Un buon sonno ristoratore è essenziale per la nostra salute. Abbiamo parlato del sonno polifasico, tecnica usata per risparmiare tempo nelle situazioni di emergenza. Tuttavia è necessario sottolineare che dormire bene è fondamentale per il ripristino fisico, la riparazione cellulare, l’equilibrio psicoemotivo, la funzione metabolica e cardiovascolare.
Inoltre il riposo è cruciale per il funzionamento del cervello.
Alcuni studi hanno evidenziato un’importante interazione tra la qualità del sonno e lo sviluppo della malattia di Alzheimer, una delle forme più comuni di demenza neurodegenerativa.
Fattori di rischio per l’Alzheimer
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I ricercatori hanno osservato che le persone che soffrono di disturbi del sonno, come l’insonnia o l’apnea notturna, sono a rischio maggiore di sviluppare
Questo potrebbe essere dovuto al potenziale accumulo di beta-amiloide nel cervello, che danneggiano i neuroni. Durante il sonno, in particolare nelle fasi più profonde, il cervello “ripulisce” le placche di beta-amiloide. Se il sonno è disturbato, questo processo di pulizia potrebbe non avvenire correttamente, portando a un accumulo di beta-amiloide e aumentando il rischio di sviluppare l’Alzheimer.
Sindrome del tramonto o “Sundowning“
E’ un fenomeno che si verifica spesso nelle persone con Alzheimer, in cui i sintomi della demenza, come l’irritabilità e l’agitazione, tendono ad aumentare durante le ore serali e notturne.
Metodi per dormire meglio
Per chi già soffre la malattia è quindi fondamentale. Alcune strategie sono quella di creare una routine regolare con orari fissi per andare a letto e svegliarsi, evitare rumori o luci forti che possano disturbare il sonno. Anche l’attività fisica regolare durante il giorno può favorire un sonno migliore, ma bisogna evitare esercizi intensi poco prima di coricarsi.
Evitare caffeina e alcol prima di andare a letto è basilare.