Lo sviluppo infantile è caratterizzato da un processo che segue una traiettoria evolutiva lineare, ma che, allo stesso tempo, prevede profonde trasformazioni e difficoltà da affrontare. I cambiamenti adolescenziali inducono spesso i genitori a sperimentare la sensazione di non riuscire a comprendere il comportamento dei propri figli.
Nei bambini in età scolare, dai primi anni della scuola primaria fino a quasi l’inizio dell’adolescenza, si assiste a grandi trasformazioni. Queste ultime rendono complessa la comunicazione con i genitori. Infatti, è proprio in questo periodo che si avvia lentamente il naturale percorso di messa in discussione e di distacco dal padre e dalla madre.
Molte volte si assiste a fenomeni contradditori: un bambino può mostrarsi più silenzioso e riflessivo e poco dopo essere scontroso e irritato.
Diventare grandi richiede un grande impegno emotivo e una buona dose di coraggio per riuscire a lasciare le sicurezze e il senso di protezione tipici del mondo infantile.
Cambiamenti adolescenziali, il ruolo dei genitori
Indice dei contenuti
La consapevolezza necessaria di vivere una fase di transizione porta con sé dubbi, paure, ansia e un forte senso di vulnerabilità.
«Il compito dei genitori è quello di ascoltare e supportare i propri figli. Accogliendone i cambiamenti senza giudizio o svalutazione, ma con la giusta attenzione e rispettando i loro tempi». Lo afferma Laura Vagnoli, psicologa psicoterapeuta, servizio di Psicologia ospedaliera AOU Meyer Irccs.
Per i bambini, in queste fasi, non è semplice decodificare quello che sentono. Ecco che l’adulto può offrire un aiuto concreto a costruire un vocabolario emotivo per verbalizzare le proprie emozioni. Ciò affinché riescano a dare un significato ai loro vissuti e a comprendere sempre un po’ di più se stessi.
Riuscire a descrivere il proprio mondo interiore favorisce un maggiore equilibrio emotivo e influisce positivamente sul benessere psicologico. Riconoscere le emozioni concede agli adolescenti di sperimentarsi in un contesto sicuro per costruire una solida base emotiva e relazionale.
Bambini, imparare a gestire le proprie emozioni
Accogliere i cambiamenti dei bambini, anche nei casi in cui vi siano comportamenti scorretti, significa aiutarli a comprendere cosa sta accadendo.
«L’accoglienza dei propri figli – prosegue Vagnoli – in ogni situazione, soprattutto nei momenti più problematici, porta con sé l’accettazione, la comprensione e il sostegno. Veicola il messaggio che l’affetto e la fiducia nei loro confronti è sempre presente, favorendo il loro sviluppo e rispettando il bisogno di affermarsi e differenziarsi. Questo non significa che non debbano esserci limiti e regole. Tutt’altro, è fondamentale che vi siano confini definiti e condivisi, sponde che fungano da guida, senza mai dimenticare di valorizzare l’individualità e le potenzialità di ciascuno».
L’allenamento alla frustrazione resta sempre il suggerimento più idoneo per ogni fascia d’età, perché permette al bambino di imparare a gestire le proprie emozioni. Lo aiuta a sviluppare competenze individuali per migliorare l’autostima e i propri punti di forza.
Aiutare i bambini nel difficile percorso di crescita
Osservare i propri figli con sguardo curioso e attento alle sfumature e ai silenzi aiuta a comprendere che talvolta può essere opportuno rivolgersi anche agli specialisti. Ciò per aiutare i bambini nel difficile percorso di crescita, affinché possano trovare un ulteriore spazio sicuro dove costruire strumenti emotivi efficaci e potersi raccontare.
«Non comprendere i propri figli – conclude la psicologa – non è un segnale di fallimento genitoriale. Al contrario, accorgersi che talvolta i loro linguaggi interiori possono essere celati e indicibili conferma la vicinanza emotiva e rafforza il valore del nucleo familiare».