OMS e cervello (Foto free di Katja da Pixabay)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) evidenzia che le malattie neurologiche sono oggi una delle principali emergenze sanitarie globali. Colpiscono infatti oltre tre miliardi di persone e causano più di 11 milioni di morti ogni anno. Nonostante questo impatto enorme, meno di un terzo dei paesi ha politiche nazionali efficaci per affrontare il problema, lasciando milioni di persone senza accesso a cure fondamentali.

L’impatto globale delle malattie neurologiche

Alcune patologie neurologiche sono ictus, demenze, epilessia, neuropatie, Parkinson e tumori cerebrali. Molte di queste condizioni possono essere prevenute o trattate, ma le cure rimangono spesso fuori portata. Nei paesi a basso reddito e nelle aree rurali, la carenza di neurologi e strutture specializzate impedisce diagnosi rapide e trattamenti continuativi.

Disuguaglianze e sistemi sanitari insufficienti

Molti sistemi sanitari nel mondo risultano frammentati e sottofinanziati. Le strutture specialistiche sono concentrate nelle città, mentre le zone rurali restano scoperte. I caregiver informali, spesso donne, affrontano un carico enorme senza supporto né tutela legale. Inoltre, la scarsità di dati e ricerca limita la possibilità di progettare politiche efficaci basate sull’evidenza.

La risposta dell’OMS

Per affrontare questa emergenza, l’OMS ha adottato nel 2022 un piano d’azione globale intersettoriale. Il piano guida i paesi nel rafforzare le politiche sanitarie, garantire cure efficaci, migliorare la raccolta dati e coinvolgere chi ha esperienza diretta nella progettazione dei servizi.

Del resto l’obiettivo dell’OMS, così come precisato nella relativa costituzione è il raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del livello più alto possibile di salute

L’urgenza di investire nella salute del cervello

Rendere le malattie neurologiche una priorità politica e investire in infrastrutture sanitarie è fondamentale. Ampliare la copertura sanitaria universale e promuovere la salute del cervello lungo tutto il ciclo della vita può ridurre morti e disabilità. Senza interventi urgenti e coordinati, il peso delle malattie neurologiche continuerà a crescere, aumentando le disuguaglianze e mettendo a rischio milioni di vite.