La Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha espresso “profonda preoccupazione” per l’astensione dell’Italia dal voto sul nuovo Patto Pandemico promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Si tratta di un accordo internazionale volto a rafforzare la capacità dei Paesi di prevenire, prepararsi e rispondere in modo coordinato alle future emergenze sanitarie globali.
SIAARTI rappresenta oltre 10.000 medici attivi nei reparti di anestesia, terapia intensiva, emergenza e cure palliative. Per SIAARTI questa posizione di neutralità da parte dell’Italia appare incoerente e rischiosa; specialmente in un momento in cui la cooperazione internazionale dovrebbe essere considerata una priorità assoluta.
Il mancato sostegno all’iniziativa dell’OMS, secondo la società scientifica, rischia di indebolire la capacità del Paese di affrontare con efficacia le prossime crisi sanitarie.
Dall’esperienza del Covid-19, una lezione da non dimenticare
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Gli anestesisti e rianimatori italiani sanno bene cosa significa trovarsi in prima linea durante una pandemia. La loro esperienza diretta con l’emergenza Covid-19 ha messo in luce tanto la resilienza del personale sanitario quanto le gravi lacune nella preparazione e nella gestione coordinata delle emergenze. È proprio da questa esperienza che nasce l’appello di SIAARTI: non basta più affidarsi alla capacità di adattamento individuale e all’improvvisazione; serve una strategia strutturata, condivisa a livello globale.
Durante il Congresso ICARE 2023, il Ministro della Salute Orazio Schillaci aveva riconosciuto l’impegno e la professionalità dimostrati dai rianimatori nel corso della pandemia. Aveva sottolineato le competenze acquisite a servizio della cittadinanza. Tuttavia, per SIAARTI questo non è sufficiente: senza un sistema internazionale di allerta, coordinamento e risposta, il rischio è quello di trovarsi nuovamente impreparati.
Perché serve un patto globale per la salute
La pandemia da Covid-19 ha evidenziato quanto sia indispensabile una cooperazione sanitaria internazionale, non solo nella gestione clinica ma anche nella ricerca, produzione e distribuzione di farmaci e vaccini, nella raccolta e condivisione dei dati scientifici e nella definizione di strategie comuni di prevenzione.
Il Patto Pandemico proposto dall’OMS va proprio in questa direzione: creare una rete globale capace di attivarsi rapidamente in caso di nuove minacce sanitarie. Secondo SIAARTI, astenersi dal voto su questo accordo non significa solo prendere tempo, ma perdere un’occasione cruciale per rafforzare la sicurezza sanitaria del Paese.
L’importanza del dialogo tra istituzioni e comunità scientifica
La società scientifica auspica un confronto aperto con le istituzioni competenti. Lo scopo è di comprendere le ragioni che hanno portato all’astensione. E per contribuire, con la propria esperienza, alla definizione di una posizione più coerente e responsabile.
SIAARTI sottolinea la propria disponibilità a collaborare attivamente con il Governo e il Ministero della Salute nella costruzione di un sistema di prevenzione e risposta più efficace, moderno e condiviso.
In questo senso, si unisce anche alla posizione espressa dalla Società Italiana di Igiene (SItI). Essa ha espresso analoghe perplessità con una richiesta comune. Un’Italia più presente e protagonista nella cooperazione sanitaria internazionale, al fianco degli altri Paesi e sotto l’egida dell’OMS, per tutelare la salute pubblica e affrontare con maggiore forza le sfide del futuro.