Il 1° agosto e il rilancio dell’impegno contro il cancro al polmone
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In occasione della Giornata Mondiale dedicata alla lotta contro il tumore al polmone, l’Osservatorio Nazionale Amianto ha rinnovato il proprio impegno attraverso una nuova iniziativa di sensibilizzazione. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, ha ribadito con forza l’urgenza di proteggere i lavoratori e i cittadini da ogni forma di esposizione nociva: «È fondamentale evitare il contatto con l’amianto e con il fumo di sigaretta, soprattutto per chi ha già subito esposizioni professionali o ambientali a sostanze cancerogene».
Il paradosso dell’aumento dei casi in tempi di calo del tabagismo
Nonostante il numero di fumatori sia in diminuzione, l’incidenza dei tumori ai polmoni è in continuo aumento. Questo dato è preoccupante e trova spiegazione nella diffusione di altri fattori di rischio. Bonanni spiega: «La presenza di amianto raddoppia il rischio di sviluppare un tumore polmonare. Quando si sommano esposizione a fumo e amianto, il pericolo si amplifica notevolmente». Il rischio non è dunque più legato soltanto alle abitudini personali, ma anche all’ambiente di lavoro e a quello circostante.
La nuova campagna informativa e l’importanza della cultura della prevenzione
L’iniziativa lanciata dall’ONA punta a informare e sensibilizzare, specialmente le categorie più vulnerabili, come i lavoratori esposti o i soggetti con pregressi fattori di rischio. Bonanni, sottolineando il valore umano dietro ogni diagnosi, ha affermato: «La malattia non è solo ciò che il medico vede al microscopio. È anche il dolore, la paura e la quotidianità spezzata di chi si ammala». Promuovere la cultura della prevenzione non è solo un dovere civile, ma un imperativo etico.
I giudici riconoscono il nesso causale anche nei casi di fumo
Negli ultimi anni, le aule giudiziarie hanno confermato un principio cruciale: anche i lavoratori fumatori esposti all’amianto possono vedere riconosciuta la natura professionale del loro tumore. Bonanni chiarisce: «L’esistenza di casi di mesotelioma e di altri tumori in contesti lavorativi contaminati dimostra la presenza di un chiaro nesso causale». Le responsabilità, dunque, non decadono solo perché il soggetto era anche fumatore.
Bonifica, diagnosi e risarcimenti: tre fronti di una stessa battaglia
Il percorso delineato dall’ONA integra diversi livelli di prevenzione. Bonifica degli ambienti, diagnosi precoce e riconoscimento giudiziario del danno formano un sistema virtuoso che protegge la salute e rafforza la giustizia sociale. Le condanne nei confronti di grandi realtà industriali – come avvenuto nel caso dell’Ilva di Taranto – hanno costretto all’intervento anche in zone residenziali adiacenti, dimostrando come il danno non si fermi ai cancelli delle fabbriche.
Bonanni, figura guida nella lotta all’amianto
Ezio Bonanni è oggi una delle voci più autorevoli nella difesa delle vittime dell’amianto. Ha ottenuto numerose sentenze favorevoli e ha rappresentato migliaia di lavoratori e familiari nei tribunali italiani. «Queste battaglie giudiziarie non sono solo numeri e documenti – afferma – ma vite umane segnate da ingiustizie che chiedono riparazione». L’attività dell’ONA, inoltre, si estende anche a livello istituzionale, con la partecipazione a tavoli ministeriali, convegni e iniziative di divulgazione.
Il caso Taranto e la memoria collettiva da non dimenticare
Durante un approfondimento dedicato al polo industriale pugliese, Bonanni ha dichiarato: «Taranto rappresenta da decenni un epicentro di crisi sanitaria, sociale e occupazionale». In questo contesto, ha denunciato la retorica dannosa secondo cui sarebbe accettabile scegliere tra salute e lavoro: «Non possiamo più permettere che le persone siano costrette a morire per lavorare». È questa consapevolezza che guida le azioni dell’ONA anche nei casi più complessi..
La prevenzione come diritto e come dovere
L’obiettivo finale resta quello di costruire un futuro libero dall’amianto. L’ONA non si limita ad agire nei tribunali, ma porta avanti un progetto più ampio che coinvolge educazione sanitaria, sorveglianza medica, e pressione istituzionale per accelerare le bonifiche. «Solo eliminando l’esposizione all’amianto possiamo davvero prevenire i tumori correlati», dichiara Bonanni, ribadendo la centralità del diritto alla salute come diritto umano fondamentale.
Tutti questi argomenti sono stati affrontati durante l’intervista di Luigi Abbate a Ezio Bonanni visionabile su ONA News: