La salute di migranti e rifugiati rcostituisce un tema di grande importanza e complessità. Ciò richiede attenzione costante da parte delle istituzioni, delle organizzazioni umanitarie e della società civile. Molte persone che si spostano per sfuggire a conflitti, persecuzioni o difficoltà economiche affrontano condizioni di vita precarie e vulnerabilità. Queste possono compromettere seriamente il loro benessere fisico e psicologico.

A volte i centri di accoglienza temporanea, pur essendo fondamentali per garantire una protezione immediata, non riescono sempre a offrire standard ottimali di igiene, sicurezza e accessibilità. Questo avviene soprattutto per i soggetti più fragili come minori, anziani, persone con disabilità o malattie croniche. Ciò può causare un peggioramento delle condizioni di salute, generare stress e ansia, e compromettere la qualità della vita.

Il sostegno medico, psicologico e sociale deve essere una priorità. Così come la tutela delle categorie più vulnerabili, affinché nessuno venga lasciato indietro durante il percorso di integrazione o protezione.
Per questo motivo, è importante un impegno congiunto di istituzioni, ONG, operatori sanitari e media, per monitorare costantemente la situazione e promuovere interventi efficaci e umanitari. La voce dei migranti e rifugiati deve essere ascoltata e rispettata, perché la dignità umana e la tutela della salute sono diritti universali.

La segnalazione di Donne for Peace

Prendiamo ad esempio la criticità segnalata su La Stampa. Alcuni rifugiati ucraini sono stati trasferiti al Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Fiuggi. Un gruppo di circa 50 persone ha segnalato difficoltà legate a condizioni igienico-sanitarie insufficienti.

L’Associazione Donne for Peace ETS ha lanciato un appello rivolto a istituzioni, ONG, giuristi e media per sensibilizzare l’opinione pubblica. Oltre a promuovere interventi mirati a garantire condizioni dignitose e sicure per tutte le persone accolte. Ed ha sottolineato l’importanza di ascoltare e tutelare le categorie più fragili.

In risposta il sindaco di Fiuggi, Alioska Baccarini, avrebbe accolto le segnalazioni. Secondo la fonte, Comune, Prefettura, ASL e associazioni locali, starebbero cercando di risolvere il tutto il prima possibile. .

Sfide nella salute e accoglienza dei migranti in Italia

Diversi centri di accoglienza in Italia rappresentano un punto di riferimento fondamentale per la protezione dei migranti e rifugiati. Tuttavia si trovano a dover affrontare sfide legate alle condizioni di vita e alla gestione della salute. Specialmente per le persone più vulnerabili.

Il centro di Lampedusa, ad esempio, è spesso primo punto di arrivo per molte persone in cerca di protezione. Ha visto quindi periodi di forte afflusso che hanno messo sotto pressione le strutture. Situazioni di sovraffollamento e difficoltà logistiche hanno reso complesso garantire sempre le migliori condizioni.

Condizioni che partono da lontano

La questione della salute dei migranti richiama innanzitutto riflessioni profonde sulla dignità umana e sul diritto universale alla cura. Filosofi come Martha Nussbaum e Amartya Sen hanno sottolineato l’importanza di garantire a tutti gli individui le “capacità fondamentali” per vivere una vita dignitosa. Tra cui la salute, l’accesso a cure e la protezione dalle condizioni degradanti.

Dal punto di vista sociologico, la migrazione è un fenomeno che coinvolge reti sociali complesse. Oltre che processi di integrazione e dinamiche di potere. La salute dei migranti non è solo una questione medica, ma è profondamente influenzata da fattori sociali, economici e culturali

Le disuguaglianze strutturali

L’accesso limitato ai servizi sanitari, la precarietà abitativa, il lavoro irregolare e la discriminazione, creano barriere significative alla tutela della salute. Questi fattori determinano una condizione di vulnerabilità sociale che si traduce spesso in esiti sanitari peggiori rispetto alla popolazione autoctona.

Inoltre, il fenomeno migratorio mette in luce il ruolo fondamentale delle reti di supporto sociale (famiglia, comunità, ONG), che possono rappresentare fattori protettivi o di esclusione, influenzando la capacità dei migranti di accedere alle cure e di affrontare lo stress legato alla migrazione stessa.

Antropologia della salute

Le pratiche di cura, le percezioni del corpo, il significato della malattia variano profondamente tra culture diverse.

I migranti portano con sé sistemi di valori, pratiche e credenze che possono entrare in dialogo o conflitto con il sistema sanitario del paese ospitante. Questo richiede una competenza culturale da parte degli operatori sanitari, per garantire un’assistenza efficace e rispettosa.

Inoltre, l’esperienza migratoria è spesso vissuta come un percorso di perdita e ricostruzione identitaria, in cui la salute psicologica gioca un ruolo cruciale. L’alienazione, il trauma e lo stress post-traumatico sono fenomeni frequenti, da affrontare non solo con interventi medici ma anche con approcci interculturali e di comunità.