate. La sua analisi ha evidenziato la necessità di coordinamento tra istituzioni, ricerca e terzo settore, ispirandosi a modelli europei di successo.

La combinazione tra conoscenze scientifiche avanzate e attenzione concreta alla salute pubblica può trasformare la prevenzione oncologica. Screening molecolare e tossicologico, uniti alla valutazione genetica dei soggetti esposti, offrono oggi strumenti di previsione senza precedenti. “La ricerca e la pervicacia del ricercatore possono davvero fare la differenza nella vita dei pazienti e nella tutela della salute pubblica”, ha ribadito.

L’intervento del professor Montilla ha mostrato un modello concreto di prevenzione e intervento, fondato su dati scientifici rigorosi, collaborazione multidisciplinare e applicazione clinica immediata. Un monito e insieme una speranza per chi crede che salute, ambiente e ricerca possano dialogare per proteggere le generazioni future.

Anna Giuliano, oltre alla formazione scientifica importante empatia e ascolto

Fair Play della Salute, Anna Giuliano
Fair Play della Salute, Anna Giuliano

La professoressa Anna Giuliano, docente a Tor Vergata e alla Sapienza, ha animato il convegno Fairplay raccontando le iniziative dell’associazione Aniene 80 Ciao Sport Valore Universale. Accanto alla formazione scientifica, siano essenziali empatia e ascolto negli operatori sanitari, capaci di entrare in contatto con pazienti e famiglie.

Progetti sportivi e educativi per bambini e ragazzi, tra cui la Veloterapia per piccoli disabili e autistici in mare, e attività motorie nelle scuole per favorire inclusione e benessere. Centrale il simbolo della campana di bronzo dedicata a San Giovanni Paolo II, portatrice di messaggi di pace e solidarietà tra i comuni italiani. Giuliano ha evidenziato la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse tra adolescenti, richiamando l’attenzione su educazione e dialogo familiare.

Illustrato il progetto del boschetto a Tor Vergata, spazio verde per studenti e pazienti, simbolo di rigenerazione e comunità. Ricordate inoltre le tappe del tour della campana, dai giubilari alle scuole e alle istituzioni locali, unendo sport, cultura e valori civili. Necessario ripristinare dialogo e attenzione tra famiglie e giovani, contro i rischi di droga, alcool e social media. La docente ha posto l’accento sul valore educativo dello sport come veicolo di pace, speranza e inclusione sociale.

Antonio Imeneo, l’Autorità Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità

Fair Play della Salute, Antonio Imeneo
Fair Play della Salute, Antonio Imeneo

Il dottor Antonio Imeneo, esperto nazionale di sport per l’Autorità Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità, ha offerto una riflessione intensa su inclusione, sport e comunità. Ha denunciato la diffusione di barriere invisibili e kinesiofobia, freno alla pratica sportiva soprattutto per persone con disabilità, e la mancanza di strutture attrezzate nei territori.

Collegati i temi di salute, educazione e tecnologia e criticata la disattenzione verso prevenzione sessuale tra adolescenti. Urge la necessità di una cultura civica e del senso di comunità come fondamento della famiglia e dello Stato.

Messe in luce le difficoltà economiche e organizzative degli impianti sportivi nel garantire attività per persone con disabilità, sottolineando l’importanza di creare servizi accessibili, sicuri e sostenibili per favorire aggregazione e sport educativo.

“Lo sport è strumento di crescita, socializzazione e prevenzione, ma richiede consapevolezza e responsabilità sociale. Ha chiuso richiamando il senso civico come pilastro della vita comunitaria, evidenziando che senza solidarietà prevale solo l’individualismo. Il suo intervento ha intrecciato esperienze personali, professionali e civili, lanciando un messaggio forte di inclusione e responsabilità collettiva.

Gian Marco Sandri, la comunicazione strategica

Fair Play dell Salute, Comunicazione strategica

Il dottor Gian Marco Sandri, manager esperto di startup, comunicazione e innovazione, ha sottolineato l’importanza di armonizzare le comunità professionali, in particolare infermieri di diverse età e lingue, grazie a strumenti digitali di comunicazione strategica e codificazione internazionale delle diagnosi.

Il valore delle case della salute è il primo front-end per la gestione sanitaria e della prevenzione. raccontato esperienze nel mondo sportivo e nell’intrattenimento, spiegando il parallelo tra lavoro di squadra in corsia e in campo.

Ha fatto presente le difficoltà delle strutture sanitarie e sportive nel garantire inclusione senza risorse adeguate, invitando a superare l’ego individuale per favorire cooperazione e coordinamento. Ha inoltre presentato la campagna “Fairplay è salute, gioca pulito e vivi sano” come sintesi di valori etici e pratici.

Fabrizio Fasani, manager – advisor per la crescita delle PMI – esperto ESG e strategia valoriale

Fair Play della Salute, Fabrizio Fasani
Fair Play della Salute, Fabrizio Fasani

Fabrizio Fasani ha sottolineato come il Fair Play, pur originando dallo sport, sia applicabile alla sanità come paradigma etico e comportamentale. Ha evidenziato l’importanza di rispetto, disciplina civile e gestione dei limiti in sistemi complessi come quello sanitario.

“Il fairplay permette di trasformare la gestione del rischio da adempimento burocratico a comportamento organizzativo consapevole. Questo approccio sposta l’attenzione dalla ricerca del colpevole alla comprensione dei problemi, migliorando processi e comportamenti complessivi. Umanizza le cure, mettendo al centro la persona e non l’attività sanitaria. Promuove coordinamento, fiducia e responsabilità tra medici, infermieri e operatori. Aiuta a gestire sistemi intricati senza perdere il focus sul paziente. Diventa strumento per decisioni etiche anche in assenza di regole precise”.

Fasani ha affermato l’importanza di modelli organizzativi che rendano la sanità più a misura d’uomo. Ha concluso ringraziando il comitato, i partner istituzionali e incoraggiando a proseguire il progetto con continuità.

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