La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia complessa che colpisce il sistema nervoso centrale e la principale causa neurologica di disabilità tra i giovani.
Sebbene non esista ancora una cura definitiva, la ricerca scientifica ha fatto notevoli progressi negli ultimi anni. Tra i vari fattori che possono influenzare il decorso della malattia, l’alimentazione sembra giocare un ruolo sempre più importante.
Ma in che modo l’alimentazione potrebbe influenzare la SM?
«La risposta – dichiara Pietro Annovazzi, responsabile Neurologia a indirizzo neuroimmunologico, Centro Sclerosi Multipla di Gallarate – non è semplice e definitiva. Non esiste una “dieta miracolosa” che possa guarire la Sclerosi Multipla. Alcuni studi, tuttavia, suggeriscono che un’alimentazione sana e bilanciata possa contribuire a migliorare la qualità di vita delle persone affette da questa patologia».
Al Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale di Gallarate, medici e infermieri sono disponibili per fornire consigli in merito alla corretta alimentazione e agli stili di vita sani.
Perché l’alimentazione potrebbe essere importante?
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La Sclerosi Multipla è causata da un’infiammazione a carico di strutture neurologiche come il cervello, il nervo ottico e il midollo spinale. Questa neuro-infiammazione è correlata allo stato infiammatorio generale del corpo del paziente, in particolare quello a livello del sistema digerente. Esiste, infatti, un asse infiammatorio intestino-cervello, per cui un aumento dell’infiammazione intestinale può riflettersi in un aumento di quella cerebrale.
Alcuni alimenti possono così contribuire a ridurre l’infiammazione, mentre altri potrebbero esacerbarla.
Inoltre, la flora batterica intestinale può influenzare il sistema immunitario. Un’alimentazione equilibrata può favorire la crescita di batteri “buoni” (eubiosi) invece di quelli “cattivi” (disbiosi), contribuendo a ridurre l’infiammazione intestinale e quindi quella cerebrale.
Gli antiossidanti aiutano a proteggere le cellule dai danni causati da sostanze dannose, come i radicali liberi. L’aggressione da parte di radicali liberi è responsabile di un danno cronico, progressivo.
Alimenti ricchi di antiossidanti possono essere utili per ridurre questi processi dannosi.
Quali cibi scegliere per un maggior benessere
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, alcuni principi generali possono guidare la scelta degli alimenti. Ciò con lo scopo di ridurre l’infiammazione intestinale, favorire una eubiosi e aumentare la presenza di sostanze antiossidanti. Preferire dunque:
- Dieta mediterranea. Ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio d’oliva, la dieta mediterranea è considerata un modello alimentare sano. Può essere particolarmente benefica per le persone con SM.
- Grassi “buoni”: gli acidi grassi omega-3, presenti nel pesce grasso (salmone, sgombro, pesce azzurro in generale) possono aiutare a ridurre l’infiammazione.
- Frutta e Verdura: tutta, ma in particolare frutta e verdura di colori vivaci (come mirtilli, spinaci e carote) sono ricche di antiossidanti.
- Fibre: i cereali integrali, i legumi e la frutta forniscono fibre, importanti per la salute dell’intestino, e favoriscono l’eubiosi.
- Vitamine del gruppo B: sono essenziali per il corretto funzionamento del sistema nervoso. Si trovano in alimenti come carne, pesce, uova, latticini, legumi.
Quali alimenti è preferibile evitare
- Alimenti processati: contengono spesso zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio che possono aumentare l’infiammazione.
- Alcolici: anche gli alcolici favoriscono disbiosi e infiammazione intestinale, inoltre il consumo eccessivo di alcol può peggiorare i sintomi della SM.
- Alimenti che causano intolleranze o allergie: eliminare gli alimenti che causano problemi digestivi può migliorare la qualità della vita.
Oltre a questi consigli generali, da alcuni autori sono stati proposti regimi dietetici, talvolta anche molto stretti, per spezzare ulteriormente i meccanismi patologici sopra descritti.
Al momento non sono disponibili evidenze sufficienti per avere un’opinione definitiva in merito a queste diete. Segnalazioni positive suggeriscono, tuttavia, che sia una strada che vale la pena approfondire. Ma prima di apportare modifiche significative alla propria dieta, è fondamentale consultare un medico o un dietologo.
Dieta chetogenica, probabili effetti benefici sulla SM
Negli ultimi anni ha suscitato interesse la dieta chetogenica. Si tratta di un approccio nutrizionale caratterizzato da una drastica riduzione dei carboidrati e da un aumento dell’apporto di proteine e grassi. L’obiettivo è quello di indurre l’organismo a produrre corpi chetonici (chetosi).
Da diversi studi sembra emergere che la chetosi potrebbe esercitare effetti benefici sui sintomi della SM, come la fatica, la spasticità e la depressione. I meccanismi alla base di questi potenziali benefici sono ancora oggetto di indagine, ma si ipotizza che i corpi chetonici possano avere proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive. Sono proprietà che aiutano a contrastare i processi degenerativi tipici della malattia.
È fondamentale sottolineare che la dieta chetogenica è molto restrittiva e può presentare alcuni effetti collaterali. Tra questi, carenze nutrizionali e difficoltà nel seguire il regime a lungo termine. Pertanto, è essenziale consultare un medico o un dietologo specializzato prima di intraprendere questo tipo di dieta.