Da uno studio condotto su oltre 36mila persone pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology emerge l’importanza della camminata giornaliera. Fare più passi al giorno, anche se meno dei classici 10.000 raccomandati, e camminare più velocemente, riduce in modo significativo il rischio di eventi cardiovascolari gravi. In particolare per chi soffre di ipertensione.
I dati, pertanto, offrono nuovi obiettivi concreti per la prevenzione. Evidenziano in particolare una correlazione dose-risposta tra l’attività fisica quotidiana e la prevenzione di infarto, ictus e scompenso cardiaco.
Diecimila passi al giorno per la salute del cuore
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Secondo l’analisi, ogni 1.000 passi aggiuntivi al giorno (fino a un massimo di 10.000) corrispondono a una riduzione del 17% del rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACE). Ciò rispetto a un conteggio giornaliero di 2.300 passi.
Al di sopra della soglia dei 10.000 passi, il rischio di ictus continua comunque a diminuire. I benefici risultano ancora più evidenti nei pazienti che camminano a passo svelto. 30 minuti al giorno a una media di 80 passi al minuto si associano a un calo del 30% del rischio di MACE. Nessun effetto negativo anche in chi supera i 130 passi al minuto.
Analizzate oltre trentamila persone con ipertensione
Lo studio ha analizzato 32.192 persone con ipertensione inserite nello studio UK Biobank, monitorate con accelerometro per 7 giorni e seguite per quasi 3 anni. Durante il periodo osservato, si sono registrati 1.935 eventi cardiovascolari. Tra i risultati più rilevanti si menzionano la riduzione:
- Del 22% del rischio di insufficienza cardiaca per ogni 1.000 passi aggiuntivi.
- Del 9% del rischio di infarto.
- Rischio ictus del 24%.
Aumentare l’attività fisica riduce, dunque, sensibilmente il rischio di infarto, ictus e scompenso. L’effetto è amplificato con maggiore intensità di cammino.
In valori assoluti: ogni 1.000 passi giornalieri evitano 31,5 MACE, 10,4 ictus, 9,9 infarti e 7,2 casi di scompenso ogni 10.000 persone-anno.
L’attività fisica è parte integrante della terapia dell’ipertensione
Risultati simili a quelli scaturiti dallo studio sugli ipertesi sono stati riscontrati anche su 37.350 persone non ipertese. Questo ha rafforzato l’evidenza che camminare di più e più intensamente apporta benefici cardiovascolari indipendentemente dallo stato clinico di base.
«Più passi è meglio e soprattutto camminare con intensità è un indicatore chiave». Lo ha affermato Emmanuel Stamatakis, direttore del Mackenzie Wearables Research Hub dell’Università di Sydney e autore senior dello studio. «I nostri risultati forniscono ai pazienti obiettivi concreti e misurabili per la salute del cuore anche al di sotto dei classici 10.000 passi. È ora che i medici prescrivano l’attività fisica come parte integrante della terapia dell’ipertensione».
L’analisi controllata riduce il rischio di causalità inversa
Lo studio si distingue per la robustezza metodologica (grande coorte, misurazione oggettiva dei passi con accelerometri, dati incrociati con registri sanitari ufficiali).
Tra i limiti, l’assenza di follow-up comportamentale e la scarsa rappresentatività della popolazione UK Biobank rispetto alla
Tuttavia, i ricercatori sottolineano che l’analisi controllata riduce il rischio di causalità inversa. Ciò consolida l’evidenza che camminare ogni giorno, anche senza raggiungere i fatidici 10.000 passi, ha un impatto reale sulla prevenzione cardiovascolare, specialmente nei pazienti ipertesi.