La Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Fno Tsrm e Pstrp) ha presentato i nuovi Codici deontologici, che stabiliscono principi e doveri per oltre centomila professionisti della salute, rafforzando il legame tra curanti e cittadini

L’etica al servizio della salute: una nuova carta per le professioni sanitarie

Nell’ambito del sistema sanitario, la qualità dell’assistenza non dipende solo dalle competenze tecniche, ma anche dal rispetto di principi etici e deontologici. Proprio per questo, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione ha lavorato alla revisione dei Codici deontologici. Parliamo cioè di documenti essenziali che regolano il comportamento di oltre centomila professionisti che appartengono a sedici categorie sanitarie.

I nuovi Codici mirano a tutelare la salute pubblica e a definire regole chiare per i professionisti sanitari. Il loro operato deve basarsi su responsabilità, rispetto e trasparenza. Dopo quattro anni di revisione con esperti di bioetica, diritto e linguistica, le nuove norme sono state presentate. Questo segna un passo decisivo verso un sistema sanitario più equo e attento ai bisogni delle persone.

Un codice per sedici professioni sanitarie: chi è coinvolto?

Le nuove disposizioni riguardano un’ampia gamma di professionisti, essenziali per il funzionamento del sistema sanitario. Tra questi, tecnici di radiologia, logopedisti, dietisti, igienisti dentali, ortottisti, audiometristi, tecnici di laboratorio biomedico e molte altre figure professionali. Tutti questi specialisti, pur operando in ambiti differenti, condividono la necessità di un quadro normativo comune, che stabilisca obblighi e diritti nel rispetto della dignità della persona assistita e della qualità delle cure.

La presidente della Federazione, Teresa Calandra, ha sottolineato l’importanza di questi documenti.

Nello specifico, ha evidenziato come i Codici deontologici rappresentino un patto tra il professionista sanitario e la società, un impegno che si traduce nella volontà di operare sempre con consapevolezza, responsabilità e umanità.

Un nuovo modello di deontologia: cosa cambia?

I Codici non sono semplici regolamenti burocratici, ma strumenti di orientamento etico e professionale, concepiti per evolversi insieme alle esigenze della sanità moderna. Il testo è redatto con un linguaggio chiaro e accessibile, per garantire l’univocità delle interpretazioni e agevolare la comprensione dei principi fondamentali.

Le due sezioni del codice

Strutturati in due sezioni, i Codici presentano una prima parte dedicata ai principi fondamentali, comune a tutte le professioni sanitarie coinvolte. Questa sezione è composta da 48 articoli, che mettono al centro la persona assistita, la responsabilità professionale e l’etica del lavoro sanitario. Tra le tematiche trattate emergono la sanità digitale e l’intelligenza artificiale, per rispondere alle sfide dell’innovazione tecnologica nel settore sanitario. La sicurezza delle cure, affinché ogni prestazione sia erogata secondo standard elevati e nel rispetto della dignità del paziente.

La donazione di organi e tessuti, promuovendo una cultura della solidarietà e del rispetto della volontà dei donatori. La medicina di genere, per garantire un’assistenza che tenga conto delle differenze biologiche e sociali tra uomini e donne. L’equo compenso, in conformità alla legge n. 49 del 2023, per assicurare ai professionisti un trattamento economico adeguato alla loro qualifica e responsabilità.

La seconda parte dei Codici è dedicata alle norme comportamentali specifiche per ciascuna professione, riconoscendo le peculiarità di ogni ruolo e delineando regole precise per garantire un esercizio professionale etico e rispettoso dei diritti della persona assistita.

Un percorso di revisione partecipativo e inclusivo

I nuovi Codici deontologici sono il frutto di un lavoro collettivo e interdisciplinare. Oltre quarantacinque esperti, tra cui rappresentanti delle Commissioni di albo, giuristi, bioeticisti e linguisti, hanno contribuito alla loro stesura. Il progetto è stato coordinato da Antonio Cerchiaro, membro del Comitato centrale della Federazione con delega all’etica e alla deontologia. Il processo di revisione si è basato su un confronto costante con tutti i portatori di interesse.

Per garantire un’elaborazione partecipativa e condivisa, è stata avviata anche una consultazione pubblica, che ha raccolto oltre 600 contributi da parte di professionisti sanitari, associazioni tecnico-scientifiche, enti pubblici e organizzazioni per la tutela dei diritti dei cittadini. Questa fase di ascolto ha permesso di integrare il punto di vista di chi opera sul campo, affinché le nuove norme rispecchiassero pienamente la realtà quotidiana delle professioni sanitarie.

Il supporto delle istituzioni e l’importanza della solidarietà tra professionisti

Alla presentazione dei nuovi Codici deontologici ha preso parte anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto, sottolineando come questa revisione rappresenti un contributo prezioso per rafforzare il rapporto di fiducia tra operatori sanitari e cittadini.

Un messaggio significativo è stato lanciato anche da Silvia Vaccari, presidente della FNOPO, che ha posto l’accento sull’importanza della solidarietà tra professionisti. Il lavoro in ambito sanitario non è mai individuale, ma si basa sulla collaborazione tra figure diverse, come dimostra il protocollo d’intesa con gli assistenti sociali per il sostegno alle persone fragili. Un sistema sanitario efficace si fonda sulla cooperazione, perché da soli non si va da nessuna parte.

Il ruolo degli ordini professionali e la formazione dei futuri sanitari

Un aspetto cruciale sarà ora la diffusione e l’applicazione dei nuovi Codici deontologici. Gli Ordini professionali avranno il compito di promuovere queste norme tra i loro iscritti, ma anche di integrarle nei percorsi formativi delle nuove generazioni di professionisti.

Lara Salani, presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Ferrara, ha sottolineato come questi Codici debbano diventare un punto di riferimento per tutti coloro che operano in ambito sanitario, garantendo un approccio etico e responsabile sin dalla fase della formazione universitaria.

L’evento di presentazione si è concluso con la proiezione di un video in cui i rappresentanti delle 16 professioni sanitarie hanno illustrato i principi fondamentali del loro Codice, enfatizzandone il valore e l’importanza per la pratica quotidiana.