Una piattaforma digitale avanzata, capace di anticipare le resistenze agli antibiotici e guidare i medici verso terapie più mirate ed efficaci. Si chiama AntiMo ed è la nuova alleata contro uno dei pericoli più gravi e sottovalutati della medicina moderna: l’antibiotico-resistenza.
Sviluppata dall’azienda Kelyon in collaborazione con l’Istituto dermopatico dell’Immacolata (IDI-IRCCS) di Roma e l’Università di Salerno, AntiMo si basa su un sistema di intelligenza artificiale integrata che unisce dati clinici, algoritmi predittivi e linee guida internazionali per supportare i professionisti della salute nella scelta degli antibiotici.
Antibiogramma digitale predittivo
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Il cuore della piattaforma è un antibiogramma digitale predittivo. Questo sistema, alimentato da modelli di machine learning, è in grado di prevedere — con molte ore di anticipo rispetto ai test di laboratorio tradizionali — se un paziente è a rischio di sviluppare infezioni resistenti agli antibiotici.
AntiMo si collega direttamente ai sistemi diagnostici ospedalieri e raccoglie dati clinici in tempo reale. Ogni prescrizione viene confrontata con le linee guida AWaRe dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che classificano gli antibiotici in tre gruppi: Access (facilmente disponibili), Watch (da usare con cautela) e Reserve (da riservare ai casi più gravi). Il sistema segnala ai medici eventuali scostamenti dalle raccomandazioni e suggerisce alternative più appropriate.
AntiMo: prevenzione, appropriatezza e monitoraggio
Uno degli obiettivi principali di AntiMo è promuovere la cosiddetta appropriatezza prescrittiva. In altre parole, aiutare i medici a scegliere il giusto antibiotico, nel giusto momento, per il giusto paziente. Questo approccio consente di evitare terapie inutili o inefficaci e di ridurre l’uso eccessivo di antibiotici a largo spettro, principali responsabili della selezione dei batteri resistenti.
La piattaforma permette anche di monitorare in tempo reale l’andamento delle resistenze nei diversi reparti ospedalieri. I medici possono così identificare i focolai più critici, intervenire rapidamente e adattare le strategie terapeutiche in base ai dati aggiornati. Questo tipo di sorveglianza locale, integrata a quella nazionale e internazionale, è essenziale per contenere la diffusione dei cosiddetti superbatteri.
AntiMo: un problema globale, una risposta intelligente
L’antibiotico-resistenza è una delle emergenze sanitarie più gravi del XXI secolo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno muoiono nel mondo oltre un milione di persone per infezioni resistenti agli antibiotici. Se non si interviene con urgenza, si stima che nel 2050 questo numero possa superare i 10 milioni di decessi annuali.
L’Italia è uno dei paesi europei con il più alto tasso di resistenza agli antibiotici. Molti ceppi di Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa risultano ormai resistenti a più classi di antibiotici. Le infezioni ospedaliere sono in aumento e le terapie spesso si rivelano inefficaci o tardive.
In questo contesto, strumenti come AntiMo rappresentano una svolta. Come ha spiegato Gaetano Cafiero, CEO di Kelyon: “Abbiamo voluto mettere la tecnologia al servizio della medicina, offrendo uno strumento concreto per supportare i clinici e contrastare una delle sfide più urgenti della sanità moderna”.
Anche Alessandro Zurzolo, consigliere delegato dell’IDI, ha sottolineato il valore aggiunto del progetto: “La piattaforma è in corso di integrazione nel sistema informatico dell’Istituto ed è in grado di fornire supporto decisionale ai medici nella scelta degli antibiotici più efficaci e nel monitoraggio continuo delle resistenze antibiotiche”.
Cos’è l’antibiotico-resistenza?
Per capire il valore di AntiMo, bisogna chiarire cosa si intende per antibiotico-resistenza. Quando un batterio si adatta a un farmaco antibiotico e continua a vivere e moltiplicarsi nonostante la terapia, si parla di resistenza. Questo può accadere per uso eccessivo o scorretto degli antibiotici, ma anche per scarsa igiene, mancanza di diagnosi tempestive e abuso di antibiotici negli allevamenti.
I batteri resistenti si diffondono facilmente in ospedale, dove i pazienti sono più vulnerabili e l’uso di antibiotici è più frequente. Ma il problema non riguarda solo gli ambienti sanitari. Anche nella vita quotidiana, prendere antibiotici senza prescrizione, interrompere la cura prima del tempo o usare farmaci avanzati da trattamenti precedenti può contribuire a selezionare ceppi resistenti.
Una volta sviluppata la resistenza, anche le infezioni più comuni possono diventare difficili o impossibili da trattare, con conseguenze gravi o fatali. I costi sanitari aumentano, le degenze si allungano e le complicazioni si moltiplicano.
AntiMo: l’importanza dell’innovazione digitale
L’antibiotico-resistenza è una minaccia invisibile che non si combatte solo con nuovi farmaci, ma anche con strumenti intelligenti che aiutino a usare meglio quelli già esistenti. AntiMo dimostra come l’innovazione digitale possa rafforzare la medicina clinica, supportare le decisioni in tempo reale e offrire ai medici uno sguardo predittivo sulla salute dei pazienti.
Prevenzione, appropriatezza e sorveglianza sono le tre parole chiave. Senza un uso responsabile degli antibiotici, il rischio è tornare a un’era pre-antibiotica, dove anche un’infezione banale poteva essere mortale. La tecnologia, se ben guidata, può evitarlo.