Le Spiagge Bandiera Verde contraddistinguono i litorali italiani più adatti ai bambini, selezionati ogni anno da un gruppo di pediatri. Tuttavia, secondo esperti di salvamento e balneazione, nessuna spiaggia può essere davvero sicura in modo assoluto. Le onde e le correnti, infatti, possono trasformare anche un fondale sabbioso e basso in un ambiente rischioso.

Cosa sono le Spiagge Bandiera Verde?

Le Spiagge Bandiera Verde nascono da un’iniziativa dei pediatri italiani, che dal 2008 segnalano le località balneari considerate ideali per le famiglie. La valutazione si basa su caratteristiche ambientali e servizi. Sabbia fine, fondale che degrada dolcemente, presenza di bagnini e strutture per bambini sono gli elementi principali. Non si tratta di un riconoscimento ufficiale dell’Unione Europea, ma di una certificazione informale, costruita sull’esperienza clinica e quotidiana dei pediatri.

Chi sceglie le spiagge Bandiera Verde?

Ogni anno un gruppo di oltre 2.000 pediatri italiani partecipa a un sondaggio coordinato dal professor Italo Farnetani, ideatore del progetto. Le loro indicazioni vengono raccolte e sintetizzate in una lista nazionale. Le spiagge premiate diventano così un punto di riferimento per le famiglie alla ricerca di località adatte ai bambini piccoli. L’elenco, aggiornato annualmente, ha acquisito nel tempo grande notorietà mediatica e influenza turistica.

Quali sono le Spiagge Bandiera Verde del 2025?

Nel 2025 le spiagge selezionate sono state oltre 140, distribuite lungo tutta la penisola. Tra le più note ci sono Lignano Sabbiadoro in Friuli Venezia Giulia, Bibione e Jesolo in Veneto, Senigallia nelle Marche, Viareggio in Toscana, Rimini ed Emilia Romagna, Vieste in Puglia, Gallipoli, Marina di Camerota in Campania, Sabaudia nel Lazio, Tropea in Calabria, Cefalù in Sicilia e Alghero in Sardegna. Sono presenti anche molte piccole località meno conosciute, che offrono servizi mirati ai bambini.

Una spiaggia Bandiera Verde è sempre sicura?

Secondo gli esperti, no. Una spiaggia può essere sicura in condizioni normali, ma diventare pericolosa in determinate condizioni. Tra le condizioni che rendono pericolose le spiagge non ci sono solo onde alte e mare agitato, ma anche le correnti di ritorno che sono più difficili da individuare e possono mettere in seria difficoltà i bagnanti. Per questo motivo le bandiere verdi indicano luoghi più adatti ai bambini rispetto ad altri, ma non eliminano i rischi naturali legati alla balneazione.

Quali sono i principali pericoli in acqua per i bambini?

Generalmente si individuano tre categorie di rischi legati alla balneazione. I rischi geomorfologici dipendono dalle caratteristiche fisiche del fondale. Possono includere correnti di ritorno, scogli sommersi o tratti improvvisamente profondi. I rischi fisico-chimici e biologici riguardano la qualità delle acque: presenza di inquinanti, alghe tossiche, meduse o tracine. Infine, i rischi individuali sono legati al comportamento delle persone: sottovalutare il mare, tuffarsi in aree non controllate o nuotare nonostante affaticamento o malori.

Perché le correnti di ritorno sono così pericolose?

Le correnti di ritorno (rip currents) sono flussi d’acqua che riportano verso il largo la massa spinta dalle onde verso la riva. Si formano in condizioni particolari e possono trascinare improvvisamente i bagnanti lontano dalla riva. Il rischio maggiore è la reazione istintiva: nuotare contro la corrente provoca rapido affaticamento e può portare all’annegamento. Gli esperti spiegano che la strategia migliore è nuotare parallelamente alla riva, fino a uscire dal canale della corrente, e poi tornare verso terra.

Come riconoscere una corrente di ritorno?

Ci sono alcuni segnali che possono indicare la presenza di una corrente di ritorno: si possono osservare zone di mare apparentemente più calme tra due aree di onde frangenti, presenza di schiuma o detriti che si muovono verso il largo, variazioni improvvise della profondità. Anche la forma della spiaggia influisce: tratti molto ampi alternati a zone più strette sono più esposti al fenomeno. Per questo motivo la balneazione sicura richiede sempre attenzione e capacità di osservazione.

Tabella di approfondimento: rischi principali per i bambini in mare

CategoriaEsempi di rischioPossibili conseguenze
GeomorfologiciFondali ripidi, correnti di ritorno, scogli sommersiPerdita di contatto con il fondo, trascinamento, traumi
Fisico-chimici e biologiciInquinamento, meduse, alghe tossicheIrritazioni, punture, intossicazioni
IndividualiNuoto in aree non sorvegliate, malori, affaticamentoPanico, sfinimento, annegamento

Chi si occupa di prevenire gli incidenti?

Nel 2019 il Ministero della Salute ha istituito l’Osservatorio Nazionale per la prevenzione degli annegamenti. Partecipano istituzioni come l’Istituto Superiore di Sanità, le Capitanerie di Porto, la Società Nazionale di Salvamento e l’Ospedale Bambino Gesù. L’obiettivo è sviluppare strategie condivise, raccogliere dati sugli incidenti e promuovere campagne di sensibilizzazione. L’attenzione è rivolta soprattutto ai bambini, che rappresentano la fascia più vulnerabile.

FAQ sulle Spiagge Bandiera Verde e la sicurezza in mare

Le Bandiere Verdi garantiscono sicurezza assoluta?
No, indicano spiagge più adatte ai bambini, ma i rischi naturali restano.

Le correnti di ritorno si trovano solo in mari agitati?
No, possono formarsi anche con mare apparentemente calmo.

Come posso proteggere mio figlio in spiaggia?
Sorvegliarlo sempre, scegliere spiagge con bagnini, rispettare le bandiere di segnalazione del mare.

Qual è il rischio più comune?
Le correnti di ritorno trascinano rapidamente verso il largo e possono generare panico.

Cosa fare se si resta intrappolati in una corrente di ritorno?
Non lottare contro la corrente, nuotare parallelamente alla riva finché non si esce dal canale, poi tornare a riva.