Le complicanze motorie che sorgono con il tempo nei pazienti affetti da Parkinson possono oggi essere trattate con una terapia innovativa. Terapia che consiste nell’infusione sottocutanea continua del farmaco Levodopa e che sta riscontrando un’ottima risposta tra gli oltre 30 pazienti selezionati per il trattamento.
«Soffro di Parkinson da circa 15 anni – ha raccontato Roberto, 74 anni – e con i farmaci non riuscivo più a controllare i sintomi della malattia. Durante il giorno mi bloccavo molto frequentemente. Avevo bisogno di assistenza perché non ero autonomo. Adesso, grazie a questa terapia, non ho più i blocchi, ho riacquistato la mia autonomia e la qualità della vita è notevolmente migliorata».
Il percorso è stato avviato dal Centro Regionale Esperto per la malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento. Il Centro è all’interno della Città della Salute e della Scienza di Torino.
Malattia di Parkinson, disturbo neurodegenerativo cronico
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La malattia di Parkinson (MP) è un disturbo neurodegenerativo cronico e progressivo che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. In Italia, le persone affette da MP sono almeno 300.000, di cui circa 30.000 in Piemonte.
La malattia non colpisce esclusivamente persone anziane. Nel 10-20% dei casi esordisce prima dei 50 anni di età. Tanto più precocemente si presentano i sintomi, tanto maggiore sarà l’impatto del Parkinson sulla qualità di vita e sulle complicanze della fase avanzata. Non è infrequente l’esordio tra 40-50 anni e, più raramente, tra 30-40 anni.
Durante i primi anni di malattia, la terapia farmacologica è molto efficace nel controllare i sintomi motori. Successivamente, dopo un periodo variabile di 5-10 anni, in un’elevata percentuale di pazienti compaiono le complicanze motorie. Queste sono rappresentate dalle fluttuazioni dei sintomi motori nella giornata e dalle discinesie (movimenti involontari).
In molti casi, la terapia orale ottimizzata non è in grado di fornire un miglioramento significativo. Ciò provoca una grave disabilità motoria con un impatto sulla qualità di vita e sull’autonomia nelle attività della vita quotidiana.
Le nuove terapie infusionali con Levodopa
La gestione terapeutica della MP si è evoluta negli ultimi anni con lo sviluppo di strategie farmacologiche e chirurgiche innovative. Strategie volte a migliorare il controllo dei sintomi motori e non motori, riducendo le complicanze legate alla progressione della malattia e all’uso prolungato della terapia dopaminergica.
La Levodopa è il cardine del trattamento sintomatico della MP, ma il suo utilizzo a lungo termine è spesso complicato dall’insorgenza di fluttuazioni motorie e discinesie.
In questo contesto, le terapie infusionali con Levodopa hanno dimostrato un profilo farmacocinetico più stabile, garantendo un miglior controllo dei sintomi. E soprattutto una migliore qualità di vita per i pazienti.
Nell’ultimo anno è stata approvata una terapia infusionale di Levodopa molto innovativa anche per l’assenza di invasività della procedura.
La procedura all’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
La procedura è eseguita al Day Hospital di Neurologia. Prevede l’uso di un device portatile che eroga, attraverso un piccolo catetere sottocutaneo, una soluzione di Levodopa in modo continuo, anche nell’arco delle 24 ore. Questa somministrazione continua mira a mantenere livelli stabili del farmaco nel plasma, riducendo pertanto le fluttuazioni motorie e le discinesie. Di conseguenza, i pazienti presentano un considerevole miglioramento della qualità di vita e dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana con una riduzione del carico assistenziale.
Sono già in trattamento circa 30 pazienti con risultati molto soddisfacenti.